Children's corner. La sua pittura pastosa ma rapida rappresenta spesso dei bambini intenti nei loro gesti quotidiani oppure impegnati in gestualita' come tuffi, corse ed altre attivita' ludiche.
Angela Memola è lieta di presentare la personale di Lidia Bagnoli.
Nata a Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia nel 1952, Lidia Bagnoli vive nella campagna bolognese dove ha ristrutturato un antico oratorio. Insegna Scenografia all’Accademia di Brera ed è del 2003 il film “ Inganni” presentato alla National Gallery of Art di Washington nato grazie alla collaborazione con Gillian Andersen Direttore d’orchestra; da sempre infatti Lidia Bagnoli si occupa delle relazioni tra arti visive e musica.
Scrive di lei Valerio Dehò relativamente a questa personale:
“La sua pittura pastosa, densa, ma anche rapida rappresenta spesso dei bambini intenti nei loro gesti quotidiani, nella loro normalità oppure impegnati in gestualità di movimento come tuffi, corse, e altre attività tra il ludico e lo sportivo. Vi è un intenso interesse per l’anatomia, ma parallelamente vi è un’introspezione psicologica che riflette l’infanzia come momento problematico, di nascita, di apprendimento…
A questo studio appartengono anche i “ritratti” di adolescenti collocati nei paesaggi urbani che hanno fatto conoscere l’artista al pubblico dell’arte. Sono presenze umane che al confronto con la città, con gli spazi di raccordo urbano, sembrano alla ricerca di qualcosa, cercano un sentiero, un percorso tra i mille possibili.
La sua figurazione contiene sempre tratti esistenziali, ma non rinuncia alla fondamentale esigenza della pittura di riuscire a cogliere gli aspetti della vita, gli atteggiamenti degli uomini, qualcosa che sfugge all’occhio ma che si sedimenta nell‘immagine.
La sua è una figurazione che richiama l’icasticità del disegno, ma affonda il soggetto nella densità dei colori, in una materia attrattiva e densa, che sa comunque rimanere fedele ad una pittura descrittiva e analitica nello stesso tempo, che non è mai didascalica.
La Bagnoli non esagera con i dettagli, predilige il taglio originale, l’impatto visivo della composizione, lo stacco netto dei colori e sembra appartenere ad una generazione che dà ancora un valore alla figurazione lirica e gestuale. La pittura esprime non indifferenza nei confronti del mondo, ma un’appassionata adesione, una capacità di empatia a parteciparvi con i propri strumenti.”
Grafique Art Gallery
via Ferrarese, 57 - Bologna
Ingresso libero