Il guardiano dell'idea. Le oltre trenta opere esposte, insieme a pubblicazioni, riviste, materiali diversi, creati o che hanno avuto come protagonista Alessandri, consentono di avere un'ampia visione del lavoro dell'artista e delle sue fasi pittoriche.
La mostra e il catalogo “il guardiano dell’Idea”, omaggio a Lorenzo Alessandri, si inseriscono in un progetto di valorizzazione artistica e culturale che vede la Città di Giaveno impegnata a promuovere e divulgare la conoscenza e la manifestazione creativa degli artisti che hanno animato la realtà locale. L’evento è organizzato con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e del Comune di Salemi con sindaco Vittorio Sgarbi. La realizzazione dell’esposizione e del catalogo è stata possibile grazie al contributo finanziario della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, sostegno riconosciuto a seguito di una proposta progettuale formulata dall’ amministrazione cittadina per la scoperta e riscoperta di tre protagonisti dell’arte: Francesco Gonin, Gennai e Lorenzo Alessandri.
Le oltre trenta opere esposte, insieme a pubblicazioni, riviste, materiali diversi creati o che hanno avuto come protagonista questo artista, consentono di avere un’ampia visione del lavoro di Lorenzo Alessandri e delle sue epoche pittoriche.
Fra queste in catalogo e in mostra “Medico Condotto” per gli anni ’90, “All’ultimo convegno” per un’opera 60 x100 del 1982, “E quella notte Silvie aveva i capelli d’oro” olio su tavola del 1971, fino a “Voglia di aerei” del 1958 passando per la “Bambola molto vecchia” olio su masonite del 1960, un’opera estremamente significativa del periodo delle bambole, che emergono in tutta la loro drammaticità, nei corpi deformi capaci di rievocare il tragico di un’umanità fragile. Lo stesso artista di questa produzione ha scritto «Tanti anni fa, io lavoravo ospitato dall’amico Abacuc nel suo studio, nel centro storico della vecchia Torino barocca, marcia e misteriosa, che chiamavamo Cielo. Là, il 20 aprile del ’59, dipinsi ad olio la “Bambola numero uno”, prima di una serie di 140. Qualche anno dopo, vidi in un documentario inglese una scena straziante: quattro o cinque bambini spastici e ortofrenici si trascinavano come ragni feriti brancolando inebetiti in un cortile di un ricovero, urtandosi e accavallandosi senza senso. Erano identici a quattro bambole raffigurate in un mio quadro, avevano gli stessi atteggiamenti e le stesse espressioni. Da quel giorno non ne dipinsi più. Avevo vagato sereno e incosciente nel mondo del grottesco e del dolore, ma solo dopo mi accorsi che la verità era più crudele delle mie invenzioni fantastiche».
Alessandri, artista enigmatico, di cui tanto si è discusso per la sua peculiarità pittorica, universo onirico in grado di estasiare e suscitare interrogativi profondi. In bilico tra il mistico e l’occulto. “Versava per beneficenza somme di denaro corrispondenti ad una percentuale di ogni quadro venduto. Si commuoveva ogni qualvolta commentava un fatto di cronaca nera capitato nel mondo. Parlava di anima, di spirito, del senso della vita, della ricerca interiore. Vantava conoscenze come Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta e il famoso medium torinese Gustavo Rol.”
Nel 1944, a soli diciotto anni, fonda la “Soffitta Macabra”. Una solaio torinese devastato dai bombardamenti, punto di riferimento d’intellettuali, artisti, giornalisti, filosofi e studenti attratti dall’irreale e dal misterioso. Nel 1954 crea il periodico “La Candela” di cui vengono pubblicati trenta numeri, dal 1955 al 1962. Negli anni sessanta progetta e costruisce a Giaveno la sua casa studio, presso il Trucco Surfanta, nome che egli aveva scelto per fondare il movimento formato dai pittori fantastici e visionari Abacuc (alias Silvano Gilardi), Lamberto Camerini, Enrico Colombotto Rosso, Giovanni Maciotta, Mario Molinari e Raffaele Ponte Corvo (che si staccherà dagli altri componenti per un mutamento di stile), luogo in cui il pittore morirà il 15 maggio del 2000.
La sua arte è una minuziosa analisi dell’inconscio umano, capace di descrivere e preannunciare il tragico. Un universo magico e irrazionale in grado di sottendere gli aspetti reconditi della realtà. Nelle sue creazioni permane qualche accenno dell’universo popolato dalle creature di Hieronymus Bosch.
Di Lorenzo Alessandri si sono occupati critici del calibro di Vittorio Sgarbi, Ernest Gombrich, Zeri, Carluccio, Di Genova, Galvano. Di lui hanno scritto Carlo Accossato, Camilla Cederna, Vittorio Feltri e molti dei maggiori giornalisti italiani. La mostra “il guardiano dell’Idea”è un omaggio all’arte e all’uomo Alessandri e rappresenta con i lavori i vari cicli pittorici che hanno accompagnato tutta la vita dell’artista: le Bambole, le Tavolette, i quadri Pascal, i Posti, le Camere. Come emblema è stata scelta un’opera particolare eseguita nel ’79. “Un uccello senz’ali, antropomorfo, con pelle arabescata, solo e ripiegato su se stesso, ha un macigno sulle spalle, ha gli occhi chiusi e la testa reclinata. Non si sa dove sia sospeso, sebbene sia seduto su un ramo che lo sorregge insieme al gravoso peso che deve sopportare. E’ il guardiano dell’Idea. L’autore avverte, nella didascalia scritta per il quadro, che la pietra è “spigolosa e irremovibile” e che l’uccello è “simbolo sinistro di nuovi mutamenti”.
Il Sindaco Daniela Ruffino esprime la sua soddisfazione « Questo evento è dedicato alla cultura, all’arte e alla creatività di Lorenzo Alessandri. Un’artista che ha vissuto in mezzo a noi, esprimendo sulle tele, nei suoi disegni, il tutto, senza nascondersi e mascherare nulla. Abbiamo incontrato il suo sguardo ed ascoltato le parole dei suoi pensieri. Oggi è doveroso per Giaveno, rendergli omaggio, presentando un saggio del suo ricco operato. Un impegno che si è concretizzato a distanza di alcuni anni dalla sua scomparsa, grazie al contributo di coloro che con determinazione hanno creduto fermamente nel “segno” lasciato da questo artista». La mostra e il catalogo sono stati curati da Concetta Leto. L’inaugurazione si terrà sabato 25 ottobre alle ore 15,30 presso la Chiesa dei Batù, in via Umberto I. Presenzierà il Sindaco Daniela Ruffino, le autorità cittadine, vi parteciperanno i collaboratori all’organizzazione dell’iniziativa, i collezionisti, gli appassionati d’arte e il pubblico. Presenterà il catalogo la curatrice dell’evento la giavenese Concetta Leto.
Il catalogo a colori realizzato da Primagenzia offre un percorso di avvicinamento al personaggio e all’arte di Lorenzo Alessandri con contributi di Vittorio Sgarbi, Daniela Brignone e di Concetta Leto che con il consenso di Dina Foppa, già moglie di Alessandri, ha avuto modo di accedere all’archivio e ai diari inediti di Alessandri.
“E’ un genio bizzarro, inquieto, caustico e sulfureo quello che ispira l’arte di Lorenzo Alessandri. Le sue opere ci invitano a considerare il goyesco sonno della ragione che è conoscenza degli spazi più reconditi del nostro inconscio”, ha scritto di lui Vittorio Sgarbi, e questo pensiero è stato impiegato dagli organizzatori come considerazione per l’artista da veicolare al pubblico.
Chiesa dei Batu'
Corso Umberto I - Giaveno (TO)
Orari di apertura: Domenica 26 ottobre dalle 9 alle 19, lunedì chiuso, da martedì 28 a giovedì 30 ottobre dalle 15 alle 19, venerdì 31 ottobre, sabato 1 e domenica 2 novembre dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.