La mostra itinerante ruota intorno a 4 grandi scultori nel periodo del dopoguerra. Sono esposti, tra gli altri, pezzi molto significativi come Concetto Spaziale di Lucio Fontana, l'evocativo San Sebastiano di Leoncillo, il concettuale Cubo di Valentini e il fluente e oscuro Arata di Carlo Zauli. La mostra sara' successivamente allestita presso il Museo Carlo Zauli di Faenza.
A cura di Flaminio Gualdoni
La Galleria Bianconi è lieta di presentare il 6 novembre, la mostra “un probabile umore dell’idea” quattro scultori del dopoguerra: Fontana, Leoncillo, Valentini , Zauli”, curata da Flaminio Gualdoni e corredata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
La mostra si inserisce come uno dei momenti principali della nuova stagione artistica della Galleria Bianconi che mira ad estendere la propria indagine sull’arte moderna e contemporanea dando vita ad una serie di progetti tesi da un lato ad approfondire un‘analisi critico - storica sulle arti visive del secondo ’900, dall’altro a scoprire come alcune caratteristiche dell’arte di tale periodo si riflettano oggi sull’opera di giovani contemporanei.
Si tratta di un ambizioso progetto il cui carattere marcatamente storicistico e quasi istituzionale è sottolineato dalla co-partecipazione del Museo Carlo Zauli di Faenza anch’esso sede - dal 29 novembre al 29 dicembre - dell’evento; scelta legata sia al fatto che il Museo è dedicato ad uno dei protagonisti della mostra, ma soprattutto connessa al forte valore simbolico della città di Faenza, epicentro professionale comune a tutti e quattro gli artisti.
La mostra ruota intorno a quattro grandi scultori nel periodo del dopoguerra, Fontana, Leoncillo, Valentini , Zauli e mostra il filo doppio che li lega, partendo proprio dal suo titolo “Un probabile umore dell’idea”.
La particolare definizione di Emilio Villa sulla vicenda dell’arte italiana nel secondo dopoguerra esprime quell’idea di scultura che unisce i quattro grandi maestri: la ricerca di una scultura non più prigioniera dei propri protocolli formali, scaturita da un diverso rapporto con la materia, che si trasforma in vitale alito poetico, per offrire uno spaccato, sia eterogeneo che armonioso, della scultura del secondo ‘900.
Nel passaggio tra gli anni ’50 e ’60 vengono a confronto due generazioni risolutive le quali si pongono la questione della ricerca di “una scultura necessaria e capace di farsi corpo plastico dotato di senso” e che superi la definizione martiniana di “Scultura Lingua Morta”.
Da qui nasce l’idea del confronto proposto dalla mostra fra Fontana, Leoncillo, Valentini e Zauli.
La mostra esplora il percorso che muove dalla lezione dei due grandi maestri, Fontana con il suo rapporto di profonda intimità con la materia, d’una complicità quasi erotica, e Leoncillo che sa vedere un nuovo oggetto nella materia trasformata con stratificazioni, solchi e strappi, che in realtà sono quelli del nostro essere più intimo. Attraverso le loro opere, il percorso espositivo porta in evidenza il substrato necessario e fondante che negli anni ’60 porta all’opera di Nanni Valentini e Carlo Zauli, che pur fedeli al linguaggio della terra, determinano schiusure decisive nel dibattito scultoreo, alla ricerca di quelle “forme, colori e materiali che possano suscitare direttamente un’emozione”.
In mostra, tra gli altri, pezzi molto significativi come Concetto Spaziale (1962) di Fontana, un inedito, mai pubblicato e presentato per la prima volta in una mostra, l’evocativo San Sebastiano (1963) di Leoncillo, il concettuale Cubo (1976) di Valentini e il fluente e oscuro Arata (1976) di Zauli.
La mostra, è accompagnata da uno speciale evento musicale: il concerto dell'Open DUO Around, che suona a Milano il 19 novembre presso la Galleria Bianconi alle ore 19.00.
La coppia Open Duo collabora già da tempo con realtà appartenenti al mondo delle Arti Visive, esibendosi con consuetudine, fra l'altro, presso importanti Musei d'Arte italiani, come la GAM di Torino. Open Duo, composto dai musicisti Donato D'Antonio alla chitarra e Roberto Noferini al violino, propone per l'occasione brani di Ibert, Paganini, Ravel, Bartok, Aki, Piazzola.
Lunedì 1 dicembre presso il Museo Carlo Zauli, Flaminio Gualdoni terrà una conferenza di presentazione relativa alla mostra “Un probabile umore dell’idea”, che sarà ospitata nella sede del museo fino al 29 dicembre.
Mostra itinerante:
Galleria Bianconi, Milano 07 – 25 novembre 2008
Museo Carlo Zauli, Faenza 30 novembre – 29 dicembre 2008
Inaugurazione govedi 6 novembra ore 18-21
Sabato 19 novembre ore 19.00 concerto Open Duo Around
Galleria Bianconi
Via Fiori Chiari 18, Milano
Orari: da martedì a domenica 10.30-13.00/14.00-19.00
Ingresso: libero