L'opera di Cecilia Paredes, che si articola in fotografie e installazioni, scaturisce da performance che l'artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere con il paesaggio che plasma. La mostra inaugura l'apertura del nuovo spazio espositivo della galleria.
Venerdì 24 ottobre nella nuova sede di Treviso la GalleriaMichelaRizzo inaugura la
mostra dell'artista peruviana Cecilia Paredes alle ore 18.30.
Dopo essere stata presentata a Venezia durante la Biennale del 2005 da Irma Arestizabal
come artista rappresentante del Costa Rica e la grande personale dal titolo “ The final
Garden” presso Palazzo Palumbo Fossati, a cura di Rosetta Gozzini, nella sede in via
Palestro 19 verranno presentate le fotografie della serie “In the skin of others” e
l'installazione di vestitini di piume di uccelli “Il volo”.
L'opera di Cecilia Paredes, che si articola in fotografie e installazioni, scaturisce da
performance che l'artista stessa mette in scena creando una fusione del proprio essere
con il paesaggio che plasma. L'artista ritorna, attraverso il proprio corpo, ad un originario
rapporto con la natura, in cui ciascun essere vivente non è isolato dal contesto ma anzi gli
da vita cambiando le proprie fattezze e manifestando un inscindibile legame tra il
femminile e la diversità degli esseri viventi.
Due sono infatti gli elementi fondamentali che ricorrono nella sua poetica: la natura e la
donna. La natura e il femminile vengono effigiate, nella propria sostanza, allo stato
selvaggio; la parte selvaggia della figura femminile è esortata da ciò che la circonda a
recuperare la sua vera costituzione, mettendola in connessione con i suoi territori spirituali
che oltremodo sono stati seppelliti dalle macerie della paura e dalla persecuzione, quelle
dell'ipocrisia culturale.
Un gruppo di lavori presenti in mostra costituiscono delle simulazioni dell'artista in
sembianze animali (da cui deriva il titolo “In the skin of others” -nella pelle degli altri-), che
rispondono alla sua relazione personale con il mondo faunistico. Per costruire questi
caratteri Cecilia Paredes ha studiato e osservato gli animali (Salamandra), ha avuto
relazioni a lungo termine con loro (Pappagallo) o ha preso spunto dalla letteratura
(Gnome).
Oltre al lavoro performativo e fotografico, la Paredes si esprime attraverso opere
installative, nelle quali la natura continua ad essere estensione del suo corpo; fondendosi
con essa, l'artista crea vestitini di piume di pavone, fagiano occhio di mandorla, fagiano
blu e gallina di Guinea (Il volo).
(tratto dai testi di Rosetta Gozzini e Cecilia Paredes in catalogo)
Nata a Lima, Peru. Vive e lavora tra Philadelphia, PA US e San Jose, Costa Rica. Vive in Costa Rica da 20
anni. Cecilia Paredes ha rappresentato la Costa Rica alla 51' Bienniale di Venezia, nel 2005. La sua
personale “Borrowed World” al DLFA nel 2006 fu descritta dalla critica d'arte Victoria Verlichak come “uno
sguardo al talento, al prodigio e alla creazione di una identità totalmente nuova”.
Nelle sue performances fotografiche, Cecilia analizza la relazione simbiotico che esiste tra Uomo e Natura e,
facendo ciò, ritrova la propria identità e il legame essenziale di tutte le forme della natura. Sovverte persino i
limiti, nel momento in cui include animali fantastici e mimetizza se stessa in Natura. E' in questo modo che
l'artista rielabora il proprio lavoro, rivestendo di memoria la propria esistenza corporea, con un linguaggio e
con un'immaginazione senza confini.
Il suo modo di vivere è stato spesso descritto come nomade ed è forse attraverso il suo lavoro fotografico e
sugli oggetti che Cecilia ci mostra le sue vere origini.
Inaugurazione venerdì 24 ottobre 2008 ore 18.30
Galleria Michela Rizzo
Via Palestro, 19 - Treviso
Ingresso libero