Dicono che sembro intelligente. In mostra 4 progetti e una performance. Ogni lavoro ha un chiaro profilo che si spiega in poche righe alla fine delle quali stai sempre sorridendo. Il tipo di immagine svela immediatamente che l'artista frequenta il mondo della pubblicita'; le fotografie sono molto accurate tanto che potrebbero esistere anche solo per la loro qualita' estetica.
a cura di Giulia Zorzi e Flavio Franzoni
In effetti sembra un ragazzo intelligente, Pablo. Un fuoriclasse - tanto da esordire con una mostra che pare una retrospettiva, visto che in esposizione sono addirittura quattro progetti più una performance site specific.
La sua fotografia è secca, ironica. Ogni lavoro ha un chiaro profilo che si spiega in poche righe alla fine delle quali stai sempre sorridendo. Il tipo di immagine svela immediatamente che Pablo frequenta il mondo della pubblicità, e le fotografie sono perfette, bellissime, tanto che potrebbero benissimo esistere anche solo per la loro qualità estetica. E’ così vero che un programma cult della televisione ha usato la serie di ritratti di Birthday Suit per la sigla. Nel lavoro dell’artista, però, l’immagine prende vita realmente quando leggiamo l’idea all’interno della quale è stata concepita. Il testo, a cominciare dal titolo, è quindi parte integrante dell’opera di Pablo, che crea una realtà più adatta a trasmettere un certo messaggio e compie una performance di cui la fotografia è la traccia.
Questa è la sua prima personale in Italia e noi di MiCamera siamo orgogliosi di ospitarlo – non capita mica spesso di trovare un talento simile. Il suo approccio all’arte, quantomeno curioso, svela dinamiche concettuali che vanno oltre la fotografia. Con Denaro d’artista Pablo paghera’ i visitatori per il tempo speso alla mostra mettendo in discussione l’approccio all’arte e le sue dinamiche economiche.
In effetti sembra un ragazzo intelligente, questo Pablo….
Classe ’77, italiano che vive tra Vienna e Trieste, ha frequentato il master di fotografia a Londra, dove ha già esposto Birthday Suit. Lo stesso progetto è stato pubblicato su diverse riviste.
Progetti in mostra:
The Time Wasting Projects
Un contenitore di quattro microprogetti (trittici) che indagano la definizione sociale di tempo. Si tratta di azioni fotografiche, un tentativo di legare il tempo a concetti come la religione, i comportamenti sociali, la morte e la nostra dipendenza da oggetti.
Il tempo sprecato totale è stato di 5 giorni, 20 ore e 20 minuti.
“Il tema è la Politica”. Metamorfosi sensibili dopo il 14 Aprile 2008
E’ un percorso investigativo delle dinamiche che dai grandi mutamenti politici approdano all’intimità di ogni persona. I risultati elettorali sono un pretesto per raccontare come gli effetti della politica trascendano la dimensione macro-economica per invadere i micro-spazi individuali di ognuno, i suoi stati d’animo.
Picture of a Lie
Progetto ad oggi inedito. Se la fotografia è nata per documentare la realtà, Picture of a Lie ha come obiettivo quello di fotografare la falsità. L’artista chiede, attraverso una spicciola procedura psicoanalitica, ad alcune persone di ripetere la loro più grande bugia, proprio come se si trovassero ancora di fronte alla persona a cui l’hanno raccontata. L’obiettivo non è quello di fare un ritratto della persona, ma di fotografare la bugia.
Birthday Suit
Birthday Suit è un’azione fotografica che esplora i confini del comportamento sociale. Nel progetto, alcune persone vengono pagate per essere ritratte da un fotografo nudo che si trova all’interno di una galleria che si affaccia su una via centrale di Londra.
L’accordo alla base della performance si regge su un reciproco potere: l’artista seduce il modello coinvolgendolo in una situazione voyeuristica in cui lo spettatore ha un grosso vantaggio: essere vestito. D’altra parte, il fotografo ha il potere di determinare la situazione attraverso le immagini. Quando si apre l’otturatore, all’improvviso, è lo spettatore a sembrare nudo.
Denaro d’artista
Un certo numero di persone riceveranno una bustina numerata e firmata contenente denaro dell’artista con un importo calcolato molto precisamente in base a una serie di fattori (tempo speso per visitare la mostra, reddito medio italiano, coefficiente di povertà dell’artista,). In questa semplicissima performance, che propone un nuovo modo di approcciare l’arte - in antitesi ai suoi meccanismi economici - le monete diventano l’iperbole del readymade: inserite nella bustina perdono il loro valore di mercato e il loro carattere transitorio e scambiabile divenendo uniche. Una volta fuori dalla busta le monete riassumono il valore materiale e diventano, nelle intenzioni dell’artista, un piccolo, ma equo, contributo per aumentare la qualità di vita del visitatore.
Inaugurazione martedì 14 ottobre
MiCamera – photography and lens-based arts
Via Medardo Rosso 19, Milano
da mercoledì a sabato | 10-13 16-19 | Chiuso domenica lunedì martedì