Vivote.Vivote. L'artista, in questa personale, presenta 50 lavori pittorici di medio e grande formato, e una serie di disegni relativi alla sua ricerca cominciata diversi anni fa. A cura di Giorgio Zanchetti.
a cura di Giorgio Zanchetti
In questa mostra personale Aurelio Gravina presenta 50 lavori pittorici di medio e grande formato più una serie di disegni relativi alla Sua ricerca artistica cominciata diversi anni fa.Il segno pittorico coincide con l’evolversi della ricerca, così le tematiche lette in una lunga storia dove si verifica uno spiazzamento, una deviazione del significato, una fuoriuscita del senso colto sul fatto.
Scrive Zanchetti:” Il bianco calcinato dei fondi, che lasciano emergere le figure come attraverso infinite stratificazioni bituminose, richiama, nei dipinti del ciclo “LA STORIA” la determinatezza e la validità probatoria del bianco e nero delle fotografie d’archivio del ‘900 o, forse, l’inafferrabile flagranza del documentario filmico o paleotelevisivo.
Riconosciamo tutti il magazzino dei modelli fotografici di Aurelio Gravina, ma in nessun caso, o quasi, siamo in grado di identificare con esattezza (come accadeva, ad esempio, nei fantasmi e nelle citazioni anni ’60 di artisti quali Baratella e Spadari, Festa, lo stesso Schifano o gli spagnoli dell’Equipo Cronica) i personaggi o l’azione di ogni scena”.
Inaugurazione Martedì 25 novembre dalle ore 18.30 alle 22
Spazio Bellino
via Fontanesi, 4 Milano