Body and Soul. La personale dell'artista e' divisa in 2 sedi espositive: presso Radium Artis e' esposta una selezione di circa 20 opere ad olio realizzate dal 2000 fino ad oggi, mentre alla galleria Primo Stato sono esposti acquerelli e disegni recenti che mettono in luce i principali aspetti del suo itinerario artistico.
a cura di Alberto Agazzani
Domenica 23 e lunedì 24 novembre, festa del patrono cittadino, verranno inaugurate alla presenza dell'artista, presso le gallerie “Primo Stato” e “Radium Artis” di Reggio Emilia le attese mostre di Gianni Ruspaggiari Body and Soul, entrambe curate da Alberto Agazzani. La mostra alla Radium Artis presenta una selezione di circa venti rare opere su olio realizzate dal 2000 fino al oggi, mentre alla galleria Primo Stato verrano esposti acquerelli e disegni recenti, che mettono in luce i principali aspetti dell’itinerario artistico di Ruspaggiari.
Sottolinea Agazzani nel testo in catalogo:
"Anima e corpo. Anima e corpo dell'uomo, ma anche anima e corpo della pittura, quasi a voler sottolineare l'imprescindibile legame fra arte e vita, fra l'uomo e la sua creazione creativa, fra la sua dimensione istintiva e razionale, animale e divina. La pittura di Gianni Ruspaggiari, infarcita di segnicità ritmata e profonda inquietudine esistenziale, risolve questo conflitto all'interno di composizioni dall'equilibrio estremo, risultato, nel contempo, di violenta istintività e razionale struttura pittorica. Ma il richiamo suggerito dal titolo di qesta esposizione ci riporta anche al mondo della musica, elemento fondativo e cardine primario della ricerca poetica ed espressiva del pittore.
Come in una jazz session, infatti, la struttura "melodica" dipinta, immediatamente riferibile alla riconoscibilità di una figurazione classica, si arricchisce, anima e con-fonde col ritmo istintivo di un'autentica improvvisazione visiva, nel ritmo serrato e ininterrotto di segni grafici violenti e subitanei, di colori e calori cromatici che ditruggono le forme per esaltarne l'insieme espressivo. Una pittura violenta ma elegante, rigososa ma libera, sempre pulsante, viva e d'estremo impatto emozionale. La mostra "racconta" la maturità più recente di Ruspaggiari, la sintesi di mezzo secolo di ricerca attraverso le principali idee del Novecento, dal naturalismo padano degli esordi all'informale, dall'inquietudine baconiana e saurana alla pop art fino alla fondamentale lezione di De Kooning e del primo Pollock. Un viaggio nel Novecento, dunque, condotto con aristocratica eleganza e inquieto distacco da un pittore tanto segreto quanto poetico ed emozionalmente intenso."
Gianni Ruspaggiari nasce a Reggio Emilia nel 1935, dove, negli anni ’50, frequenta il locale istituto d’arte. Inizialmente la sua attenzione si concentra sulla rappresentazione del paesaggio, con particolare interesse verso le periferie urbane e i luoghi dove si svolgono le principali attività del lavoro e del quotidiano. Nel 1953 è fondamentale l’incontro con la pittura di Pablo Picasso, in occasione della grande retrospettiva a Palazzo Reale a Milano, che condizionerà in maniera definitiva il rapporto fra il giovane pittore e il segno dipinto all’interno di una complessa struttura coloristica e formale. Successivamente sarà l’incontro con Annibale Biglione, incontrato a Saint Vincent ove Ruspaggiari si trovava al seguito del padre jazzista, a consolidare le sue scelte stilistiche, intruducendolo in una dimensione più internazionale della pittura ed avvicinandolo alle ricerche dell’espressionismo astratto della scuola torinese e parigina.
Già allora la pittura di Ruspaggiari si caratterizza per pennellate corpose e decise, grandi spatolate frutto di una sensibilità verso il gesto pittorico ed il segno di straordinaria forza espressiva. Anche il colore, fino ad allora vissuto in chiave meramente naturalistica, assume connotazioni simboliche ed espressioniste, provocate anche dall’incontro con Kandinskj e col suo “Lo spirituale nell’arte”. Rientrato a Reggio Emilia nel 1956 Ruspaggiari trova una situazione artistica oscillante tra molti i sostenitori di una pittura più marcatamente realistica, in linea coi dettami dell’allora Partito Comunista, egemone in materia artistica e culturale, e i fautori di quel “Naturalismo Padano”, di impronta più marcatamente lirica ed astratta, già teorizzato da Francesco Arcangeli. All’interno dell’accesa polemica fra “Realismo sociale” ed astrattismo di quel decennio, la posizione di Ruspaggiari sarà di netta adesione verso le istanze astratte, posizione rafforzata dall’arrivo in Italia, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, della pittura di Jackson Pollock, determinante nella prima formazione del Nostro.
Seguirà l’incontro con le opere di Hartung, De Kooning e, successivamente, di Bacon, Saura e Vedova. La personalità artistica di Ruspaggiari si forma così alla luce di questi grandi maestri, con un’attenzione segnica e coloristica che mescola l’informale a suggestioni figurative di grande impatto psichico ed emotivo. La successiva suggestione avverrà, alla metà degli anni ’60, con l’avvento della Pop Art, conosciuta da Ruspaggiari in occasione dei suoi numerosi viaggi a New York, alla quale egli reagirà attraverso il confronto con nuovi materiali (plastica, smalti, colori acrilici) e con l’utilizzo di immagini fotografiche tratte da giornali e rotocalchi. Nel 1969, in occasione della sua mostra personale alla galleria L’Agrifoglio di Milano, Ruspaggiari estremizza la sua frattura con i linguaggi pittorici tradizionali, esponendo un enorme totem formato dalla riproduzione seriale, in plastica, di un seno femminile: simbolo e allegoria di un sentimento collettivo, quello post ’68, fortemente sentito in quel determinato momento culturale e storico.
Il seno, così rappresentato fra idealità e spirito Pop, diventa un oggetto artistico dalla forte valenza allegorica, una “forma” simbolica non solo per lo stretto legame con le istanze sessantottine, ma anche per la marcata connotazione anti commerciale atta a ribadire l’assoluta autonomia dell’artista rispetto a qualunque contesto sociale precostituito. Nel corso della sua cinquantennale attività, costellata da numerose mostre pubbliche e private in tutta Italia, Ruspaggiari manterrà sempre ben salda questa idea di libertà ed autonomia da qualunque costriziopne o ideologia. Un artista schivo, dunque, per molti, troppi aspetti segreto, aristocratico nella visione pura, tra idealità e istinto di una pittura carica di emozione e sensualità, musicale nei ritmi segnici e cromatici, inquieta nella sua dimensione psicanalitica mai sopita. Tutto ciò pone Gianni Ruspaggiari nell’alveo di quella grande e gloriosa, ancorchè segreta, storia del Novecento artistico italiano; una storia ancora in gran parte da scoprire e rileggere per comprendere, oltre il clamore delle battaglie e dei proclami, l’anima più vera, viva e pulsante di un secolo altrimenti destinato ad essere ricordato più per i suoi conflitti che per la sua poesia. (note biografiche di albertoagazzani)
Inaugurazione DOMENICA 23 NOVEMBRE 2008, ore 18
Opere su carta. Galleria Primo Stato primostato@libero.it
Via dei Due Gobbi, 3, Reggio Emilia Tel e fax: 0522- 434646
Inaugurazione LUNEDI’ 24 NOVEMBRE 2008, ore 18
Dipinti. Galleria Radium Artis Tel e fax: 0522-455337 info@radiumartis.com
via Crispi 8, Reggio Emilia
Orario di apertura:
dal martedì alla domenica, ore 16.00 - 19.30
sabato e domenica, anche 10.00 -12.30