Opere nelle collezioni private. In mostra quaranta opere fra sculture, dipinti, disegni e acqueforti, realizzati fra gli anni trenta e gli anni ottanta, che testimoniano la sensibilita' nel plasmare la materia dell'artista bergamasco e il suo sapiente utilizzo della luce, che intride carni e panneggi.
a cura di Sara Fontana
In occasione della Giornata del Contemporaneo, il prossimo 4 ottobre 2008, la città di Treviglio intende ricordare il centenario della nascita di Giacomo Manzù (Bergamo 1908 - Ardea 1991), protagonista internazionale della scultura del Novecento e maestro di varie generazioni di artisti. Con questa mostra si vuole documentare la presenza tuttora viva e stimolante di Manzù nelle case di artisti e collezionisti d’arte disseminati sul territorio lombardo, della Bassa in particolare.
Quaranta opere fra sculture, dipinti, disegni e acqueforti, realizzati fra gli anni trenta e gli anni ottanta, testimoniano la sensibilità nel plasmare la materia dell’artista bergamasco e il suo sapiente utilizzo della luce, che intride carni e panneggi. La poesia e il sentimento si fondono armoniosamente con la maestria tecnica e l’attitudine sperimentale. Ispirandosi alla quotidianità della vita, Manzù ha continuato a rileggere l’arte del passato – Fidia, Donatello, Michelangelo – tenendo però un occhio vigile sull’arte del suo tempo, da Medardo Rosso a Giorgio Morandi.
Sono presenti molti dei soggetti più congeniali a Manzù, da lui esplorati lungo l’intero arco della sua attività ma in gran parte già apparsi negli anni trenta: il tema sacro e religioso, in particolare la crocifissione e la deposizione; il cardinale; la sedia con la natura morta; la figura femminile, spesso riletta in chiave mitologica oppure declinata nei soggetti della ballerina, del pittore con la modella e più tardi di Tebe; e infine il ritratto (Manzù effigiò i famigliari, i colleghi Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Oskar Kokoschka, l'attrice Gina Lollobrigida, il poeta Eugenio Montale e molti altri).
Dal 1930, poco più che ventenne, Manzù si era trasferito a Milano, dalla fine degli anni Cinquanta si stabilì definitivamente a Roma. Nonostante le commissioni e l’insegnamento lo trattennero per lunghi periodi fuori dall’Italia, il suo legame con la città natale non s’interruppe mai. Papa Giovanni XXIII, suo conterraneo, gli affidò molte commissioni e lo sostenne durante la laboriosa realizzazione della Porta della Morte in San Pietro. Inoltre, nel 1977, Manzù regalò un cospicuo nucleo di opere all'Accademia Carrara di Bergamo (uomo timido e generoso, nel 1979 aveva donato la Raccolta di Ardea, comprendente oltre 400 pezzi, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma).
Negli ultimi anni è stata la Provincia di Bergamo a prendere l'iniziativa. Nel 2002, all’indomani dell'omaggio dedicato a Manzù dal Parlamento Europeo, la Provincia ha acquistato quattro sculture dell’artista - Caravaggio, Donna che guarda, Tebe distesa nell’ovale, Testa di giapponese - e gli ha allestito una mostra nella sua sede, situata a qualche centinaio di metri dal Monumento al partigiano, che Manzù donò alla sua città nel 1977. Nel maggio 2008, per celebrare l’anniversario della nascita dell’artista, la Provincia ha incrementato le proprie raccolte con un’altra monumentale scultura in bronzo, più di tre metri di altezza, Il Grande Cardinale (fuso in bronzo del 2005 da calco originale del 1965), ceduta in comodato dalla Fondazione Istituti Educativi di Bergamo.
Il prossimo primo ottobre sarà invece la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, in collaborazione con il MAT – Museo Arte Tempo di Clusone, ad ospitare una grande esposizione, curata da M. Cristina Rodeschini e Marcella Cattaneo, di una sessantina di opere tra le più rappresentative del percorso artistico dello scultore.
Poiché nel territorio bergamasco, e in generale nella Bassa, molti collezionisti, memori delle origini orobiche dell’artista, hanno raccolto e continuano a raccogliere opere di Manzù, il Museo Civico di Treviglio, a integrazione delle iniziative citate, ha voluto portare alla luce un patrimonio prezioso che era rimasto fino ad oggi nascosto. La mostra è curata da Sara Fontana.
Inaugurazione 4 ottobre 2008
Museo Civico Ernesto e Teresa Della Torre
vicolo Bicetti de’ Butinoni, 11 - Treviglio (BG)
orario: da martedì a venerdì: 15.00 - 18.00; sabato e domenica: 15.00 - 19.00 lunedì chiuso
Ingresso libero