Jan Vermeer
Rembrandt
Willem Pietersz Buytewech
Pieter De Hooch
Cornelis de Vos
Frans Hals
Nicolaes Maes
Gabriel Metsu
Nicolaes Eliasz Pickenoy
Jan Steen
Gerard ter Borch
Hendrick ter Brugghen
Anton Van Dyck
Salomon Jacobsz van Ruisdael
Joachim Anthonisz Wttewael
Bernd Lindemann
La rassegna, rappresentativa del "Secolo d'Oro" dell'arte fiamminga ed olandese, vuole indagare lo sviluppo del genere degli interni domestici dedicati all'intimita' familiare, testimonianza del rinnovato contesto sociale e dei valori civili dell'Olanda del Seicento. Per la prima volta in Italia e' esposta una ricca selezione di opere appartenenti alla piu' importante collezione al mondo di questi dipinti, quella della Gemaldegalerie di Berlino, composta da capolavori quali "Il cambiavalute" di Rembrandt a la "Ragazza col filo di perle" di Vermeer.
La Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele,
organizza, presso il proprio spazio espositivo del Museo del Corso – dall’11 novembre
2008 al 15 febbraio 2009 – la mostra Da Rembrandt a Vermeer. Valori civili della pittura
fiamminga e olandese del ’600.
L’esposizione è a cura di Bernd Lindemann, direttore della Gemäldegalerie, ed è realizzata con la
collaborazione di MondoMostre.
La rassegna, rappresentativa del “Secolo d’Oro” dell’arte fiamminga ed olandese, vuole indagare
lo sviluppo del genere degli interni domestici dedicati allʹintimità familiare, testimonianza del
rinnovato contesto sociale e dei valori civili dell’Olanda del Seicento.
Per la prima volta in Italia sarà finalmente possibile ammirare una ricca selezione di opere
appartenenti alla più importante collezione al mondo di dipinti fiamminghi e olandesi del XVII
secolo, quella della Gemäldegalerie di Berlino, composta da capolavori quali Il cambiavalute di
Rembrandt a la Ragazza col filo di perle di Vermeer.
“L’esposizione ‐ dichiara il Prof. Emanuele ‐ nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Roma e
la Gemäldegalerie, in seguito alla decisione della Fondazione di contribuire all’iniziativa di portare
a Berlino la mostra di Sebastiano del Piombo presentata a Palazzo Venezia a Roma. Proprio dalla
Gemäldegalerie ci giungono le opere esposte al Museo del Corso. Da una prospettiva storico‐
artistica la mostra ‐ continua il Prof. Emanuele ‐ si preannuncia come una delle più importanti
organizzate dalla fondazione negli ultimi anni. Vuole offrire ai visitatori un nucleo fortemente
rappresentativo di un genere poco visibile nei musei italiani e, perseguendo la filosofia della
Fondazione, valorizzare l’arte come strumento di conoscenza e dialogo, capace di impostare un
leale ed aperto confronto con le culture degli altri popoli”.
Attraverso i 55 capolavori esposti i visitatori avranno l’opportunità di conoscere l’arte e la cultura
delle Fiandre e dell’Olanda durante il loro “Secolo d’Oro”. Il percorso evidenzia l’alto grado di
sviluppo raggiunto dalla cultura pittorica dell’arte olandese in un periodo storico caratterizzato da
cambiamenti significativi a livello culturale, politico, economico e religioso. Allo stesso tempo
chiarisce quanto radicate e profonde fossero, negli stessi anni, le differenze tra l’Italia e i Paesi
Bassi nell’estetica e nella realtà sociale, pur esistendo dei parallelismi dovuti all’influenza che l’arte
italiana ebbe in artisti come Rubens o Van Dyck.
Contesto storico
A partire dalla seconda metà del XVI secolo per gli artisti olandesi si delinea una nuova situazione.
La rottura politica tra i Paesi Bassi del Sud e quelli del Nord, rimasti legati alla corona spagnola, e
la costituzione della Repubblica delle Province Unite, nel 1588, privarono gli Stati del Nord di un
centro di corte e, allo stesso tempo, causarono la fine delle grandi commissioni per gli edifici di
culto dovute alla crescente penetrazione dei principi della Riforma protestante, che hanno
modificato inevitabilmente la produzione artistica dell’epoca. Il pittore si trova privo di
commissioni e guadagni sicuri, deve quindi “collocare” sul mercato i propri lavori alla stregua di
qualsiasi altra merce. La frattura fra artisti e committenti cambierà l’intera struttura nel mondo
dell’arte, dove i dipinti non saranno più legati al potere o alla religione, ma dovranno soddisfare il
gusto popolare ed esserne espressione diretta. Sono i nuovi borghesi, legati al grande sviluppo
commerciale ed economico olandese, i nuovi clienti degli artisti. Essi scoprono, al pari passo della
nobiltà europea, che i dipinti sono simbolo di potere e ricchezza, emblemi da collezionare e
ostentare nelle proprie case, delle quali spesso richiedono un “ritratto”. L’importanza di possedere
opere d’arte, per questa nuova classe sociale, è evidenziata dalla presenza stessa, all’interno del
quadro, di un altro dipinto o, in alcuni casi, del medesimo.
Genere pittorico
È in questo contesto che si sviluppa la pittura d’interni e nascono i ritratti di gruppo, dove i
personaggi vengono rappresentati nello svolgimento di attività quotidiane e in un ambiente che,
per la prima volta, diventa quello chiuso del focolare domestico, presentando agli occhi dello
spettatore una raffigurazione minuziosa della società dell’Olanda del XVII secolo. All’interno della
tela acquisiscono dignità artistica scene ed oggetti di uso quotidiano, che rimandano a significati
nascosti e ad ammonimenti morali.
Sono di gran moda anche i ritratti, legati soprattutto alla nuova borghesia, dipinti raffiguranti temi
storici e le nature morte. Gli artisti iniziano ad eseguire paesaggi, dove lo sfondo sarà sempre più
rilevante, una volta liberato dal tema figurato. Le tele, per favorire la trasportabilità e la
compravendita, diventano presto di piccole dimensioni. L’arte è “lo specchio dei tempi”: ne è
esempio l’attività di molti artisti, tra i quali lo stesso Vermeer, che utilizzano le recenti scoperte
scientifiche, come la camera oscura, per riprodurre più precisamente la scena rispetto alla naturale
messa a fuoco dell’occhio umano.
Capolavori in mostra
Tra i capolavori in mostra al Museo del Corso: Il cambiavalute e il ritratto di Hendrickje Stoffels di
Rembrandt; L’uomo con l’elmo d’oro, considerato a lungo la quintessenza della sua arte ritrattistica,
una sorta di equivalente della Gioconda, poi attribuito a un anonimo pittore della sua cerchia; La
sacra famiglia di Aert de Gelder, mirabile esempio della trasposizione di temi sacri nell’arte
olandese; Ragazzo che canta, con flauto di Frans Hals, un vivace ritratto di un garzone che ha appena
smesso di suonare, sorpreso da qualcosa che rimane invisibile agli occhi degli spettatori;
L’ammonimento paterno di Gerard ter Borch, esempio di grande calibro della pittura di genere
olandese; la Ragazza col filo di perle di Jan Vermeer, capolavoro assoluto di un artista unico, che ha
prodotto solo 36 opere, noto per la luminosità e la limpidezza della sua pittura; La Madre e La
pesatrice d’oro, mirabili tele di Pieter de Hooch, insieme a Vermeer il più rappresentativo artista di
interni; Paesaggio con l’impiccato di Rubens, una tela di rara bellezza di pittura paesaggistica con la
sua atmosfera pesante e inquietante; Tommaso di Carignano Principe di Savoia e Ritratto di gentildonna
genovese di Anton van Dyck, discepolo preferito di Rubens e pittore amato e ricercato dalle grandi
famiglie notabili di tutta Europa per la sua altissima abilità di ritrattista. Tra gli altri, saranno
esposte anche opere di Cornelis Bega, Gerard Dou, Gabriel Metsu, Salomon Jacobsz van Ruisdael e
Jan Stehen.
Il catalogo è a cura di Federico Motta Editore.
Organizzazione:
Fondazione Roma
MondoMostre
Ufficio Stampa MondoMostre
Antonella Fiori antonellafiori@mondomostre.it
Rossano Borraccini rossanoborraccini@mondomostre.it
tel. 06 6893806 fax 06 68808671 e‐mail ufficiostampa@mondomostre.it
Vernice stampa:
Sala delle Conferenze del Museo del Corso
Lunedì 10 novembre 2008, ore 12.00
Museo del Corso
Via del Corso 320, Roma
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20 – (ingresso consentito fino alle 19.15)
Lunedì chiuso
Ingresso: interi € 9,00 ‐ ridotto e ridotto gruppi € 7,00 ‐ ridotto scuole € 4,00