Violabox Art Gallery
Genova
via Trebisonda, 56 (cancelletto)
010 5957773 FAX
WEB
Sergio Leta
dal 8/10/2008 al 7/11/2008
martedi' - sabato 15,30-19,30

Segnalato da

Galleria Violabox



approfondimenti

Sergio Leta



 
calendario eventi  :: 




8/10/2008

Sergio Leta

Violabox Art Gallery, Genova

La sua nuova produzione pittorica indaga sul passaggio della controra visto non solo come caldo momento in cui nessuno produce, ma anche come spazio altro da noi, dove si capita per volonta' o per indolenza. Fino al 12 ottobre la mostra si svolge presso il Museo di S'Agostino in piazza Sarzano 35r.


comunicato stampa

“Controra” è un concetto “meridionale”. La possibilità che esista un momento nel normale scandirsi del tempo nel quale avviene un’interruzione dell’attività ( di qualunque tipo di attività, come una sorta di sospensione nel flusso delle azioni umane che si interrompono come quando per mancanza di ossigeno interrompete la vostra corsa) , non può appartenere a quelle culture che non sanno ben coniugare verbi come aspettare, fermarsi, osservare e riposare o simili. Nei luoghi caldi dove il sole non dà tregua, i popoli hanno da sempre sentito la necessità di interrompere il normale ritmo di vita per ripararsi dall’infierire del sole nelle ore più calde della giornata. Ma secondo me le cose non stanno propriamente in questo modo e certamente per giustificare l’origine del luogo comune che divide popoli in produttivi e non produttivi , non può essere portato questo argomento “climatico”.

Guardando la nuova produzione del mio amico Sergio Leta ho ripensato all’inefficacia di questo banale argomento riconfermandomi nell’idea che : 1) la controra è un momento della giornata decisamente produttivo, bisogna solo chiarirsi il senso di questa produttività 2) non esiste differenza nella reazione che i popoli del mondo escogitano per difendersi dalla natura, quanto piuttosto esiste una differenza riguardo a quanto essi abbiano saputo trarre come vantaggio dal loro rapporto con la natura, in qualche caso “matrigna”.

Ho avuto occasione di vedere per la prima volta i quadri che Sergio ci propone in un’ora che è di “controra”( per quanti volessero una definizione precisa di ciò di cui stiamo parlando diremo che la controra è quel momento del primo pomeriggio che va dalle 2 fino alle 4 e nel quale ,specie d’estate, non vedrete mai anima viva circolare per le strade di una qualsivoglia città del Mediterraneo)…bene! Quello che ho visto in quel pomeriggio afoso e caldo è tutto il contrario di quanto il significato della controra suggerirebbe. Ho visto sulla tela riportati bambini dallo sguardo di adulti che osservano con volontà “catalogatrice” insetti e rettili dalle forme raramente tranquillizzanti, e un ranocchio saggio o una lucertola stupita che ci guarda con fare sospettoso come se le stessimo invadendo un campo fino a quel momento solo suo… ho visto l’occhio dell’uomo intromettersi benignamente in un mondo dove si squadernano i ruoli consueti, si entra in un’altra dimensione in cui non vale ciò che vale.

Questo credo quia absurdum , che Sergio mi ha e ci ha preparato non è altro che l’ ennesima cerimonia che l’arte ci apparecchia agli occhi! Una cerimonia per la quale l’autore si è rivolto al mondo dei sogni ( questo significa veramente controra) un varco aperto su di un mondo in cui non è in questione se esista o meno attività, perché indubbiamente esiste, quanto piuttosto se essa possa condursi con le modalità consuete : se un corpo adagiato su di un letto pare dormire, nella controra, dopo l’amore, forse il suo sonno è solo il mezzo con cui si sta esprimendo la conoscenza di questo altro mondo che ci si apre solo nella controra e solo nei momenti in cui secondo la logica normale “siamo fermi”; se un gigante ci appare steso ed immobile, paralizzato con lo sguardo fisso forse è solo perché il varco si è aperto ai suoi occhi rivelando un altro panorama!

Rimane il problema di definire se sia meglio l’ora o non piuttosto la controra. Ma forse è un falso problema, se si pone attenzione ad un fatto : ogni porta che vi immette in un luogo contemporaneamente vi fa anche uscire da un altro; allora non si dà controra senza ora, allora non si dà sogno senza realtà. Quest’operazione vi riuscirà più semplice osservando le tele di Sergio in cui gli oggetti dell’ora e della controra si mescolano presenziando insieme sulla tela, conferma di questo rapporto dialettico che esiste tra i due tempi. Vorrei chiedervi di farvi e di fare all’artista questa domanda, forse un po’ la guida orientativa dentro questa ultima produzione di Sergio: dove si trova meglio, nell’ora o nella controra? E voi?
Testo di presentazione di Enzo Acierno

Inaugurazione Giovedi 9 Ottobre 18-24 al Museo Di Sant'Agostino

Con la Partecipazione di CRISTINA MOLINELLI JAZZ TRIO

La mostra sarà visibile sino a domenica 12 ottobre presso il Museo di Sant'Agostino in Piazza Sarzano 35R Genova
proseguirà fino a sabato 8 novembre presso
Violabox Art Gallery
via Trebisonda, 56 c Genova
martedi' - sabato 15,30-19,30

IN ARCHIVIO [33]
Be My Valentine
dal 31/1/2014 al 21/3/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede