Conduits
Milano
viale Stelvio, 66
02 6883470
WEB
Olympia Scarry
dal 24/9/2008 al 8/11/2008

Segnalato da

Giancarlo Politi editore



approfondimenti

Olympia Scarry



 
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24/9/2008

Olympia Scarry

Conduits, Milano

Go for it. Scarry lavora con vetro, specchi e neon, per creare installazioni minimaliste in relazione con lo spazio. Olympia e' bella, ricca e famosa e passa da un party all'altro in compagnia di Larry Gagosian, Nicholas Serota e i fratelli Chapman; la sua maggiore fonte d'ispirazione e' Damien Hirst.


comunicato stampa

CONDUITS / Gea Politi è lieta di annunciare la prima mostra personale dell'artista svizzero-americana Olympia Scarry (1983, Ginevra).

Due sono le opere principali in mostra:

Rise. Above. The. Shit.

It's What You Make Of It, My Friend.

Scarry lavora con vetro, specchi e neon, per creare installazioni minimaliste in relazione con lo spazio.

Nella stanza principale della galleria le due opere si guardano: la prima Rise. Above. The. Shit, tratta della merda della vita quotidiana. Non quella vera in scatola (la merda d'artista) di Piero Manzoni ma quella degli 'altri'. Parafrasando L'inferno sono gli altri di Sartre potremmo dire "la merda sono gli altri". Certo è una merda finta, luccicante, molto anni 80, molto American Psycho. La seconda It's What You Make Of It My Friend, realizzata appositamente per questa mostra, è una riflessione su come l'essere umano si trova ad essere attivo o passivo rispetto alle situazioni. Il titolo vuole che lo spettatore "faccia dell'opera cio' che vuole", lasciando ulteriori margini di dubbio sull'interpretazione.

Al piano superiore, negli uffici, tre sculture in resina di tre bellissimi soutien-gorge sono il ritratto di tre donne scelte dall'artista. Ispirata dalle figure forti e influenti femminili, Scarry sta lavorando ad una collezione di soutien-gorge che servono da ritratto. Per ora Isabelle Blow, Victoria Niarchos e lei stessa.

La maggiore fonte d'ispirazione per Olympia Scarry è Damien Hirst.

Infatti Olympia, non solo trova suggerimento da Hirst sui nomi delle opere e sulla loro realizzazione, ma anche sposa la stessa idea di Hirst che l'artista non e' piu' questa figura romantica di povero e sconfitto.

"Mi ispiro - ha detto Damien Hirst - a Goya e Raffaello, che lavoravano per denaro. So che molti hanno ancora in mente uno stereotipo di pittore con i pantaloni bucati e macchiati di vernice, ma quei tempi sono finiti." Olympia è bella, ricca e famosa e passa da un party all'altro in compagnia di Larry Gagosian, Nicholas Serota e i fratelli Chapman ma produce delle opere veramente pregevoli. Potremmo parlare di un Hirst al femminile.

Se chi ha paura di Lehman compra Hirst, chi comprerà Hirst oltre a Banksy? Probabilmente proprio la nostra Olympia.

Inaugurazione: Giovedi', 25 settembre, ore 19:00

CONDUITS/GEA POLITI
Viale Stelvio 66 20159 Milano

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