Alle ore 11.00 "Aperitivo in Concerto" ospita una leggendaria figura di artista, uno fra i piu' influenti maestri nella Storia dell'improvvisazione, il grandissimo pianista Ahmad Jamal. Ahmad Jamal e' fra i più importanti e creativi innovatori del pianismo africano-americano contemporaneo. Artista giustamente mitizzato, fin dai suoi precocissimi esordi ha dimostrato di possedere un'impressionante maturita' di interprete e compositore. Le sue improvvisazioni, infatti, sono veri e propri complessi edifici strutturali di inequivocabile originalita'.
pianoforte
Ahmad Jamal
contrabbasso
James Cammack
batteria
James Johnson
I Remember Duke, Hoagy, Strayhorn and Jamal
Alle ore 11.00 "Aperitivo in Concerto" ospita una leggendaria
figura di artista, uno fra i più
influenti maestri nella Storia dell'improvvisazione, il
grandissimo pianista Ahmad Jamal.
Ahmad Jamal è fra i più importanti e creativi innovatori
del pianismo africano-americano
contemporaneo. Artista giustamente mitizzato, fin dai suoi
precocissimi esordi ha
dimostrato di possedere un'impressionante maturità di
interprete e compositore. Le sue
improvvisazioni, infatti, sono veri e propri complessi
edifici strutturali di inequivocabile
originalità . Non v'è dubbio che l'opera di Jamal
rappresenti uno fra i grandi picchi raggiunti
dall'improvvisazione africana-americana: conclusione
ragionevolissima alla quale il
pubblico è da tempo arrivato, anticipando nettamente il
più neghittoso parere della
critica, ben presto però accodatasi nell'acclamare
quest'artista di genio. E basti ricordare
il parere di un artista ben poco portato per i
complimenti, Miles Davis, che a proposito di
Jamal ebbe a dire: I live until he makes another record.
He doesn't throw his technique
around? Lo stesso Davis dichiarò anni dopo nella sua
autobiografia: When people say
Jamal influenced me a lot, they're right.
Improvvisatore esente da banalità e non alieno al gran
gesto tematico, pure Jamal può
dirsi un originalissimo autore di stampo minimalista, la
cui arte si affida soprattutto
all'inespresso, alle nuances, ai silenzi, alla poetica
degli scarti, con un senso supremo e
trascinante dello swing che lo apparenta, nella fremente
sobrietà , ad un artista come
Count Basie, anch'egli abilissimo elaboratore di pause e
spazi.
Di raffinatissima complessità armonica e di eccezionale
souplesse ritmica, l'arte di
Jamal rappresenta uno dei frutti più squisiti e articolati
dell'improvvisazione
contemporanea. Come ha, per l'appunto, scritto un ben noto
critico e studioso come
Stanley Crouch: Nessun musicista più di Ahmad Jamal ha
articolato un effetto più
profondo nel creare un approccio orchestrale all'arte dei
piccoli gruppi strumentali negli
ultimi 35 anni? Egli ha saputo mostrare come fosse
possibile arricchire e amplificare
elementi musicali che i più davano per scontati, come
fosse possibile organizzare il
suono di un complesso attorno alla percussività della
batteria e come fosse possibile
interscambiare il "riff" con l'"ostinato" o con l'uso dei
"vamp"? Egli è un virtuoso che ha
saputo profondere una eccezionale creatività anche nei
suoi sofisticati e affascinanti
arrangiamenti?
La presenza di questo genio della musica, da anni lontano
da Milano, costituisce un vero
e proprio evento.
AHMAD JAMAL
Nato il 2 luglio 1930 a Pittsburgh, Pennsylvania, Ahmad
Jamal (vero nome: Frederick
Russell Jones) si rivela un enfant prodige, iniziando a
suonare il pianoforte all'età di tre
anni. Quattro anni dopo iniziava lo studio della musica,
che completava sotto la guida
della nota cantante e insegnante africana-americana Mary
Caldwell Dawson e del
pianista James Miller.
Esordisce professionalmente all'età di quattordici anni, e
a diciassette inizia a esibirsi in
varie parti degli Stati Uniti, sia da solo che con la
George Hudson's Orchestra,
riscuotendo grande successo. Nel 1950 fonda un proprio
trio, denominato The Three
Strings, che fu notato dal celebre produttore discografico
John Hammond, portando a
una serie di incisioni con l'etichetta Okeh. Nascono così,
nel 1951, pregevolissime
pagine e interpretazioni come Ahmad's Blues, Billy Boy e,
soprattutto, Poinciana, che
sarebbe presto diventata la celeberrima "sigla" di Jamal.
Nel 1955 il pianista inizia a incidere per la Argo (poi
Chess) Records: nascono così
realizzazioni quali New Rhumba, Excerpts From The Blues,
Medley e It Ain't Necessarily
So, che verranno poi riprese da Gil Evans e Miles Davis in
album quali Miles Ahead e
Porgy and Bess. Più volte Davis ebbe occasione, infatti,
di esprimere la sua
ammirazione per il lavoro di Jamal, da cui sosteneva
essere stato fortemente influenzato;
in effetti, nel corso degli anni Cinquanta il trombettista
avrebbe interpretato e inciso con il
suo quintetto molteplici materiali in precedenza
affrontati dallo stesso Jamal, come
Squeeze Me, It Could Happen To You, But Not For Me, Surrey
With The Fringe On Top,
Ahmad's Blues, On Green Dolphin Street e Billy Boy.
Nel 1956, il pianista che, fino ad allora aveva lavorato
con un trio composto da pianoforte,
chitarra e contrabbasso (Eddie Calhoun e, dal 1955, il
grandissimo Israel Crosby),
sostituisce il chitarrista (Ray Crawford) con un
batterista (Walter Perkins, poi sostituito,
dal 1958, con Vernell Fournier): il gruppo ottiene un
prolungato ingaggio al Pershing
Hotel di Chicago. In tale occasione (1958) incide un album
dal vivo per la Argo, intitolato
Ahmad Jamal at the Pershing (originariamente: But Not For
Me): da esso viene tratto un
singolo, Poinciana, che rapidamente diventa un successo
nazionale, inserito per ben 108
settimane nella graduatoria dei dischi più venduti in
America. Il successo economico
derivatone permette al pianista di aprire un proprio
locale a Chicago, The Alhambra, dove
naturalmente si esibisce a lungo, e di continuare senza
soverchie preoccupazioni una
carriera luminosa, che lo caratterizza come artista di
grande creatività , elaboratore di un
solismo peculiare e capace di distinguersi dall'arte di
qualsiasi altro pianista coevo.
Nel 1994 Jamal (le cui interpretazioni sono state usate
anche in film di grande rilevanza,
come Mash! Di Robert Altman e The Bridges of Madison
County di Clint Eastwood) è
stato premiato dal National Endowment for the Arts con
l'American Jazz Masters Award,
tributo a un musicista che da decenni si è affermato,
grazie a uno stile originalissimo e
inventivo, come uno dei grandi maestri del pianismo
improvvisato contemporaneo.
JAMES CAMMACK
Originario di Chicago, James Cammack, contrabbassista di
eccellente levatura, è un
veterano della scena musicale statunitense. Affianca da
oltre diciotto anni Ahmad Jamal,
e vanta al suo attivo collaborazioni con i più
significativi esponenti della musica
improvvisata, come i sassofonisti Oliver Lake, Carter
Jefferson, George Coleman, Stanley
Turrentine, Joe Ford e Billy Harper, il polistrumentista
Howard Johnson, il trombonista
Earl McIntyre, il trombettista Malachi Thompson, i
batteristi Hamid Drake, Jamil Nasser,
Idris Muhammad e Keter Betts, la cantante russa Natalia
Nazarova, i celebrati bluesman
Taj Mahal e Son Seals.
JAMES JOHNSON
Nato a New Orleans, ma trasferitosi per motivi di studio a
Pittsburgh, James Johnson è
strumentista di spiccate doti. Insegnante presso l'East
Oakland Youth Development
Center e ancora giovanissimo, collabora da oltre tre anni
con Ahmad Jamal.
per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio
Iniziative Speciali
Teatro Manzoni
Palazzo Canova, VII° piano
Centro Direzionale
20090 MILANO 2 (Segrate)
tel.: 0221025118
fax: 0221025110
TEATRO MANZONI
via Manzoni, 42 - Milano
tel.: 02 7636901
DOMENICA MATTINA, ORE 11.00
Biglietto ingresso: Euro 10,50
Ridotto giovani: Euro 7,75