Galleria del Costume
Firenze
p.zza Pitti, 1 (Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti)
055 2388617
WEB
Arazzi d'autore
dal 24/10/2008 al 7/2/2009
lunedi' - domenica 8,15-17,30 in ottobre, in novembre, dicembre, gennaio e febbraio lunedi' - domenica 8,15-16,30; chiuso primo e ultimo lunedi' del mese, Natale e Capodanno

Segnalato da

Catola & Partners




 
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24/10/2008

Arazzi d'autore

Galleria del Costume, Firenze

La mostra riunisce una selezione di arazzi e componenti d'arredo con parti tessute, afferenti alla produzione delle storiche manifatture francesi di Gobelins e di Beauvais. Gli arazzi sono 21, alcuni di normali dimensioni, altri monumentali, tutti decisamente spettacolari. Li firmano Matisse, Miro', Le Corbusier, Picasso e molti altri. A cura di Caterina Chiarelli con la collaborazione di Ginevra Utari.


comunicato stampa

A cura di Caterina Chiarelli con la collaborazione di Ginevra Utari

Gli arazzi sono 21, alcuni di normali dimensioni, altri monumentali, tutti decisamente spettacolari. Li firmano Matisse, Mirò, Le Corbusier, Picasso e molti altri maestri contemporanei. Esposti da domani alla Galleria del Costume di Firenze (Arazzi d’autore, 25 ottobre 2008 – 8 febbraio 2009, rappresentano la più recente produzione di Gobelins e Beauvais, due delle celebri manifatture storiche nate secoli fa sotto la protezione della corona di Francia, oggi attive su committenza statale e inglobate nell’ente pubblico Mobilier National.
Si tratta, peraltro, delle stesse manifatture alle quali si devono gli arazzi di Artemisia, progettati per Caterina e tessuti per Maria de’ Medici, al centro della mostra al debutto oggi in Palazzo Strozzi (Donne al potere, 25 ottobre 2008-8 febbraio 2009, www.fondazionestrozzi.it), prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Diverse ma complementari, oltre che inedite in Italia, le due contemporanee esposizioni offrono l’opportunità unica di rilanciare un genere che soprattutto a Firenze vanta pedigree illustrissimi. L’Arazzeria medicea, fondata nel Cinquecento dal duca Cosimo I, fiorì infatti per due secoli all’insegna di una magnificenza assoluta, per concludersi con l’arrivo dei Lorena. Erede di quelle glorie, l’Opificio delle Pietre Dure si è riconvertito al servizio del restauro, sviluppando anche nel settore degli arazzi un particolare sapere scientifico.
In Francia, invece, la produzione di arazzi non è mai cessata. La tradizione ha saputo rigenerarsi attraverso un’intensa attività didattica, che ci ha tramandato le antiche metodologie e tecniche di lavorazione, creando un supporto d’eccezione anche per il linguaggio figurativo di artisti moderni e contemporanei ai quali si devono i cartoni per gli arazzi. La committenza statale è così riuscita a creare, dagli anni ‘60, un’autentica ‘galleria’ d’arte del XX e XXI secolo, lasciando che artisti anche di fama internazionale e molti esponenti di spicco delle avanguardie si misurassero in piena libertà con un medium così insolito qual è l’arazzo.
Come afferma Anne-Sophie Nivière, responsabile dell’atelier della manifattura Gobelins: “Le but est toujours de s’élever et de donner une certaine image de la France sur le plan intellectuel et de la beauté”.

La mostra illumina per di più curiosi retroscena. Mirò, ad esempio, fu dapprima sfavorevole a concedere cartoni per arazzi, perché non poteva produrre con le proprie mani l’oggetto finito. Malgrado ciò, arrivò a firmarne una ventina, compreso quello ultra monumentale (circa 6 x 10,5 metri) dedicato al World Trade Center ed esposto dal 1974 alle Torri Gemelle, per poi diventare una delle vittime inanimate dell’attentato 2001.
Entusiasta della mostra, la Soprintendente Cristina Acidini spiega, “E’ un inno alla creatività odierna nel solco di una tradizione antica e prestigiosa, e testimonia non solo la vitalità di un settore delle “arti applicate” così specifico e impegnativo com’è l’arazzo, ma anche la stima che esso gode nella sfera delle attenzioni nazionali”.

Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e la Galleria del Costume di Palazzo Pitti, l’esposizione è stata resa possibile grazie ad Arnauld Brejon de Lavergnée e Bernard Schotter, rispettivamente Direttore e Amministratore Generale delle Collezioni del Mobilier National.

La curatela è di Caterina Chiarelli (direttrice della Galleria del Costume) con la collaborazione di Ginevra Utari. L’allestimento è di Opera Laboratori Fiorentini, con la direzione di Mauro Linari.

La Casa Editrice Sillabe pubblica il catalogo che contiene, tra l’altro, una serie di preziose interviste ai responsabili delle manifatture francesi realizzate da James Bradburne, il direttore della Fondazione Strozzi alla quale si deve l’organizzazione della mostra su Caterina e Maria de’ Medici.

Immagine: Henri Matisse: Le ciel (1972), metri 1,98 x 3,09, Beauvais 222

Ufficio stampa:
Catola & Partners
via degli Artisti 15B, 50132 Firenze tel 055 5522867, Fax 055 5534865 riccardo.catola@catola.it

Galleria del Costume di Palazzo Pitti
piazza Dei Pitti 1 Firenze
Biglietto
Intero € 10.00
Ridotto € 5.00
Il biglietto di ingresso permette la visita all’esposizione, alla Galleria del Costume, al Museo degli Argenti, al Giardino di Boboli, al Museo delle Porcellane, e al Giardino Bardini
Orario
Dal lunedì alla domenica
Ore 8,15 - 17,30 per il mese di ottobre
Ore 8,15 - 16,30 nei mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio
Chiusura:
Primo e ultimo lunedì del mese, Natale e Capodanno

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