Museo Civico della Media Valle del Liri
Sora (FR)
piazza Majer Ross
0776 833327
WEB
Carnello C'Arte ad Arte
dal 17/10/2008 al 1/11/2008
tutti i giorni dalle 09,30-13,00 16,00-19,30

Segnalato da

Teresa Pollidori




 
calendario eventi  :: 




17/10/2008

Carnello C'Arte ad Arte

Museo Civico della Media Valle del Liri, Sora (FR)

V Premio Internazionale di Incisione. La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, si caratterizza per la proposta di un tema di Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre un'interpretazione.


comunicato stampa

a cura di Loredana Rea

Sabato 18 ottobre alle ore 17,30 presso il Museo Civico di Sora (Fr), si inaugura la V edizione del Premio Internazionale di Incisione Carnello c’Arte ad Arte, organizzata dall’Officina della Cultura in collaborazione con l’Assessorato alla Politiche culturali del Comune di Sora, con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Arpino e del Comune di Isola del Liri e il sostegno della banca di Credito Cooperativo di Roma – Filiale di Sora.

La rassegna, curata dal critico Loredana Rea, con la direzione artistica di Marco D’Emilia e Guido Pecci, come per le precedenti edizioni si caratterizza per la proposta di un tema Archeologia industriale: storie di luoghi, tracce di uomini, intorno al quale giovani incisori sono invitati a lavorare per proporre una propria personale interpretazione.

Quando nel 2004 si decise di trasformare il vecchio premio Fibrenus nel Premio di incisione Carnello c’Arte ad Arte, si concluse di trattare il tema dell’archeologia industriale, intendendo per tale non solo le fabbriche, ma anche la valorizzazione di quelle donne e quegli uomini, che avevano contribuito in maniera determinante a far si che gli opifici non fossero solo delle costruzioni ma il cuore pulsante di una economia e di una società. La scelta di affrontare questo argomento era determinata dalla presa d’atto che la crisi che coinvolgeva le cartiere della Media Valle del Liri era ormai irreversibile e destinata solo ad aggravarsi, e pertanto si ritenne necessario trovare una forma che consentisse di creare una memoria; nella consapevolezza che l'archeologia industriale può essere un'occasione reale di arricchimento culturale ed il recupero di questi 'reperti', sotto qualsiasi forma, il modo migliore per collegare il nostro passato industriale, alle possibili opportunità di progresso futuro. Si scelse l’incisione, perché tra tutte le espressioni non solo è quella capace di coniugare l’uso della carta con la capacità di stabilire un costante rapporto di tensione poetica tra l’opera e il fruitore, ma anche perché, grazie alla lateralità che la contraddistingue, si pone come un campo privilegiato di verifica operativa su quei linguaggi capaci di tradurre le tensioni e le inquietudini che animano la riflessione intorno e dentro i territori dell’arte.

La necessità di legare il Premio alla specificità di un tema, che nel panorama delle esposizioni di incisione, già caratterizzate da una significativa marginalità, restringe ulteriormente la rosa dei partecipanti, tema, è sembrato però fin da principio la strada da perseguire. Innanzitutto perché riusciva a collegare l’intenzione programmatica di riscoprire e comunicare, attraverso l’arte, l’identità storica di Carnello, in cui a partire dal XVI secolo si era sviluppata una prosperosa produzione cartaria, con la necessità di reinserire poi la sua complessa stratificazione in una contestualizzazione più ampia, e poi perché offriva l’opportunità di una significativa riflessione sulla necessità di riappropriarsi consapevolmente del passato per proiettarsi nel futuro. Di quella attività produttiva, che per secoli ha offerto lavoro a molti e benessere ad alcuni, e dei segni tangibili di tutti quegli uomini, che fattivamente avevano contribuito a rendere fiorente la piccola cittadina, curiosamente divisa tra tre differenti Comuni della Media Valle del Liri, non rimangono che opifici, centrali idroelettriche e tracciati ferroviari in disuso, disseminati lungo le sponde di due fiumi, il Liri appunto e il Fibreno a costituire uno dei più interessanti siti di archeologia industriale.

Per questa V edizione l’apposita commissione, composta da Salvatore Lovaglio, Loredana Rea, Marco D’Emilia, Guido Pecci, Luisa Colella e Elena Sevi, ha selezionato trenta artisti: Marco Andrighetto, Tommaso Bet, Michela Cassa, Domenico Carella, Angela Corti, Matgorzata Filarska, Elsa Florio, Mirko Gabellone, Alicja Habisiak Matczak, Matgorzata Kledzik, Anna Lewicka, Federica Limongelli, Veronica Longo, Stefano Luciano, Daniele Matteucci, Giacomo Miracola, Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini, Francesco Porcelli, Elisabetta Tomboletti, Veronica Palermino, Narae Shin, Salvatore Russo, Mariangela Teneriello, Annarita Testa, Vincenzo Todaro, Beata Urbanska, Loredana Francesca Vairo, Ana Vedova, Alessia Zolfo, tutti di età inferiore ai 40 anni come previsto dal regolamento. Tra questi a Vincenzo Todaro è stato attribuito il I premio, a Elsa Florio il II premio e a Tommaso Bet il III premio, mentre i lavori di Maria Chiara Montagna, Miriam Possevini e Beata Urbanska hanno ricevuto una menzione.

La mostra, pur nella sua assoluta specificità, offre quindi non solo come momento di confronto sulle pluralità progettuali e le molteplicità dei risultati, originati dai differenti presupposti e indirizzi metodologici proposti dalla ricerca contemporanea, quanto piuttosto come momento di verifica dell’importanza dei linguaggi legati alla grafica presso le generazioni più giovani. Attraverso questi artisti, scelti per costruire una mappatura, sia pure incompleta, delle diversità di orientamenti, che costituiscono il tessuto vitale della ricerca contemporanea, è possibile ipotizzare, riducendo al minimo il margine di errore, da una parte verso quali orizzonti si indirizzino i fermenti creativi, le pratiche progettuali, gli impulsi sperimentali degli anni a venire, dall’altra il ruolo della sperimentazione legato alle tecniche dell’incisione.

Accanto alle opere dei giovani selezionati è allestita una personale di Salvatore Lovaglio, presidente della giuria e incisore di grande personalità, che presenta una serie di lavori, tutti realizzati in grandi formati, con l’acquatinta, l’acquaforte e il carborundum, a ricreare l’emozione di riscoprirsi parte della natura.
La mostra rimarrà aperta fino al 2 novembre secondo il seguente orario: tutti i giorni dalle 09,30-13,00 16,00-19,30.

Inaugurazione sabato 18 ottobre ore 17,30

Museo Civico della Media Valle del Liri
piazza Majer Ross - Sora (FR)
Tutti i giorni dalle 09,30-13,00 16,00-19,30.
Ingresso libero

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