Palazzo Medici Riccardi
Firenze
via Cavour, 3
055 2760340
WEB
L'amore, l'arte e la grazia
dal 21/11/2008 al 14/3/2009
tutti i giorni 9-19, chiuso mercoledi', la biglietteria chiude alle 18.30
055 2760340

Segnalato da

Kura Ufficio Stampa




 
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21/11/2008

L'amore, l'arte e la grazia

Palazzo Medici Riccardi, Firenze

Raffaello: la Madonna del Cardellino restaurata. L'esposizione mostra il risultato del lungo e complesso intervento di conservazione sul dipinto e propone altre 4 opere coeve. Un ritratto, la Gravida, ascritto a Raffaello al tempo del suo soggiorno fiorentino; il dipinto la Monaca, secondo alcuni realizzata da Ridolfo del Ghirlandaio amico e coetaneo di Raffaello; una tavola sottile, che fungeva da 'coperta' di ritratto decorata con motivi a grottesche ascrivibile a Ridolfo; infine una terracotta invetriata di Girolamo della Robbia.


comunicato stampa

a cura di Marco Ciatti e Antonio Natali con la collaborazione di Patrizia Riitano

Si inaugurerà il prossimo 22 novembre, nelle sale espositive di Palazzo Medici Riccardi di Firenze, la mostra “L'Amore, l'arte e la grazia – Raffaello. La Madonna del cardellino restaurata”, a cura di Marco Ciatti e Antonio Natali con la collaborazione di Patrizia Riitano. L'esposizione, oltre a mostrare il risultato di un lungo e complesso intervento di conservazione e restauro sull'opera, condotto dall'Opificio delle Pietre Dure in collaborazione con la Galleria degli Uffizi, la Provincia di Firenze e la Soprintendenza al Polo Museale fiorentino, sarà l'occasione per poter ammirare altre quattro opere coeve.

Come sottolinea Antonio Natali direttore della Galleria degli Uffizi “Le poche ma emblematiche opere sono state scelte non solo per dare nozione del contesto storico in cui nacque la Madonna del Cardellino ma anche per non rischiare di offrirla alla stregua di un oggetto di devozione”.

Un ritratto, la Gravida, ascritto a Raffaello al tempo del suo soggiorno fiorentino, sta a documentare l'altro genere (accanto ai quadri di Madonne) cui si volse il Sanzio a Firenze, fra il 1504 e il 1508.
Un secondo ritratto, la Monaca, secondo alcuni realizzata da Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del grande Domenico e amico nonché coetaneo di Raffaello, mostra l'ascendente esercitato dal giovane Raffaello sui colleghi fiorentini.

Una tavola sottile, che fungeva da ‘coperta' di ritratto decorata con motivi a grottesche. L'opera autorevolmente attribuita a Raffaello, ma molto probabilmente ascrivibile a Ridolfo, sarà un ulteriore riprova delle consonanze stilistiche tra Firenze e il Maestro. A maggior ragione, se la ‘coperta' fu concepita – come pare – proprio per la Monaca.

Una terracotta invetriata di Girolamo della Robbia con la Madonna, il Bambino e San Giovannino (1510-1515), la cui composizione ripropone fedelmente la Bella giardiniera di Raffaello al Louvre, mostra l'immediata diffusione dell'espressioni e delle invenzioni raffaellesche anche nell'ambito della scultura. E giusto la Madonna parigina, lasciata incompiuta dall'Urbinate, fu – secondo una tradizione antica e affidabile – portata a termine per volontà del Sanzio proprio da Ridolfo del Ghirlandaio, a cui vengono ora ascritte la Monaca e la sua ‘coperta'. La comunanza d'affetti e di stile, tra i due, è sembrata tale da indurre a pensare che Ridolfo sia stato l'artefice del restauro cui la Madonna del cardellino fu sottoposta nel 1547. Sarà suggestiva vedere nella stessa sala due opere di Ridolfo: lui – il primo probabile restauratore – al cospetto dell'ultimo restauro.
La rassegna è l'occasione, unica e speciale, per compiere un percorso di conoscenza approfondito e circostanziato dell'opera: dalla nascita del capolavoro al grave incidente del 1547, fino al restauro odierno. Saranno presentati, infatti, tutti i risultati delle indagini e le spettacolari immagini della tavola in varie lunghezze d'onda al fine di consentire al pubblico un ampio accesso alle ricerche, alle indagini e agli interventi compiuti sul dipinto. Strumenti multimediali e video ad alta definizione permetteranno una visione dettagliata e ravvicinata normalmente difficile per il pubblico.
Le vicende conservative dell'opera sono narrate da Giorgio Vasari, il quale ci racconta come “…capitò poi male quest'opera l'anno 1548 a dì 17 novembre, quando la casa di Lorenzo, insieme con quelle ornatissime e belle degli eredi di Marco del Nero, per uno smottamento del monte di San Giorgio, rovinarono insieme con altre case vicine: nondimeno ritrovati i pezzi di essa fra i calcinacci della rovina, furono da Battista figliuolo d'esso Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potette” (Vasari, 1568, ed. Milanesi, IV, pp. 321-322).
"Fu un restauro, per quei tempi, di straordinaria efficacia e sapienza, che era davvero difficile trattare in seguito. Per generazioni la Madonna del Cardellino ha proposto ai restauratori la sua sfida insuperabile", ha ricordato Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino.
Pervenuta poi alle collezioni medicee, la tavola subì una infinita serie di restauri basati tutti sulla sovrapposizione di vernici, patine, ridipinture, allo scopo di nascondere il danno e evitare che la sua reale frammentarietà danneggiasse la fruizione estetica dei suoi valori espressivi. Il risultato di questi trattamenti è stato che l'opera presentava ampi rifacimenti ed una notevole alterazione degli strati superficiali che nascondevano la pittura di Raffaello al di sotto di uno spesso strato di materiali sovrapposti.
A seguito dell'attuale restauro è stato finalmente possibile scoprire e presentare in buone condizioni di conservazione l'opera di Raffaello che appare ora perfettamente integrata alle altre opere prodotte nella sua giovanile attività fiorentina. Al di là delle retoriche ed erronee presentazioni del restauro teso al recupero dell'“antico splendore” è indubbio che, nonostante le alterazioni prodotte dal tempo e dai danni subiti, sia ora possibile conseguire una più corretta fruizione della straordinaria bellezza del dipinto restituito al pubblico ed agli studiosi.

Immagine: Raffaello, Madonna del cardellino, dopo il restauro

Progetto di Allestimento: Contemporanea Progetti

Catalogo Mandragora

Ufficio Stampa
Ku.Ra, Rosi Fontana Tel. +390509711343 – fax +390509711317 Email: info@rosifontana.it

Inaugurazione su invito sabato 22 novembre ore 18.30

Palazzo Medici Riccardi
via Cavour 3, Firenze
Apertura al pubblico: Tutti i giorni con orario continuato dalle 9 alle 19 ad esclusione del mercoledì
La biglietteria chiude la vendita dei biglietti alle 18.30
Costo biglietto: Intero 7,00 € - Ridotto € 4,00
Riduzioni: Gruppi di almeno 15 persone, militari e bambini tra i 6 e i 12 anni, soci ACI, CTS e Touring Club, dipendenti degli enti sponsor, tutti coloro che presenteranno un biglietto di ingresso alla mostra “ Caterina e Maria de' Medici : Donne al potere “ in corso a Palazzo Strozzi sino al 8 Febbraio 2009 ( Quest'ultimo accordo è reciproco )
Gratuità: Bambini fino a 6 anni, persone diversamente abili e loro accompagnatori, dipendenti degli enti organizzatori. Il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19, previa prenotazione, ingresso gratuito – per un totale di 400 visitatori – per scuole primarie e secondarie e associazioni ONLUS del territorio della provincia di Firenze.

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