Opiemme si distingue per quei nuovi modi di proporre la poesia con cui porta le parole in strada incontro alle persone. Alla galleria Dieffe presenta uno scorcio della sua ricerca, caratterizzata in una fase piu' recente da installazioni ed interventi di arte pubblica. In programma una performance in piazza Castello, a cura di Monica Trigona.
L'Opiemme si distingue per quei "nuovi modi di proporre la poesia" con cui porta le parole in strada incontro alle persone. Alla galleria Dieffe presenterà uno scorcio della sua ricerca, caratterizzata in una fase più recente da installazioni ed interventi di arte pubblica. "No Future for Tommi" è l'opera che da titolo alla mostra, al video-live-painting che si terrà alle 21 di Sabato 8, e alla performance di Domenica 8 in Piazza Castello a cura di Monica Trigona all'interno di "Segni".
No future for tommy- Opiemme
Migrations' look- Letizia Lomma
8 novembre 2008, h.18,30 – P.zza Castello, Torino
A cura di Monica Trigona
Le performance di Opiemme e di Letizia Lomma hanno in comune il concetto di stratificazione. La tematica dell’accumulo è trattata dagli artisti in ambiti totalmente diversi ma di grande attualità, l’ecologia da una parte e l’immigrazione dall’altra. Il collettivo di poeti/writers porta alla luce un elemento costitutivo dell'arredo cittadino, ovvero la patina di sporcizia che si posa e poi si calcifica sulle nostre strade, mentre Letizia Lomma racconta la migrazione attraverso il bagaglio di immagini e di ricchezza culturale che essa porta con se. NO FUTURE FOR TOMMI è il titolo dell’installazione, ma anche della performance, che Opiemme inscena in piazza Castello la sera dell’8 novembre in occasione della notte di “Torino Arte Contemporanea”.
La riflessione prende spunto da un dato di fatto: ogni giorno calpestiamo piccoli rifiuti che trasformano i nostri marciapiedi infilandosi nelle fessure del materiale urbano. Noi adulti buttiamo scorie varie senza pensare al domani: mozziconi di sigarette, scontrini, piccoli ammennicoli che ci sembrano insignificanti. Gettiamo via queste cose non curandoci del fatto che il futuro è dei “nostri” figli.
Così un bambino diventa metaforicamente "posacenere": sorride felice alla vita, all'avvenire tutto da scoprire, con i suoi occhi innocenti, senza accorgersi della mano del "grande" che spegne noncurante le sigarette sulla sua testa. La performance di Opiemme, nome del gruppo che è nato nel 1998 per creare nuovi modi di proporre la poesia, consiste proprio nell’enfatizzare l’atteggiamento incauto e menefreghista dell'uomo nei confronti del bambino. Il performer è quell’adulto indifferente che interpreta e fa suoi noncuranza ed egoismo.
Letizia Lomma invece indaga l’estetica del processo migratorio e lo fa spettacolarizzandolo.
Una valigetta, che rievoca quella di Mary Poppins, sorta di wunderkammer che cela oggetti straordinari per le loro caratteristiche intrinseche ed estrinseche, rappresenta sia il bagaglio necessario per viaggiare e spostarsi ma anche quello da riempire, dove rimane sempre dello spazio. Le immagini, le conoscenze, le esperienze, con i loro profumi e i con i sapori che lasciano a chi le ha vissute, hanno casa in questo bagaglio espanso, sedimentato e ingrassato col tempo, come un’agenda di scuola che a fine anno stenta a chiudersi. Grazie alla circolazione di informazioni, immagini e persone, l’arte contemporanea si sta diffondendo in tutto il mondo, suscitando interesse e dibattito. Le culture locali si sono “aggiornate” e hanno appreso cosa succede a poche ore di volo. La dimensione originaria non si deve perdere ma arricchire, così come la valigia dell’artista, perché l’immaginario non conosce confini.
Il collettivo Opiemme è nato nel 1998. Vive e lavora a Torino.
Letizia Lomma è nata il 10 maggio 1978 . Vive e lavora a Bologna.
Inaugurazione Sabato 8_11 ore 18_30 Live ore 21
Galleria Dieffe
Via Porta Palatina, 9 - Torino