Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
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La Generazione delle Immagini
dal 17/2/2002 al 11/3/2002
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Segnalato da

Associazione AMICI



approfondimenti

Fabrice Hybert
Roberto Pinto



 
calendario eventi  :: 




17/2/2002

La Generazione delle Immagini

Triennale di Milano, Milano

Lunedi' 18 febbraio alle ore 18 prosegue con l'artista Fabrice Hybert l’ottava edizione della Generazione delle Immagini. Reality’s Desire-Desiderio di realta', un ciclo di otto incontri sull’arte contemporanea con curatori, teorici e artisti internazionali, a cura di R. Pinto. Il francese Fabrice Hybert fonda la sua arte su una poetica della mutazione e dell'incompiuto. Nella sua opera, video, immagini, performance diventano strumenti di ricerca di un punto di contatto tra Arte e Industria.


comunicato stampa

Reality’s Desire-Desiderio di realtà
Incontri con artisti

Comune di Milano
Settore Sport e Giovani

dal 21 gennaio 2002

ingresso libero

Lunedì 18 febbraio alle ore 18 presso la Triennale - Palazzo dell'Arte (viale Alemagna 6) prosegue con l'artista Fabrice Hybert l’ottava edizione della Generazione delle Immagini. Reality’s Desire-Desiderio di realtà, un ciclo di otto incontri sull’arte contemporanea con curatori, teorici e artisti internazionali. La manifestazione, organizzata dal Comune di Milano - Settore Sport e Giovani e curata da Roberto Pinto, proseguirà fino a marzo a cadenza settimanale.

Il francese Fabrice Hybert fonda la sua arte su una poetica della mutazione e dell'incompiuto. Nella sua opera, video, immagini, performance diventano strumenti di ricerca di un punto di contatto tra Arte e Industria. Nel 1997, con l'installazione realizzata per il Padiglione Francese alla 47ª Biennale di Venezia si aggiudica il Premio della Giuria Internazionale.

FABRICE HYBERT (Francia)
Fabrice Hybert nasce a Luçon (Francia) nel 1961, ma vive e lavora a Parigi.
Dopo aver conseguito il diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Nantes, espone al pubblico per la prima volta nel 1991 alla Biennale di Lione. Nel corso di qualche anno mette a punto uno stile personale, adottando tecniche e materiali inusitati, solitamente collocabili al di fuori della produzione artistica tradizionale. Il suo proteiforme lavoro si avvale della mescolanza di elementi tratti dal mondo del design, della pittura, della fotografia, della scultura, della video art, del disegno progettuale orientandosi anche verso forme d'arte complesse quali l'installazione e la performance. Nel 1994 Hybert fonda la "U.R. - Unlimited Responsibility", una impresa che tenta di congiungere il mondo dell'arte a quello dell'industria, attraverso la pubblicazione di libri e cataloghi d'arte, la produzione di trasmissioni televisive e la messa in opera dei cosiddetti POFs (Prototipi di Oggetti in Funzione), risultanti da una fusione di materiali e linguaggi diversi appartenenti a prodotti dell'industria del consumo. "La mutazione è il postulato su cui si fonda il mio lavoro" - afferma l'artista che, nelle sue installazioni, ha fatto propria la poetica dell'incompiuto; e, in effetti, tutta l'opera di Hybert può essere considerata come una impresa mutante capace di mettere in relazione arte e industria, estetica quotidiana e utopia attraverso un unico denominatore comune, un "umanesimo" inteso come potenziale capacità umana di trasformazione. Le sue performance - tra cui quella attuata nel 1995 presso il Musée d'Art de la Ville de Paris, trasformato per l'occasione in un Hybert - mercato o ancora il suo "Le Bonbon très bon", sapone, dolce e lasativo al tempo stesso - sono volte a spiazzare le normali facoltà cognitive del pubblico e a ispirare nuovi modelli comportamentali. Nel 1997, con la sua installazione al Padiglione Francese della Biennale di Venezia si aggiudica il Premio della Giuria Internazionale.

Principali esposizioni personali
1991 Biennale di Lione, Francia
1994 installazione itinerante, Poitiers, Francia
1995 ARC, Musée d'Art Moderne de la Ville, Parigi, Francia
1996 EIGEN + ART, Lipsia, Germania
Kunsthalle Lophem, Bruges, Belgio
Station - 841, Berlino, Germania
1997 Biennale di Venezia, Padiglione Francese
Munster - Testoo, Lipsia, Germania
1998 Testoo Poitiers, Confort Moderne, Poitiers, Francia
Fondation De Appel, Amsterdam, Olanda
Kunsthalle, Glaurus, Svizzera
Kunsthalle, San Gallo, Svizzera
Jack Tilton Gallery, New York, USA

Principali esposizioni collettive
1994 Hors - limites, Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia
1995 Féminin Masculin, MNAM, Centre Georges Pompidou, Parigi, Francia
1996 The Scream Boréalis 8, Arken Museum of Modern Art, Danimarca
We (Fabrice Hybert e Uri Tzaig), Museo Israeliano, Gerusalemme, Israele
1997 Munster Skulptur Projects-d, Monaco Germania
Biennale di Kumangju, Kumangju, Corea
Boston ICA, Boston, USA
Incubation, Bruges, Belgio
1998 Watari-um, Tokyo, Giappone
Premices, Museo Guggenheim, New York, USA
Jef Geys - Fabrice Hybert, Museo di Haaselt, Germania
Galleria Erna Hecey, Lussemburgo
Galleria Menotti, Vienna, Austria
Variété, CRAC, Sète, Francia
Museo Zadkine, Parigi, Francia
1999 Arte Fiera di Basilea, Galleria Erna Hecey, Basilea, Svizzera
L'Art médecin, Museo Picasso, Antibes
Setagaya Museum, Tokyo, Giappone
Hiroshima Museum, Hiroshima, Giappone
Nagoya Museum, Nagoya, Giappone
Kunsthalle Loppem, Bruges, Belgio

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I Contenuti
Gli artisti chiamati a partecipare a questi incontri sono tutti molto affermati nel panorama internazionale, anche se alcuni di loro sono molto giovani. Come nelle precedenti edizioni, anche in questa si è cercato di aprire a 360° lo spettro degli interventi, portando esperienze di nazioni e culture diverse.

Quello che emerge e contraddistingue molta produzione artistica recente, è la necessità di confrontarsi con la realtà interagendo con essa. Naturalmente l’artista cerca di lavorare a livello metaforico, evidenziando contraddizioni o smontando meccanismi che ci sembrano ormai elementi naturali della nostra società. In questi interventi spesso l’artista coinvolge altre persone o costruisce delle vere e proprie narrazioni che interagiscono con la realtà stessa.

L’opera rappresenta, quindi, sovente un desiderio di relazione che contiene frequentemente l’aspirazione a cambiare le regole che la realtà inevitabilmente contiene in sé.

La Generazione delle immagini è:
Un appuntamento? Non solo. La Generazione delle immagini, sfogliando i cataloghi che ogni anno vengono prodotti, rappresenta a tutti gli effetti una panoramica molto puntuale e, contemporaneamente, anticipatrice di quelle tendenze che, a distanza di tempo - anche se di tempi brevi perché l’ambito è comunque la 'ìcontemporaneità'- si sono già consolidate lasciando di sé una forte traccia.

Curioso e interessante, utile, leggere i titoli di questa rassegna dal 1994 ad oggi, che danno la precisa consistenza dei contenuti: Incontri con l’arte contemporanea, Sguardi planetari, La città degli interventi, Facts & Fiction- arte e narrazione, Paesaggio in movimento, Atmosfere Metropolitane, Racconti di Identità, cui si aggiunge l’ottavo, Reality's Desire - Desiderio di realtà.

Sono capitoli di un lungo itinerario che si snoda attraverso la visione a volte inquietante, spesso utopica, mai banale che gli artisti hanno e danno del mondo che ci circonda, mondi differenti, lontani ma senza barriere e senza confini geografici, uniti dal comune denominatore della poetica artistica.

Il Programma dei prossimi appuntamenti:

Lunedì 25 febbraio ore 18 Zoe Leonard Stati Uniti

Lunedì 4 marzo ore 18 Cai Guo Qiang Cina

Lunedì 11 marzo ore 18 Carlos Garaicoa Cuba

Ufficio Stampa
Patrizia de Micheli (A.M.I.C.I.)
Milano, Via Dante 14 - Tel. 02 875.483 - Fax. 02 866.795

Milano, Triennale - Palazzo dell’Arte
V.le Alemagna, 6

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Rosanna Bianchi Piccoli
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