La mostra, curata da Claudia Casali, intende far luce sul percorso dell'artista attraverso una cinquantina di opere tra dipinti, carte, ceramiche e tarsie in panno, in un arco cronologico che copre gli ultimi vent'anni. Echaurren affianca alla produzione cosiddetta "alta" della pittura, esiti derivanti dalle arti applicate - la ceramica (prodotta dalla Bottega Gatti di Faenza), le tarsie in panno, le vetrate, le illustrazioni, i gioielli - in un discorso onnicomprensivo che richiama le produzioni futuriste.
La città di Siena rende omaggio a Pablo Echaurren nei suggestivi spazi dei Magazzini del Sale.
La mostra, curata da Claudia Casali, intende far luce sul percorso dell'artista attraverso una cinquantina di opere tra dipinti, carte, ceramiche e tarsie in panno, in un arco cronologico che copre gli ultimi vent'anni.
Il lavoro di Echaurren nasce alla fine degli anni sessanta quando, giovanissimo, appena diciottenne, viene scoperto dal critico-gallerista Arturo Schwarz. Data da quel periodo il suo interesse per le avanguardie dada e surrealista, cui poi si aggiunge la passione per il futurismo che lo porterà a collezionare nel tempo le rare edizioni del movimento marinettiano, creando, con Claudia Salaris, sua compagnia di vita, la prima, più importante e completa raccolta al mondo.
I suoi esordi artistici si possono ascrivere all’area poverista e minimalista, con opere di piccolo formato, (acquerelli e smalti), i cosiddetti "quadratini", che risentono della lezione di Gianfranco Baruchello (suo padre artistico), ma anche la serie di "impronte vegetali" prossime a certi calligrafismi di Cy Twombly e Gastone Novelli, ma con intenti affini alla ricerca entomologica. E' negli anni ottanta che la sua cifra stilistica cambia radicalmente: un futurismo rivisitato, tra cultura pop e avanguardia, in una forte contaminazione di linguaggi e di generi. Il recupero del canone manieristico della “grottesca” faentina, graffitismi metropolitani, segni stereotipati del nostro sistema comunicante si uniscono a figurazioni simboliche d’ascendenza medioevale e a richiami dell’arte precolombiana, il tutto affrontato con un acume critico graffiante. Uno scatto in direzione del grande formato e d’un’accesa gestualità si verifica negli ultimi cicli di opere, in cui Echaurren costruisce corrispettivi pittorici di accordi e ritmi (come nei quadri ispirati dalla band dei Ramones), oppure sviluppa il tema della natura per inscenare un teatro di allegorie, come nella serie esposta per la prima volta in questa mostra.
Echaurren affianca alla produzione cosiddetta "alta" della pittura esiti derivanti dalle arti applicate - la ceramica (prodotta dalla Bottega Gatti di Faenza), le tarsie in panno, le vetrate, le illustrazioni, i gioielli - in un discorso onnicomprensivo che richiama le produzioni delle case d'arte futurista. Pittura e decorazione, arte e artigiano vengono a convivere e a fare parte integrante di un percorso artistico complesso. Contemporaneamente egli coltiva un rapporto profondo con la scrittura, pubblicando pamphlet e romanzi noir in cui denuncia i meccanismi di mercificazione del mondo dell’arte.
Emerge da questa mostra e dalla vasta monografia edita da Gli Ori l'immagine di un artista a tutto tondo, inventore e protagonista in differenti ambiti, il cui segno e i cui linguaggi sono ormai ampiamente conosciuti.
Catalogo Gli Ori
Immagine: The dark side of the light/ “The night of light”, 2007, acrilico su tela, 160 x 260
Ufficio stampa:
Nada Mamish, +39 3474537776 pressbm@gmail.com
Inaugurazione 20 settembre ore 18
Magazzini del Sale
piazza del Campo, 1 (Palazzo Pubblico)
tutti i giorni dalle 9 alle 19