L'arte intensa di un malinconico genio. Una importante retrospettiva sul pittore ed incisore di notevole qualita' e rilievo. 79 capolavori fra olii, disegni ed incisioni per ripercorrere l'esaltante itinerario umano e artistico del grande genio del XX secolo.
Il nuovo e prestigioso spazio architettonico della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto presenta una importante retrospettiva su Umberto Prencipe, pittore ed incisore di notevole qualità e rilievo. 79 capolavori fra oli, disegni ed incisioni per ripercorrere l’esaltante itinerario umano e artistico del grande genio del XX secolo. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, che ha creduto e investito in questo progetto culturale, curata da Sabrina Spinazzè e realizzata dalla società strumentale Orvieto Arte Cultura Sviluppo, la mostra espone gratuitamente al pubblico fino all’11 gennaio 2009 evocative opere iconografiche che ribadiscono l’assoluta centralità del paesaggio come medium di una personale condizione esistenziale.
La rassegna intitolata “Umberto Prencipe. Paesaggi dell’anima. La collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio” documenta l’intero arco dell’attività di Prencipe e permette, in parallelo, di comprendere non solo gli snodi fondamentali dell’arte simbolista del XX secolo ma anche l’universo personale dell’artista, offrendo uno sguardo inedito sulla sua personalità di uomo. Nelle due nuove gallerie di Palazzo Coelli il pubblico può ricostruire, con ammirevole incrocio di puntualità scientifica e di ricchezza e varietà espositiva, le fasi salienti della sua arte cogliendone l’evoluzione e lo sviluppo nel personalissimo rapporto che l’artista ebbe con Orvieto, città in cui soggiornò per lunghi periodi e che divenne motivo di predilezione nel suo repertorio.
Si parte da La chiesa di San Giovenale dipinta nel 1904 secondo i canoni veristi ma già emblema e segno degli orientamenti futuri della sua pittura. I lavori del primo quindicennio del secolo riflettono la stagione simbolista testimoniando la vicinanza di Prencipe a quanto, partendo dalla medesima matrice letteraria nordica, dipingevano negli stessi anni artisti centrali della pittura europea. Numerosi sono i dipinti degli anni Venti e Trenta eseguiti per lo più ad Orvieto – “Città del silenzio”, ma non solo. Si segnalano gli studi per Sole d’inverno, quadro con cui nel 1927 vinse il Premio per il paesaggio alla mostra concorso dell’Associazione nazionale degli artisti di Firenze, la serie dei profili di orizzonte, in cui l’artista accentua in senso astrattizzante l’elemento lirico ed emozionale, e i vuoti interni del convento di Sant’Anna, dove Prencipe aveva lo studio, straordinari per la loro pregnanza evocativa, ancora memore delle atmosfere simboliste d’inizio secolo.
Numerosi sono anche i paesaggi eseguiti a Procida, a Sorrento, a Ischia, dove si reca in vacanza, e a Napoli, dove insegna incisione alla locale Accademia di belle arti. E’ evidente in questa fase una strutturazione tonale del colore più geometrica e calibrata, un'architettura dell'immagine più ferma e contemplata, costruita con larghi tratti di materia corposa. E se alcune produzioni segnalano l’influenza di Giacinto Gigante, soprattutto nelle sottili suggestioni luministiche e atmosferiche, le incisioni La caserma degli svizzeri e L’albergo di Posta datate anni Trenta registrano una maggiore sintonia con la sobrietà novecentista e razionalista di molta grafica del periodo. La seconda galleria ospita i dipinti romani degli anni Quaranta e Cinquanta in cui la iniziale solidità d’impianto viene progressivamente abbandonata per una maniera più libera e meno strutturata. Completa la mostra la prima monografia dedicata ad Umberto Prencipe
Palazzo Coelli
Piazza Febei, 3 - Orvieto (TR)
Orari: 10.00 - 17.00 Chiusura: lunedì
Ingresso gratuoito