L'antologica intende documentare trent'anni di attivita' dell'artista con opere tratte dalle serie dei profeti, dell'apocalisse, delle tracce, degli elementi e della cosmogonia, che permettono di entrare in contatto con quella che e' la poetica di Mosca.
a cura di Alessandro Abrate, Luca Bollani, Enrico Perotto
La personale di Giulio Mosca alla Fondazione Peano intende documentare trent’anni di attività dell’artista originario di Cassano in Irpinia ma di formazione torinese, proponendo una scelta molteplice di forme plastiche tridimensionali a confronto con segni, colori e immagini bidimensionali, la figurazione accostata e alternata all’astrazione, entità fisiche misteriose e solitarie opposte a silhouettes d’individui umani, oltre che di luoghi architettonici e paesaggistici, condotte con indicazioni grafiche sommarie, rapide e leggere, senza facili piacevolezze estetiche.
Giulio Mosca ha percorso in prima persona la stagione avventurosa delle neoavanguardie affermatesi a Torino tra gli anni Sessanta e Settanta, partecipando all’elaborazione di una nuova visione della società, prim’ancora che dell’arte, avviata dalla generazione dei giovani contestatori che al gallerista Gian Enzo Sperone proponevano linguaggi visivi e messaggi concettuali totalmente spiazzanti e sovvertitori dei valori culturali consolidati.
Da qui scaturiscono esperienze di lavoro e relazioni amichevoli, con cui Mosca si è misurato, avviandosi progressivamente alla definizione di un proprio repertorio d’immagini e di contenuti ideali, da comunicare con il medium della scultura associato a quelli della pittura e della fotografia. Le opere in mostra sono tratte dalle serie dei profeti, dell’apocalisse, delle tracce, dell’angelo, della croce, dell’iconologico, degli elementi e della cosmogonia, e permettono di entrare in contatto con quella che è la poetica delle forme visibili di Mosca, che si dischiudono sui mondi dell’inesistente, da esperire come testimonianze del caos interiore dell’uomo, delle sue contraddizioni, ma anche del suo bisogno di inseguire le impronte ineffabili del divino.
Inaugurazione sabato 8 novembre 2008, ore 17
Fondazione Peano
Corso Francia, 47 Cuneo
orario: feriali e festivi 16.30-19.00. Chiuso il lunedì.
ingresso: gratuito