Mondi possibili. Le fotografie di Fassler e i suoni di Ronner parlano dei nessi possibili di una cultura rurale e insulare con il resto del mondo. Dall'interazione tra fotografia e suono, da un lato, e tra luogo espositivo specifico e resto del mondo, dall'altro. Le due artiste hanno sviluppato l'idea di collezionare via via materiali delle tappe della mostra, rimescolando immagini e sonorita' in correlazioni inedite.
Le fotografie di Barbara Fässler e i suoni di Petra Ronner, presentate per la prima volta la
scorsa primavera nel piccolo museo di Amden, paesino arroccato sopra il lago di Walen, ci
parlano dei nessi possibili di una cultura rurale e insulare con il resto del mondo.
Riprese fotografiche e sonore di Amden dialogano con quelle di altri luoghi (Germania,
Engadina, Polonia, Sudafrica, Italia), il dentro conversa con il fuori; mentre i montaggi
sonori della pianista e compositrice Petra Ronner ritmano la contemplazione dei paesaggi
sia tradizionali che astratti di Barbara Fässler, si crea tra i due mondi un nuovo livello di
significati.
Dall'interazione tra fotografia e suono, da un lato, e tra luogo espositivo specifico e resto del
mondo, le due artiste hanno sviluppato l'idea di collezionare via via materiali delle nuove
tappe della mostra, rimescolando immagini e sonorità in correlazioni inedite.
Il progetto
La mostra “Mondi possibili” di Barbara Fässler e Petra Ronner era visibile per la prima volta
da marzo a giugno 2008 nel Ortsmuseum Amden. Questo contesto culturale e topografico
molto particolare serviva alle artiste come spunto per il loro intervento con, da un lato
materiali fotografici e sonori esistenti, e dall’altro quelli prodotti appositamente per il luogo.
Amden, un paesino a metà strada tra Zurigo e Coira, si trova su un altopiano appeso su
una roccia vertiginosa che precipita al bordo del lago di Walen (“Walensee”). Ci si arriva da
una strada tagliata nella roccia e per andare via si ritorna indietro dallo stesso percorso:
Amden è un “cul de sac”. La sua “terrazza del sole”, un altopiano dolce di prati e case
sparse attorno al paese ha tutte le carte in regola per un’esistenza da isola: tagliata,
appunto dagli altri “mondi possibili” e difficilmente accessibile.
Le fotografie (Fässler) e i suoni (Ronner) ci parlano dei nessi
possibili di una cultura rurale e insulare con il resto del mondo.
Riprese fotografiche e sonore di Amden dialogano con quelle
di altri luoghi (Germania, Engadina, Polonia, Sudafrica), il
dentro conversa con il fuori, mentre i montaggi sonori di Petra
Ronner ritmano, al contempo, la contemplazione dei paesaggi
sia tradizionali che astratti di Barbara Fässler mentre si crea
nell’interazione tra i due media un nuovo livello di significati.
L’idea di sviluppare questo principio di interazione tra
fotografia e suono da un lato e tra il luogo espositivo specifico
e il resto del mondo, nacque durante il lavoro alla mostra di
Amden. L’idea delle artiste é, in una sorta di mostra itinerante,
di collezionare dei materiali di ogni luogo nuovo per aggiungerli al gioco esistente, o meglio
per rimescolare tutti i materiali fotografici e sonori in nessi inediti.
In mostra all’ISR – Centro culturale svizzero, ad esempio, le fotografie e i suoni di Milano si
aggiungono alle registrazioni esistenti, per allargare i significati nel gioco tra i due media.
Petra Ronner, Jukebox
Easy Eight Amusements, Amalgam, Johannesburg, Sudafrica
Il Jukebox mi accompagna da novembre 2006, quando lavoravo in Sudafrica per tre mesi ad un
progetto artistico sulla sfera pubblica.
Nella mostra finale “my ear in your soup” presentavo i pezzi elaborati in quel periodo. In seguito
viaggiava in un container passando da Amburgo in Svizzera.
Nel Museo di Amden ho presentato nel Jukebox tre pezzi del “Jukebox Project Johannesburg” e i
“Worksongs” che sono nati in collaborazione con il gruppo per Nuova Musica Baden, GNOM.
I miei Worksongs sono pezzi musicali da suoni che nascono come prodotto laterale al lavoro
artigianale. Con il microfono osservo ciò che succede nell’officina. Con un po’ di distacco riascolto di
seguito i materiali sonori, li ordino e li monto finché acquistano una propria vita. Tramite
strutturazione e composizione - in senso letterario - produco un ritmo temporale che contiene la
caratteristica univoca della musica. Ciò che si sente sono strumenti, suoni del lavoro e rifiuti sonori di
una determinata professione e che rivelano la loro bellezza nascosta in un contesto nuovo.
Tracks
I pezzi presentati a Milano saranno una nuova scelta tra lavori esistenti e montaggi nuovi realizzati
nell’estate 2008 alla Cité des Arts a Parigi, inclusi anche suoni milanesi.
Worksongs con un click:http://www.gnombaden.ch/d/worksongs.html
Inaugurazione: mercoledì 5 novembre 2008 - ore 18
alla presenza delle artiste
Introduzione: Ranieri Polese
ISR – Centro Culturale Svizzero di Milano
Via del Vecchio Politecnico 3 (piazza Cavour), Milano
Orari di apertura: lunedì - venerdì 11 – 17; sabato 14 – 18 (ingresso libero)
chiuso domenica e festivi