All We See or Seem. La mostra si costruisce attorno a due lavori video (Anema e core e Vulcano) e una stampa fotografica (Paesaggio) che sviluppano all'estremo della rarefazione il tema attorno a cui ruota molto del lavoro recente dell'artista: quello dell'arte come agente di resistenza ai limiti, le costrizioni e le convenzioni del mondo in cui viviamo.
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Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare "All we see or seem", la
terza mostra personale di Bruno Muzzolini dopo "Trappole per occhi"
(2004) e "Out_inSight" (2006). La mostra si costruisce attorno a due
lavori video (Anema e core e Vulcano) e una stampa fotografica
(Paesaggio) che sviluppano fino al limite estremo della rarefazione il
tema attorno a cui ruota molto del lavoro recente dell'artista: quello
dell'arte come agente di resistenza ai limiti, le costrizioni e le
convenzioni del mondo in cui viviamo, siano esse sociali, politiche,
culturali o naturali. La sottotraccia narrativa è offerta, in questo
caso, dal topos letterario del viaggio al centro della terra che si
traduce, nel lavoro di Muzzolini, in una metafora dello sforzo di
scandagliare il profondo, ciò che si cela dietro una scelta, un
atteggiamento, una passione.
Il video Anema e core (2008) costituisce il nucleo di questo percorso.
Girato in una zona vulcanica dell'Islanda, il video ha come protagonista
il vulcanologo Gudmundur Eggertsson che, nel bel mezzo di un nulla fatto
di pietre nere e di vento, canta Anema e core, emblema di quella canzone
napoletana che costituisce, da sempre, uno dei grandi amori di questo
energico uomo del Nord. Occhi chiusi e auricolari alle orecchie,
Eggertsson canta sommesso, apparentemente chiuso in se stesso ed
estraneo a una natura bellissima e crudele; e dalla sua canzone sembra
attingere l'energia necessaria a resistere alle violente folate di vento
che spazzano il paesaggio e gonfiano i suoi abiti. Vulcano (2008)
propone un piccolo vulcano giocattolo impegnato in alcuni tentativi
fallimentari di eruzione, e introduce il tema della disfunzionalità
degli oggetti, altra questione ricorrente nel lavoro di Muzzolini.
Paesaggio (2008), infine, ci riconduce in Islanda dove, sullo sfondo di
un paesaggio da sogno, una figura minuta appare intenta a lottare con la
forza dei venti, trattenuta da uno di quei coloratissimi paracadute
utilizzati dagli atleti per allenarsi. L'ossimoro che da il nome a
questi oggetti (resistance parachute) diventa, attraverso questa
immagine, l'emblema di tutta la mostra, che dispiega, per l'appunto, una
serie di contraddizioni e conflitti: bellezza e crudeltà, natura e
tecnologia, interno ed esterno, Nord e Sud, resistenza e abbandono,
violenza e amore.
Opening sabato 15 novembre, ore 18
Fabio Paris Art Gallery
via Alessandro Monti 13 - Brescia
Orario 15-19 tutti i giorni escluso festivi
Ingresso libero
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The Fabio Paris Art Gallery is proud to present "All we see or seem",
Bruno Muzzolini's third solo exhibition after "Trappole per occhi"
(2004) and "Out_inSight" (2006). The show revolves around two video
works (Anema e core and Vulcano) and a landscape print (Paesaggio) which
take to a rarefied extreme the theme that much of the artist's recent
work focuses on: namely art as an element of resistance to the limits,
constraints and conventions of the world we live in, be they social,
political, cultural or natural. The narrative undercurrent comes from
the literary topos of the journey to the centre of the earth, which in
Muzzolini's works translates into a metaphor for a quest to plumb the
depths, to explore what lies behind a decision, an attitude, a passion.
The video Anema e core (2008) represents the nucleus of this
exploration. Set in a volcanic area of Iceland, the video features the
volcanologist Gudmundur Eggertsson, against a desolate landscape of
black rock and wind singing Anema e core, an icon of the canzone
napoletana which has always been one of the great passions of this
energetic Northern character. Eyes closed and earphones in, Eggertsson
sings softly, apparently in a world of his own, unaware of the bleak
beauty of the natural world around him. His singing seems to give him
the force to withstand the violent gusts of wind that sweep the
landscape and billow out his clothes. Vulcano (2008) is a little toy
volcano engaged in abortive attempts to erupt, introducing the concept
of dysfunctional objects which is another recurring theme in Muzzolini's
works.
Lastly, Paesaggio (2008), takes us back to Iceland, where against a
dream-like landscape a tiny figure appears intent on battling against
the wind, held back by one of the multicoloured parachutes that athletes
use for training. By means of this image, the oxymoronic 'resistance
parachute' becomes the emblem of the whole exhibition, which unfurls a
series of contradictions and conflicts: beauty and cruelty, nature and
technology, interior and exterior, north and south, resistance and
abandon, violence and love.
Opening saturday, November 15, 18.00 pm
Fabio Paris Art Gallery
via Alessandro Monti 13 - Brescia
Hours: 15.00-19.00 pm everyday except holidays
Free admission