...E il Cinema. Dagli anni Sessanta Rotella e' sempre piu' attratto e affascinato dal mondo della celluloide e si concentra quindi sui manifesti a carattere cinematografico che riportano divi dello schermo, miti di massa, ossia i personaggi che danno il tono all'iconografia urbana e all'immaginario collettivo. I suoi quadri sono accumulazioni delle nostre ancora vive mitologie, le icone di una realta' mediatica fatta di immagini, icastica e virtuale, accattivante e prosaica, effimera e straniata.
...E il Cinema
A cura di: Angela Vettese
Organizzazione: Gian Franco ed Elena Zonca
Storicamente, Mimmo Rotella è stato il primo artista che abbia esposto un'opera pittorica presentata come décollage: manifesti strappati dal muro, incollati a strati sulla tela e poi lacerati dall'artista. L'invenzione nasce agli inizi degli anni Cinquanta, nel clima della poetica Informale a Roma, città abbandonata ai piaceri della Dolce Vita e di cui Rotella, calabrese di origine, ha una visione abbagliante. Dai muri romani egli preleva queste immagini ready-made, rozzi oggetti prodotto della lacerazione anonima, ma impregnati di valenza mitica, per attuare una appropriazione concettuale del reale. I manifesti per lui, al di là del loro fine pubblicitario, possono avere un prosieguo di esistenza come puro materiale visivo, icona del nostro tempo, immagine accattivante anche nella sua decomposizione e caduta di integrità .
Dagli anni Sessanta Rotella è sempre più attratto e affascinato dal mondo della celluloide e si concentra quindi sui manifesti a carattere cinematografico che riportano divi dello schermo, miti di massa, ossia i personaggi che danno il tono all'iconografia urbana e all'immaginario collettivo.
I suoi quadri sono accumulazioni delle nostre ancora vive mitologie: Marilyn, Charlie Chaplin, Sofia Loren, Liz Taylor, Marlene Dietrich, Rita Hayworth, Clark Gable, John Wayne, le icone di una realtà mediatica fatta di immagini, icastica e virtuale, accattivante e prosaica, effimera e straniata.
Il dècollage di Rotella fissa l'immagine di Marilyn ridando vita e perennità a quel volto bellissimo, ne imprigiona l'anima in una vitalità conservata per sempre.
Nel suo lavoro c'è il racconto fantastico di un immaginario che sta tra reale e finzione, tipico della cultura urbana nella sua modernità .
Oggi Rotella è, per eccellenza, l'artista italiano decantatore delle icone cinematografiche di Cinecittà e Hollywood, immagini diventate "classiche", che fanno parte integrante della memoria visiva collettiva della seconda metà del Ventesimo secolo.
Mimmo Rotella è stato un "noveau réaliste" ante litteram a Roma negli anni Cinquanta, pre-pop a Parigi negli anni Sessanta, graffitista a Milano negli anni in cui lo era Basquiat a New York.
Tutt'ora è protagonista della nostra cultura: è presente al Moma di New York in occasione di "High and Low", tenutasi nel 1990, è presente al Centre Pompidou di Parigi nel 1996 con la mostra "Face à l'Histoire", fa scalpore nella rassegna "Italian Metamorphosis" del Guggenheim Museum di New York nel 1994, e altrettanto fa in "Halls of Mirros" al MOCA di Los Angeles nel 1996, figura nella grande mostra "Les années pop" inauguratasi il 14 marzo al Centre Pompidou di Parigi e ora è presente come "maestro storico" alla Quarantanovesima Biennale di Venezia.
Per l'occasione sarà edito il volume: Mimmo Rotella, il cinema, Edizione Skira, a cura di Angela Vettese, con 50 tavole a colori e numerose riproduzione in bianco e nero.
Inaugurazione: mercoledì 20 febbraio 2002 ore 18.30
Orari: 10:00 - 13:00; 15.30 - 19.30 Chiuso la domenica e il lunedì mattina.
Zonca & Zonca
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