In mostra un artista calabrese che, grazie alla sua continua voglia di sperimentare e proporre linguaggi nuovi, e' riuscito ad inventarsi un alfabeto, che interagendo con materie eterogenee restituisce un nuovo strumento di dialogo. A cura di Boris Brollo.
Con questa mostra di Giovanni Cataldi, il MACA vuole guardare anche alla sua terra, alle esperienze che gli appartengono e quindi agli artisti del territorio. Un artista calabrese, con una lunga carriera percorsa con determinazione; un artista ancor giovane nella sua voglia di sperimentare e proporre linguaggi nuovi, al punto da inventarsi un alfabeto, che interagendo con materie eterogenee, esplicando parole inusitate, vuole insegnarci una nuova lingua che colloqui con dialogo di pace e di ravvicinamento tra i popoli.
Tanti sono i linguaggi artistici oggi che oramai hanno intasato la nostra mente, Cataldi mira ad una regressione primaria. Mira al quel regresso che ci riporta alle origini della “caverna”, dove l’immagine è ancora semplice nel suo definirsi, ma altamente simbolica nel suo significato primario. Questo nuovo ciclo è così moderno, è così contemporaneo che lo lega perfettamente al percorso tracciato dal MACA. Un artista che vuole dialogare con la contemporaneità e la consapevolezza del passato.
Il museo apre per la prima volta le porte ad un artista calabrese. E’ nei programmi fare ricerca attenta sull’arte calabra; questa prima, è l’inizio di appuntamenti che, insieme alle mostre di carattere nazionale ed europeo, saranno proposti nelle prossime programmazioni museali
Inaugurazione 20 settembre 2008
MACA-Museo Civico d’Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Palazzo Sanseverino- Piazza Falcone 1, Acri (CS)
Orario Mostra: 9/13 - 16,30/20,30 chiuso il lunedì
ingresso libero