L'esposizione comprende opere dal 1990 ad oggi, realizzate in olio su tela, acrilico su carta, stampe, vetrate ed il video "Clean Pollution". Un percorso che ripercorre una sorta di cronologia del degrado, dalla foresta vergine al paesaggio inquinato.
Venerdì 28 novembre alle ore 19.00 siete invitati all'opening presso la
galleria Studio TiEpolo 38 della mostra personale, dal Titolo "Polluted
Landscapes", dell'artista Paolo Paci.
Questa mostra è la sua prima apparizione romana dopo 38 anni. Paolo Paci
vive e lavora a New York da 23 anni.
La mostra comprenderà opere di diversi periodi, dal 1990 ad oggi,
realizzate in olio su tela, acrylico su carta, stampe, vetrate ed il video
"Clean Pollution" e tenterà di ripercorrere la cronologia del degrado,
dalla foresta vergine, al paesaggio inquinato.
L'ordine del Caos
Una tartaruga piccola ma perfettamente riconoscibile in mezzo a strati
apparentemente infiniti di vegetazione davanti alla quale si rimane
perplessi: è una giungla tropicale o sono innumerevoli tubi - rifiuti che
minacciosamente inondano l'ambiente che ci sta intorno, prodotti dalla
società industrializzata e consumistica.
Due concetti contrastanti con cui Paolo Paci esprime e sintetizza
perfettamente il complesso miscuglio di esperienze vissute, continuamente
arricchite e rielaborate durante i soggiorni nelle parti più
insospettabili del mondo.
Durante il lungo periodo passato in Venezuela ha vissuto nelle profonde
foreste del paese e ora Paolo Paci vive a New York e si confronta
quotidianamente con un mondo in cui le conseguenze dell'inquinamento sono
sempre più evidenti e dominanti.
È per questo che nei suoi "Polluted Landscapes", frutto della sua ricerca
più recente, predomina il colore grigio, simbolo di un colore inquinato e
freddo, dal quale la vita se ne è andata.
Se fosse davvero il nichilismo che predomina in tutta questa serie di
dipinti, si rimarrebbe meno coinvolti e affascinati da questo mondo che
attraverso infinite stratificazioni invita ad un'infinità di connotazioni.
Forme spigolose e ostili si scambiano con forme organiche che sembrano in
eterna crescita. La tartaruga è appunto la sottile indicazione per la
sopravvivenza. Ci sono altri animali, un coniglio dalle orecchie
lunghissime o un'immensa zanzara, che per le loro forme buffe
contrappongono uno sguardo ironico rispetto al mondo in rovina ma anche
rispetto alla visione pessimista dell'artista stesso. Sono la convinzione
di una possibile sopravivenza e forse inseriti nella loro solitudine nello
scenario inquietante come unici osservatori rappresentano anche la
prospettiva dell'autore che non ha mai abbandonato la sua attività di
attentissimo osservatore della realtà che negli ultimi anni esprime, oltre
che con la pittura, attraverso una notevole quantità di piccoli film e
video di pochi minuti che registrano fenomeni come i musicisti di strada
nel mondo.
La pittura accompagna Paolo Paci da sempre ma non è mai stato il suo unico
mezzo per esprimersi. Cresciuto a Roma nel quartiere di Monteverde fece
parte di gruppi di artisti provenienti da varie discipline che negli anni
Sessanta, fecero sposare il loro linguaggio artistico con riflessioni
sociali e politiche - impegni che di seguito risultarono decisivi per il
movimento del 1968.
Nonostante l'accostamento di altre attività come quella di musicista e
film maker, Paolo Paci è un vero e proprio pittore nel senso classico e
tradizionale della parola.
Immergendosi nelle opere possiamo intuire la conoscenza profonda intesa
come coscienza della storia della pittura. Tuttavia non si lascia
classificare sotto l'egida di scuole o tendenze della seconda metà del
Novecento. Appaiono forme che richiamano la pittura fauve, l'Informale o
la Pop-Art ma in maniera sottilissima e indiretta.
Le opere nascono in lunghissimi processi, sono elaborazioni di
osservazioni colte nelle più svariate circostanze che hanno uno sviluppo
lungo e approfondito prima di diventare opera finita. L'apparente caos è
minuziosamente costruito e organizzato in tutti i possibili dettagli.
Tanja Lelgemann
Inaugurazione 28 novembre 2008
Studio TiEpolo 38
via Tiepolo, 38 - Roma
Orari: dal martedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 20, o il sabato per appuntamento
Ingresso libero