MC Magma Contemporary Art Studios
La stazione spaziale di Brian Cyril Griffiths, come quella presentata da MC Magma, e' la versione compiuta di un universo fatto in casa da un adulto, 'bambino circa 25 anni più tardi', artefice ormai esperto in mondi surrogati. Quadranti fantascientifici costruiti con piatti di carta e matite appuntite, radar hi-tech fatti con un colino e tappi da dentifricio, alludono paradossalmente all'High Modernism degli anni '50 e '60: 'Theory and Design in the First Machine Age', un mix di scienza in camice da laboratorio, B-film in bianco e nero, la Guerra Fredda.
In anteprima per l'Italia, MC Magma propone la
personale di BRIAN CYRIL GRIFFITHS.
L'artista è nato a Stratford-upon-Avon,
Inghilterra, nel 1968. Vive e lavora a Londra, dove si è diplomato nel
1996 al Goldsmiths College.
BRIAN CYRIL GRIFFITHS ha partecipato a significative
esposizioni internazionali quali "Life/Live" nel Musee d'Art Moderne de
la Ville de Paris, "New Contemporaries 97" al Camden Arts Centre di
Londra, al Cornerhouse di Manchester, allo CCA di Glasgow. Con "Neurotic
Realism" alla The Saatchi Gallery e The Curve Gallery in the Barbican
Centre, a Londra, è apparso con evidenza nel mondo dell'arte. Sue
installazioni museali sono presenti in prestigiose collezioni americane
ed inglesi, ad esempio quelle di Charles Saatchi o di Thomas
Frangenberg. Da segnalare tra le varie pubblicazioni editoriali e
speciali servizi giornalistici, New Neurotic Realism, e Young British
Art:The Saatchi decade.
BRIAN CYRIL GRIFFITHS presenta da MC Magma
un'installazione inedita, creata esclusivamente per l'evento.
Inaugurazione:
martedì 26 febbraio 2002 dalle 18.30 alle 21.30
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MC Magma No Sense PARTY
Dopo l'inaugurazione:
dalle 22.00 alle 3.00 al TEATRO NAZIONALE
BRIAN CYRIL GRIFFITHS presenta
" We live a life of endless pleasure"
un video inedito realizzato dall'artista a Londra
nel 2001
con DAVID THORPE.
Orari di proiezione:
1° - 22.45
2° - 23.15
3° - 23.45
4° - 24.15
E' necessario munirsi di invito
da ritirare in galleria durante l'inaugurazione
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Istintivo è il modo in cui i bambini capiscono le
proprietà alchemiche degli oggetti che li circondano. E' sufficiente
una costruzione senza progetto, come una sedia rovesciata per simulare
un muro con un fossato, oppure il solo potere della suggestione, per
rendere delle tende di colore verde in un tappeto di foglie verdi. Ed
ecco che la mia stanza diventa la foresta, la tua stanza è l'esterno
del castello:
"Atto I, Scena I".
Mentre i bambini crescono, migliorano la loro
abilità tecnica nel costruire un universo parallelo, applicando le
loro energie e la loro immaginazione su scatole di cartone o fogli di
polistirolo. La trasformazione è più Voodoo che "fai da te".
E' onirica, è grandiosa, ed esiste essenzialmente
nella tua immaginazione. E' genuinamente visionaria e se tutto quello
che sei in grado di vedere è una stanza in disordine con una sedia
rovesciata. che tristezza! Un'opera teatrale, immensa ed epica, potrebbe
spiegarsi con i suoi dettagli maestosi di fronte a te, e tu, forse, non
te ne accorgeresti neppure.
La stazione spaziale di Brian Cyril Griffiths, come
quella presentata da MC Magma, è la versione compiuta di un universo
fatto in casa da un adulto, "bambino circa 25 anni più tardi",
artefice ormai esperto in mondi surrogati. Quadranti fantascientifici
costruiti con piatti di carta e matite appuntite, radar hi-tech fatti
con un colino e tappi da dentifricio, alludono paradossalmente all'High
Modernism degli anni '50 e '60: "Theory and Design in the First Machine
Age", un mix di scienza in camice da laboratorio, B-film in bianco e
nero, la Guerra Fredda. L'epoca in cui bastava un solo computer per
riempire una stanza intera e l'hardware governava la terra.
Le playstation di Griffiths appaiono sempre come un
lungo lavoro dell'immaginazione: è il risultato di un processo di
raccolta e di studio di oggetti, quali utensili da cucina o materiali da
imballaggio per supermercati, dai quali ottiene poi una trasformazione.
Griffiths, di sicuro, mentre costruisce, manifesta una componente
ludica. Non si può fare a meno di pensare alla sottile follia che deve
aver caratterizzato il suo processo costruttivo: dalla pianificazione
all'incollaggio, dalle riparazioni alle rotture occasionali. Eppure, per
me, lo humour che c'è nei pannelli di controllo di Griffiths, è
sempre velato da un sottile disappunto. Nulla vale lo sforzo che ha
segnato la costruzione, la macchina in realtà non funziona. Non è
una navicella spaziale operativa in grado di volare ed essere
intergalattica. Noi restiamo ancora qui, con i piedi a terra. Nonostante
il richiamo al gioco, uno strano pathos attraversa l'opera, quando il
magico si combina con ciò che Griffiths definisce "l'assillante
richiamo del realismo".
Griffiths crea anche altri mondi paralleli, come i
grandi gruppi scultorei figurativi, realizzati anch'essi con materiali
di uso quotidiano. Insieme alle stazioni spaziali, anche questi lavori
dimostrano che l'artista pensi "giganteggiando" circa "l'eroico ed il
monumentale", seppur nel proprio particolare modo sgangherato. Si tratta
sempre di lavori sorprendentemente imponenti e dotati della maestositÃ
e della presenza propria delle statue classiche, descritti dall'artista
come una: "combinazione ad-hoc di riferimenti estetici. il balletto
russo degli anni '20, gli eroi dei fumetti, la mitologia greca, Don
Chisciotte della Mancia, Giorgio De Chirico, Charlie and the Chocolate
Factory, (libro di Roald Dahl trasposto anche in versione
cinematografica), Adorno". Era proprio questo il caso di The Earnest
Harbinger, 2001, presentato all'ICA, a Londra, quando Griffiths fu
candidato al premio Becks Futures (nuovo artista britannico), o in quel
gruppo così stupefacente di figure erranti alla Vilma Gold Gallery di
Londra (When Few Were Charmed, 2001).
Miseri frammenti, pezzi di vecchi tappeti, nastro
adesivo robusto (duct tape), polistirolo, cartone, sono assemblati con
destrezza, ma la familiarità dei materiali agisce come un richiamo che
ci distoglie dall'abilità scultorea vecchio stile, così da
ingannarci sulla loro creazione. Allo stesso modo, le prodezze
dell'immaginazione necessarie per trasformare così abilmente i
materiali nelle stazioni spaziali, le persuasive composizioni dei
pannelli di controllo, il modo in cui le scatole riempiono e trasformano
uno spazio, dimostrano come Griffiths sia uno scultore assai abile,
persino classico, sepolto come tutti noi sotto un cumulo di oggetti di
scarto contemporanei.
Gilda Williams
Gilda Williams collabora attivamente come curatrice
d'Arte Contemporanea per la Phaidon Press Edizioni di Londra, sin dal
1994. Tra le monografie che ha curato sono da segnalare quelle su Louise
Bourgeois, Mike Kelley, Roni Horn, Franz West e molti altri.
Precedentemente consulente dell'editore per Flash Art International,
Williams è critica cinematografica, d'arte, e di fotografia,
collaborando regolarmente a periodici quali Art Monthly, Parkett e Sight
and Sound. Esposizioni da lei curate 'Strange Days' (1997), un'indagine
sulla fotografia contemporanea britannica, 'London Orphan Asylum'
(2000, in collaborazione con Clare Manchester) sulla nuova scena
artistica londinese.
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Brian Cyril Griffiths sarà presente
all'inaugurazione
martedì 26 febbraio 2002.
Orari di galleria dal mercoledì al sabato,
dalle ore 15.00 alle 19.00
emmeci magma
progetto per l'arte contemporanea
MC Magma
via Tortona, 4
20144 Milano
T & F : +39 02 8321280
m.150 dalla metropolitana 2, linea verde, Porta Genova.
Taxi, autobus, tram e parcheggio 24h in Porta Genova.