+1. Questa mostra, in cui sono esposte tele, disegni, tempere, acquerelli, ma anche i cosiddetti "teatrini" o "scatole" tridimensionali, intende ricreare il percorso di tutto il lavoro dell'artista, quasi fosse un'autobiografia.
"+ 1" sta a significare che sono passati 51 anni dalla sua prima personale allestita alla Galleria Selecta di Roma. Nel corso del tempo Sandro Somaré ha esposto più volte in Italia e in Europa, soprattutto in Francia e in Belgio, sia in gallerie private che in Enti Pubblici. A Milano ricordiamo le personali alla Galleria dell'Ariete, Galleria del Naviglio, Gianferrari, San Carlo e, con il fratello, nel 2006 alla Rotonda della Besana.
Questa mostra, in cui saranno esposte tele, disegni, tempere, acquerelli, ma anche i cosiddetti "teatrini" o "scatole" tridimensionali, intende ricreare il percorso di tutto il suo lavoro quasi fosse un'autobiografia. Scrive Luigi Carluccio: "In realtà l'insieme delle opere costituisce un diario in cui sono annotate minuziosamente le variazioni del medesimo tema, o le modificazioni dello stesso evento su una dimensione impalpabile del tempo."
(Torino, 1968, Galleria Minima). Fino al 1964 le immagini sono forme astratte in un gioco di rifrazioni e scomposizione della luce sovente cristallizzate in un cubo di luce rarefatta, persino gelida, dipinta con tecnica minuziosa.
Con il tempo, lo spazio nei lavori di Somaré si fa più definito. In un bagno di luce vagamente ipnotica le figure si oggettivizzano, gli elementi architettonici sono incisivi e più dettagliati. Sia negli interni che nelle fredde vetrate di androni di vecchi palazzi milanesi Somaré ricrea quel mondo di silenzi e di isolamento che ritroviamo nei paesaggi, nei cieli e negli orizzonti, in altre parole, in tutto il suo lavoro.
"Somaré usa il colore come un tono delicato, sottile, impregnato di luce, lo stende con minuzia, tocco a tocco, non per contrasti, ma per trapassi, suscita così atmosfere sospese e calme, spazi appena sfiorati da un solitario mistero."
Pierluigi Tassi, Milano, 1982, Galleria Gianferrari
Le opere tridimensionali: scatole, teatrini, gallerie d'arte, come pure le recentissime televisioni, sono solo apparentemente diverse dal lavoro pittorico, in realtà sono sempre immagini riconducibili a un vissuto personale. Un palcoscenico improbabile in cui si muovono figure che sembrano in attesa di un accadimento.
Hanno scritto di lui tra gli altri Luigi Carluccio, Raffaele Carrieri, Eduard Glissant, Luigi Lambertini, Osvaldo Patani, Nicoletta Pallini, franco Russoli, Emilio Tadini, Pierluigi Tassi, Marco Valsecchi, Guido Vergani, Patrick Waldberg.
Inaugurazione: mercoledì 26 novembre 2008 alle ore 18,30
Galleria Milano
Via Manin, 13 (Via Turati 14) - Milano
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20
Ingresso libero