La rassegna conduce in un percorso che va dal segno al disegno, dalla grafica alla scultura attraverso 69 opere grafiche colorate a mano, comprese le grandi tavole che hanno per soggetto i paesaggi metafisici, le nature morte, i Bagni misteriosi, i Trofei, i Manichini, Le Muse inquietanti, i combattimenti di gladiatori fino ai cavalli e la mitologia classica. A cura di Edoardo Brandani.
a cura di Edoardo Brandani
In concomitanza con il 48° Salone Nautico Internazionale di Genova ed all’interno del progetto START l’Associazione Culturale SATURA è lieta di presentare al suo pubblico una mostra su Giorgio de Chirico nel trentesimo anniversario della scomparsa del Maestro avvenuta a Roma nel 1978.
Giorgio de Chirico, più esattamente Joseph, Maria, Albertus, Georgius de Chirico, (Volos, Tessaglia, Grecia, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978), ha profondamente rinnovato il linguaggio visivo del XX secolo. Negli stessi anni in cui Picasso trasformava gli aspetti visibili della cose e Kandinsky ne faceva scaturire emozioni astratte, egli gettò le basi di un nuovo modo di esprimersi fondato non sull’apparenza dell’oggetto, ma sulle sue possibilità di significato. Per primo si rese conto che ogni forma che vediamo trae il suo vero valore dalla nostra coscienza per le infinite associazioni e ricordi che può suscitare in noi. Convinto della fondamentale mancanza di senso del mondo e dell’inesistenza di una verità unica, tanto meno di quella visibile, egli ha fatto della sua arte il mezzo per mettere a nudo il mistero delle cose.
Dipingendo immagini che appaiono come un ricordo e accostandole non secondo la logica, ma per associazioni intuitive e simboliche, de Chirico provoca in chi guarda reazioni psichiche ed emotive di grande intensità e di profonda poesia. Far vedere ciò che non si può vedere è stato fin dall’inizio lo scopo della sua ricerca artistica e chiamò Metafisica la sua pittura perché essa ci mostra che il mistero e l’enigma non stanno al di là, ma dentro le cose fisiche, nella tranquilla bellezza della materia, nella molteplicità di sensazioni che sprigionano le immagini e le forme qualora vengano rotti i nessi logici di relazione tra loro. Egli avvia un cambiamento fondamentale nelle arti visive che estenderà la sua influenza fino alla Pop Art, mettendo a nudo l’instabilità e la relatività dei linguaggi convenzionali della comunicazione. "Giorgio de Chirico e il segno", è senza dubbio una rassegna d’arte di grande coraggio, certamente una novità nel suo genere che conta sul pregio e sull’originalità nel trattare un gigante dell’arte figurativa, ampiamente e profondamente studiato in tutti gli aspetti e sfumature.
L’originalità della rassegna a cura di Edoardo Brandani sta nell’analisi del percorso di Giorgio de Chirico dal segno, al disegno, alla grafica, alla scultura. Un ampio studio in questa direzione, condotto in catalogo da Adriano Baccilieri, docente di Filosofia e Storia dell’Arte all’Accademia di Bologna e noto saggista, ci guiderà nel godere la serie di opere esposte. Il corpus di tutte le tematiche trattate da de Chirico, 69 opere grafiche colorate a mano dal Maestro, comprese le grandi tavole realizzate nel raro formato di centimetri 70 x 100, che hanno per soggetto i paesaggi metafisici, le nature morte, i Bagni misteriosi, i Trofei, i Manichini, Le Muse inquietanti, i combattimenti di gladiatori fino ai cavalli e la mitologia classica.
Interessante e utilissimo il catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni Bora, che riproduce a colori tutte le opere scelte per l’occasione, contiene testi critici di Adriano Baccilieri, una vasta serie di documenti, scritti ed interviste che fanno trasparire un Giorgio de Chirico ironico ed inedito, le schede critiche di Giorgio Di Genova riferite alle opere di grande formato, un utilissimo dizionario dei soggetti e dei temi dechirichiani a cura di Antonio Vastano e una scheda, altrettanto utile, a cura di Edoardo Brandani, per dare indicazioni ai collezionisti su come difendersi dalle false litografie attribuite a Giorgio de Chirico.
Palazzo Stella
Piazza Stella 5/1, Genova
da martedì a domenica ore 10-12:30 - 15-19
ingresso libero