I'm thinking of you. In mostra, tutto e' assorbito dall'assoluto del monocromo: dall'utilizzo dei fluidi corporali nelle performance, all'oro degli scanni dei Gold Benches, al nero dei Black Paintings e delle scultoree Love in Times of Pain. Tracce sparse di un ricordo, emblemi di una mancanza, un diario intimo su cui si deposita una spessa coltre di vernice nera che ricopre oggetti, animali, cose.
Negli anni novanta Franko B si afferma come un artista icona del progressivo ritorno alle tematiche corporali. Un corpo inteso come teatro di erotismo e distruzione. Paura, violenza, alienazione e perversione gli elementi caratterizzanti le sue azioni radicali che gettano sovente lo sguardo oltre i limiti della rappresentazione. L’artista attraverso l’ostensione del proprio corpo nudo esibito, torturato, celebrato, vilipeso, mortificato, tagliato, sanguinante, glorificato, vissuto, inscena una agiografia della sofferenza, allestisce la propria Passione, il proprio laico martirio. Un Ecce Homo desacralizzato sul cui corpo si iscrivono i traumi, il dolore e la sofferenza del corpo sociale, un ipertesto azzerante ogni separazione tra opera e artefice, soggetto e oggetto, arte e vita.
Oggi il corpo dell’artista è sostituito dalle sue tracce residuali che ne celebrano l’assenza, si disseminano nello spazio dell’opera che torna ad essere diaframma, simbolo e significato della sua realtà allucinata. Un lungo percorso introspettivo sospeso tra distruzione e creazione si apre ad un grande eclettismo, all’attraversamento di molteplici linguaggi. Tutto è riassorbito dall’assoluto del monocromo: dall’utilizzo dei fluidi corporali nelle performance all’oro degli scanni dei Gold Benches, al nero dei Black Paintings e delle scultoree Love in Times of Pain. Tracce sparse di un ricordo, emblemi di una mancanza, un diario intimo su cui si deposita una spessa coltre di vernice nera che ricopre oggetti, animali, cose. Una patina cupa che restituisce una atmosfera opprimente e angosciata, sospesa tra tangibile e visibile, onirico e orrorifico. Un immaginario complesso, affascinante, arcaico e a tratti quasi ancestrale unifica concettualmente tutta la variegata produzione di Franko B. Muovendosi agilmente sulla sottile linea dei contrasti: abietto e sublime, aulico e popolare, sacro e profano, trascendenza e desiderio, dominio e perdita, lecito e illecito, memoria e ricordo, l’artista genera una serie di cortocircuiti spiazzanti che restituiscono la realtà controversa del presente, la sua ombra.
La sensibilità visionaria e opprimente di Franko B attinge alla grande tradizione iconografica del memento mori e alla spiritualità dell’orrore che informa il “mortifero” barocco controriformato. L’equilibrio compositivo della sua opera rimanda tuttavia ad un ideale formale più classico, restituisce la brutalità della nostra epoca ma allo stesso tempo esprime un afflato esistenziale, ricorda la tenerezza dell’animo umano che dipana tutto il suo Essere nel mondo. I Miss You, Long Live Romance, Don’t Leave Me This Way, questi i titoli di alcune performance di Franko B. Azioni che oltre l’icasticità dell’impatto estetico si aprono a una meditazione romantica, al desiderio investigato attraverso molteplici sfumature: separazione, solitudine, paura dell’abbandono, sottomissione…Un lavoro che si presenta, in ultima analisi, come un enorme, incondizionato atto d’amore: I’m thinking of you.
Eugenio Viola
Inaugurazione 21 novembre 2008
Changing Role - Move Over Gallery
Via Chiatamone, 26 - Napoli
orario: da Lunedì a Venerdì ore 14 - 18
ingresso libero