Castello di Rivoli
Rivoli (TO)
piazza Mafalda di Savoia
011 9565222 FAX 011 9565231
WEB
Wolfgang Tillmans
dal 18/2/2002 al 20/5/2002
011 9565222 FAX 011 9565230
WEB
Segnalato da

Manuela Vasco - Ufficio Stampa




 
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18/2/2002

Wolfgang Tillmans

Castello di Rivoli, Rivoli (TO)

Tillmans ha esordito alla meta' degli anni Novanta ed e' presto diventato uno degli artisti piu' significativi di questo ultimo decennio. Nelle occasioni espositive spesso le sue immagini fotografiche si ripetono in diversi formati, contraddicendo il concetto di opera unica, mentre l'estrema liberta' delle installazioni testimonia l'interesse di Tillmans per un lavoro artistico inteso come proliferazione ininterrotta di immagini, che occupano lo spazio nelle modalita' piu' impensate.


comunicato stampa

Veduta dall'alto

Tillmans è considerato dalla critica internazionale uno dei fotografi più innovativi della sua generazione. L'artista è divenuto famoso agli inizi degli anni Novanta per le sue fotografie che da un lato si rifacevano alla cultura pop e alternativa, alla messa in discussione di tabù sessuali, dall'altro proponevano un'estetica al di fuori degli schemi. I suoi lavori compaiono non solo in pubblicazioni come "Interview", "Index" e la rivista alternativa inglese "i-D" ma vengono utilizzati anche dai mass media e fatti conoscere ad un pubblico sempre più vasto.

Nel 2000 a Tillmans viene assegnato il prestigioso Turner Prize della Tate Britain di Londra. Scrive Mary Horlock, curatrice del catalogo: "Tillmans è un artista che mette in discussione l'estetica e i codici di rappresentazione convenzionali. [...] si spinge oltre la superficie della cultura contemporanea e ci sollecita a fare lo stesso". Nato nel 1968 a Remscheid (Germania), dal 1987 al 1990 vive e lavora ad Amburgo, dove tiene le prime personali, per poi trasferirsi in Inghilterra dove frequenta il Bournemouth & Poole College of Art & Design, e quindi a New York dal 1994 al 1995. Dal 1993 espone a Colonia, Francoforte, Zurigo, Londra, Parigi, New York, Berlino. Nel 1995 la Kunsthalle di Zurigo gli dedica una personale e sempre lo stesso anno espone al Portikus a Francoforte e quindi a Los Angeles e a Londra. L'anno successivo tiene, tra le altre, una personale al Kunstmuseum di Wolfsburg mentre è del 1997 la prima personale in Italia, alla Galleria S.A.L.E.S. a Roma. Tra le mostre più recenti ricordiamo nel 1998 la personale tenutasi presso Espacio Uno, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid e nel 1999 Soldiers al Neuer Aachener Kunstverein, Aachen. Tillmans ha partecipato alle più prestigiose mostre collettive, tra cui Apocalypse, Royal Academy of Arts, Londra (2000); Quotidiana, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (2000); Zero Gravity, Kunstverein e Kunsthalle, Düsseldorf (2001); Century City: Art and Culture in the Modern Metropolis, Tate Modern, Londra (2001). Dopo la Deichtorhallen di Amburgo, la personale di Tillmans Veduta dall'alto viene presentata al terzo piano della Manica Lunga del Castello di Rivoli e, successivamente, al Palais de Tokyo a Parigi dall'8 giugno al 15 settembre e al Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek dall'11 ottobre al 19 gennaio 2003.

La mostra presenta una nuova fase in cui l'artista espone accanto alle fotografie, stampe a getto d'inchiostro, di impostazione astratta. Il processo di astrazione viene realizzato non solo in laboratorio, ma può prendere avvio anche da una particolare inquadratura: un primo piano di una tazzina da tè, le pieghe di un vestito, il particolare di una strada coperta di neve. Scrive in catalogo Giorgio Verzotti riguardo agli ultimi lavori: "Il lavoro recente di Tillmans è un doppio registro di immagini e di segni astratti che convivono e scorrono parallelamente. Le fotografie realistiche si incontrano con le grandi superfici dove regnano puri valori formali cromatici che l'artista denomina a seconda della formulazione. Si tratta di opere realizzate senza macchina fotografica, grazie ad una complessa manipolazione della luce a diretto contatto con la carta fotosensibile [...]".
Catalogo Charta, Milano. Testo di Giorgio Verzotti e intervista di Nathan Kernan.

MM

Dal testo di Giorgio Verzotti in catalogo
[...] L'occhio del fotografo è altamente selettivo, e tuttavia gli schemi visivi che costruisce non vengono sovrapposti alla realtà ma nascono da essa. Per questo non esiste in lui un unico metodo di avvicinamento al visibile, ma molti, a seconda della temperatura emotiva con la quale incontra il mondo esteriore. Così ogni foto di Tillmans ci porta un diverso universo di senso. E' questo carattere che introduce l'intensità nelle sue foto, non la tensione psicologica che è spesso neutra, ma il loro variare, il loro assumere senso dalla variazione e (ri)combinazione, che ci parla della molteplicità contraddittoria della vita, irriducibile ad ogni univocità di metodo interpretativo.

E' a partire da questa irriducibilità che le immagini recenti di Tillmans intraprendono il loro viaggio verso l'astrazione, a partire da uno sguardo dall'alto che trova in esse, variando il metodo di lettura, un schema astratto, un modulo visivo attorno a cui organizzare i dati del visibile. Questa elevazione del punto di vista, che comincia, per estrema coerenza, dalle dimensioni dimesse del quotidiano, da Naoya Tulips, 1997, dalla fotografia del vaso di tulipani visti, innaturalmente, come dal loro Zenit, così da mostrarsi in quanto pura struttura formale. In verità l'immagine è colta come all'inizio di una sua genesi, occorrerebbe una ulteriore focalizzazione sui particolari per leggere nei tulipani aperti puri rapporti di zone cromatiche, o forse un più deciso distacco da terra. Tillmans invece ci mostra non solo il mazzo di fiori intero ma anche i fogli e gli altri oggetti che lo contornano, e i suoi stessi piedi, che entrano inevitabilmente nel campo visivo in quanto l'artista per ottenere quel punto di vista è dovuto salire sul tavolo. Il processo di astrazione insomma rimane legato all'organico, come la geometria in Klee. Inoltre, esso è delegato ad un atto semplicissimo di "delocazione" del fotografo ed é realizzato senza nessun particolare ausilio tecnico, con i soliti tempi di esposizione. Le strutture visive non fanno mai in tempo a staccarsi dal loro contesto, c'è una ricerca di linguaggio che resta ancorato ai dati dell'esperienza visiva più immediata. La tensione all'astratto di Tillmans non prende mai il volo verso i cieli dell'idealismo, e il volo stesso non ha niente di prometeico, in quanto l'astrazione si pone già da sempre anch'essa come possibilità.

Il lavoro recente di Tillmans è un doppio registro di immagini e di segni astratti che convivono e scorrono parallelamente. Le fotografie realistiche si incontrano con le grandi superfici dove regnano puri valori formali e cromatici che l'artista denomina a seconda della loro formulazione (Mental Pictures, Strings of Life, Blushes, Super Collider, Starstruck sono, per ora, le morfologie individuate). Si tratta di opere realizzate senza macchina fotografica, grazie ad una complessa manipolazione della luce a diretto contatto con la carta fotosensibile secondo procedimenti che l'artista non intende per ora svelare. Naturalmente, il caso e la necessità concorrono in ugual misura nel processo formativo, il quale, come, nel nostro caso, ogni altro processo creativo, non viene interamente predeterminato e governato dall'artista. Ciò che si origina sulle ampie superfici è dunque una scrittura di luce che si fa evento e che si organizza tuttavia in linguaggio, sia esso fondato su evanescenti chiazze cromatiche quanto su precise scansioni lineari o su agglomerati di intensi colori. La convivenza di immagini e astrazioni nell'opera recente dell'artista ancora una volta sottrae il pathos drammatico che questi recenti esiti raggiungerebbero, se celebrassero il distacco definitivo dal mondo visibile. Se questo non avviene è perché attraverso le opere passa, lo dice l'artista stesso, l'accettazione totale della vita, il flusso inamministrabile del desiderio che anima quelle superfici astratte, dopo aver restituito i fenomeni del mondo alla luce miracolosa della "cosa in sé".

Immagine: Wolfgang TILLMANS - Michael & Otto, 1999

Curatore
Giorgio Verzotti

Catalogo
Charta, Milano

Ufficio stampa
Massimo Melotti, Responsabile
Manuela Vasco, tel. 011 9565209
Silvano Bertalot, tel. 011 9565211
fax 011 9565231

Inaugurazione martedì 19 febbraio 2002 ore 19.00
Periodo 20 febbraio - 5 maggio 2002

Orario
da martedì a venerdì ore 10 - 17
sabato e domenica ore 10 - 19
primo e terzo sabato del mese ore 10 - 22

Ingresso E 6.20 (Lit. 12.000) intero, E 4.13 (Lit. 8.000) ridotto

Servizi didattici e attività per il pubblico
Dipartimento Educazione
tel. 011 9565213 - fax 011 9565232 e-mail: educa@castellodirivoli.org

Servizio navette: sabato, domenica e festivi, partenze da Torino Piazza Castello, informazioni tel. 011 9565280

Informazioni
tel. 011 9565220

Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia 10098 Rivoli (TO)

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Rachel Rose
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