In mostra i lavori di tre giovani pittori: Giorgia Oldano, Stefano Simone, Fabrizio Visone. Il progetto espositivo e' parte integrante dell'attivita' dell'Associazione Galleria Cottini. A cura di Paolo Aghemo.
A cura di Paolo Aghemo
è la prima mostra del progetto ZONA COTTINI, rivolto a giovani artisti operanti nell’area piemontese.
Il progetto ZONA COTTINI è parte integrante di un più ampio progetto di attività della Associazione Galleria Renato Cottini.
L’Associazione Galleria Renato Cottini nasce nel 2006 attorno alla costituzione di una collezione di arte moderna e contemporanea inizialmente composta da opere degli artisti che hanno insegnato al Liceo Renato Cottini, tra i quali Gastini, Zorio, Mainolfi, Chessa, Casorati, Carena, Tabusso (solo per citarne alcuni) e recentemente arricchitasi di opere di altri artisti e di una sezione fotografica di buon livello.
(La collezione è visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle 18:00, sabato dalle 9:00 alle 13:00.)
Il progetto ZONA COTTINI nella prospettiva di valorizzare il lavoro e le ricerche dei giovani artisti dell’area piemontese e allo scopo di valorizzare un’area urbana ancora marginale rispetto alla diffusione della cultura visiva, mette a disposizione uno spazio espositivo a titolo completamente gratuito, nella sala espositiva del Liceo Artistico Renato Cottini di Torino.
(dalla presentazione di Vittorio Falletti)
In epoca di individualismi esasperati è bello poter raccontare di tre giovani pittori che - già compagni di Liceo- vivono da anni insieme una complice –coraggiosa avventura nello specialissimo mondo dell’arte. Sono Giorgia Oldano, Stefano Simone e Fabrizio Visone.
Insieme hanno frequentato il corso di Pittura all’Accademia Albertina delle Belle Arti.di Torino, si sono confrontati e aiutati quotidianamente, senza rinunciare a ricercare una propria personale cifra stilistica e una definita intentio.
Giorgia Oldano utilizza varie tecniche (olio e tecniche miste su tela, acquerello, incisione) su vari formati. Protagonisti del suo recente lavoro gli animali: lupo, orso, scimmia, gufo, ritratti quasi sempre in prospettiva frontale, comunque in modo da esaltarne lo sguardo. Sono sguardi che colpiscono per la loro intensità e restituiscono dignità e rango ad animali che Giorgia, citando Henry Benson, giudica non fratelli né subalterni, ma “compagni di prigionia dello splendido e faticoso travaglio della terra”. Molti e significativi i riferimenti artistici e filosofico- letterali ai quali si richiama la giovane artista (da Robert Bateman e John Seerey Lester, fino a Hernry Thoreau), che sa trasmettere anche verbalmente un profondo amore per la natura incontaminata nella quale si rifugia nei momenti diffici. Idealista ma anche giovane “tosta”, che qualche mese fa se n’è andata a vedere il circolo polare e che è convinta che gli artisti siano sognatori che combattono con tutte le loro forze per ciò in cui credono.
Stefano Simone realizza quadri di medio formato ad olio o acrilico; su tela, ma anche su carta. I soggetti sono amiche, amici, conoscenti. La sperimentazione lo porta a una produzione significativamente diversificata sul piano estetico. Le fonti ispirative spaziano dalla pop art, alla pittura di Richter fino alle sfocature di Daniele Galliano e ai lavori di Alessandro Papetti di ritratti visti dall’alto. Stefano dedica grande attenzione ai suoi progetti pittorici. Spesso fotografa i soggetti (prevalentemente femminili: molti i primi piani), modifica le foto al computer per poi riprodurle. La sua ricerca è fortemente incentrata sugli effetti cromatici. Grande importanza è tuttavia anche attribuita dal giovane artista alla narrazione (e al contesto) la cui interpretazione lascia rilevanti gradi di libertà a chi osserva, stante- almeno per alcuni lavori- un possibile gioco illusione- realtà.
Fabrizio Visone predilige i formati medio- grandi. Pitture a olio e/o acrilico su tavola di nudi femminili. Pitture di forte intensità ma al tempo stesso realizzate con una particolare attenzione all’equilibrio compositivo. Si capisce subito che Fabrizio ama la pittura (e le prospettive) di Jenny Saville, così come Lucian Freud. Di Freud condivide pienamente la convinzione che la mission della pittura sia quella di “dipingere la carne”. Sulla “carne” applica anche smalto d’oro: il risultato non è tanto un abbellimento decorativo quanto il potenziamento dell’intensità espressiva. A Fabrizio non interessa che le sue modelle siano belle. Al contrario è interessato a lavorare sull’imperfezione e rendere soggetti non bellissimi più interessanti, con la pittura.
Ufficio stampa
328.8123500
galleriacottini@libero.it
Inaugurazione: venerdì 14 novembre 2008, ore 18
Spazio espositivo ZONA COTTINI
Via Castelgomberto 20, Torino
Ingresso Gratuito