American Academy
Roma
via Angelo Masina, 5
06 5846459 FAX 06 5810788
WEB
Chuck Close
dal 20/2/2002 al 21/4/2002
06 58461

Segnalato da

Maria Bonmassar



approfondimenti

Chuck Close



 
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20/2/2002

Chuck Close

American Academy, Roma

Ritratti. Per la prima volta in Italia si potranno ammirare circa trenta opere, in una sorta di antologica che percorre trent'anni di ricerca dell'artista, dagli anni Settanta ai giorni nostri. Il titolo della mostra e' 'ritratti'; le opere sono tutte di grandi dimensioni; le tecniche sono tutte le tecniche incisorie: dalla litografia all'acquatinta, dalla mezzatinta alla serigrafia e alcune tecniche inventate dallo stesso artista; saranno inoltre esposti un prezioso arazzo in seta e un tappeto in seta tessuto a mano su lino.


comunicato stampa

RITRATTI

Dopo il successo della mostra su Alex Katz e Edward Ruscha, l'American Academy in Rome ha il piacere di annunciare l'apertura della mostra dedicata a Chuck Close, un altro grandissimo esponente dell'arte figurativa americana.

Per la prima volta in Italia si potranno ammirare circa trenta opere, in una sorta di antologica che percorre trent'anni di ricerca dell'artista, dagli anni Settanta ai giorni nostri.
A parte la partecipazione di Close alla Biennale di Venezia nel 1995 e ad una mostra collettiva alla Galleria Civica di Torino, nel 1973, la sua opera così celebrata e celebre in patria (basti pensare alla retrospettiva che il Museum of Modern Art di New York gli ha dedicato nel 1998), è quasi sconosciuta in Italia.

Il titolo della mostra è "ritratti"; le opere sono tutte di grandi dimensioni; le tecniche sono tutte le tecniche incisorie: dalla litografia all'acquatinta, dalla mezzatinta alla serigrafia e alcune tecniche inventate dallo stesso artista; saranno inoltre esposti un prezioso arazzo in seta e un tappeto in seta tessuto a mano su lino.

Per l'occasione sarà pubblicato un leporello, che conterrà un'introduzione di Lester K. Little, direttore e un saggio di Linda Blumberg, Heiskell Arts Director dell'American Academy in Rome.

La vita e il percorso artistico di Close si dividono in due periodi, interrotti e separati da un tragico evento. Nel 1988 Close aveva 49 anni, viene colpito da una malattia che lo lascia parzialmente paralizzato. Dopo una durissima fisioterapia, con grande caparbietà lo stesso artista si inventa un arnese che gli permette, legandosi il pennello all'avanbraccio, di dipingere.

Le sue teste, rappresentazioni iperealiste, sono sempre il risultato di un procedimento tecnico molto meticoloso. Close scatta molte fotografie dello stesso soggetto. Scompone ogni foto riportandola sulla tela per mezzo di reticoli. Ingrandisce le dimensioni per ottenere una nitidezza del particolare, quasi maniacale. E' un procedimento lungo e faticoso, che porta l'artista ad impiegare vari mesi, talvolta un anno per completare un dipinto.

Dagli anni Sessanta al 1988 la griglia sulla tela è stretta, invisibile, e il risultato è di una precisione infinitesimale e i dipinti sono rigorosamente in bianco e nero. Dopo la malattia la griglia si allarga, la tela si trasforma in un mosaico, in cui ogni singola tessera è un quadro astratto, che insieme danno un risultato figurativo. La tavolozza si amplia e si arricchisce, e i dipinti ricreano le sensazioni di un'immagine digitale.

Note biografiche:
Chuck Close nasce nel 1940 a Monroe, nello stato di Washington. Fin dall'infanzia Close inizia a dipingere, da quando suo padre gli regala tavolozza e pennelli e la madre lo accompagna all'Art Museum di Seattle. Studia pittura al College, frequenta a Seattle l'University of Washington e dopo la laurea consegue un master in Arti figurative presso la Yale University. Con una borsa di studio trascorre un anno (1964) a Vienna e viaggia per l'Europa visitando i più importanti musei dove studia i grandi della storia dell'arte.
La carriera artistica prosegue parallela a quella professionale, che lo vede insegnare in varie università. Fin dagli esordi nel campo della pittura, alla fine degli anni Sessanta, egli dipinge ritratti. Rifiutando qualsiasi committenza egli dipinge grandi facce di se stesso, della moglie, dei figli e dei suoi amici, quasi tutti artisti: da Richard Serra a Roy Lichtenstein, da Alex Katz a John Chamberlain, da Francesco Clemente e Kiki Smith, da Robert Rauschenberg a Philip Glass.

Esponente di quell'elite intellettuale newyorkese tanto ammirata e invidiata in tutto il mondo, Close è considerato una vera superstar della pittura. Nel 1998 viene celebrato con una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York.
Solo per citare poche, ma significative mostre personali: nel 1967 all'University of Massachusetts Art Gallery di Amherst, nel 1971 al Los Angeles County Museum of Art, nel 1975 la prima retrospettiva in vari musei tra cui il San Francisco Museum of Modern Art, nel 1977 la prima mostra alla Pace Gallery, nel 1980 al Walker Art Center di Minneapolis, nel 1994 allo Staatliche Kunsthalle di Baden Baden e poi Monaco in Germania e nello stesso anno alla Fondation Cartier di Parigi.

Da moltissimi anni lavora con Pace-Wildenstein Gallery, uno dei suoi ritratti viene venduto fino a due miliardi di lire. Le sue opere fanno parte delle collezioni dei più prestigiosi musei e la rivista ARTNEWS lo ha definito una delle 50 persone più influenti al mondo.

INAUGURAZIONE MOSTRA: giovedì 21 febbraio 2002, ore 18.30
La mostra sarà un'occasione immancabile per incontrare Chuck Close che sarà presente al vernissage.

da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00;
sabato e domenica dalle 11.00 alle 18.00; (lunedì chiuso).

Telefono per informazioni: 06-58461

Ufficio Stampa:
Maria Bonmassar: tel. 06-4825370 / 06-5846425

American Academy in Rome
Via Angelo Masina 5 - 00153 Roma

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