Ufficio stampa museo di Fotografia Contemporanea
In occasione dei lavori di costruzione della metrotranvia il museo ha incaricato il fotografo di realizzare una lettura delle trasformazioni provocate nel territorio dai lavori in corso e dal loro esito. Radino ha lavorato per dal 2005 al 2008, ripercorrendone molte volte il tragitto e seguendone l'evolversi. Per lui ogni tipo di materia e' interessante e si organizza nel campo visivo attraverso texture, rilievi, ritmi, forme e gradazioni, spesso costituendo singolari nature morte.
Lettura fotografica dei lavori di costruzione della metrotranvia Milano-Cinisello Balsamo 2005-2008
a cura di Roberta Valtorta
Il 7 dicembre 2008 viene inaugurata la metrotranvia veloce che collegherà Milano a Cinisello Balsamo, dando significato alla continuità che caratterizza in modo crescente il territorio metropolitano milanese.
Il Museo di Fotografia Contemporanea fin dalle sue origini pone la committenza agli artisti contemporanei tra le sue attività più specifiche e caratterizzanti della sua identità, e anche in occasione dei lavori di costruzione della metrotranvia ha incaricato Francesco Radino di realizzare una lettura fotografica sulle trasformazioni provocate nel territorio dai lavori in corso e dal loro esito.
Radino ha lavorato per quattro anni, dal 2005 al 2008, percorrendo e ripercorrendo molte volte nel progredire dei lavori il tragitto della metrotranvia, dal capolinea di piazzale Lagosta a Milano, lungo il rettilineo di viale Zara e viale Fulvio Testi, lungo il Parco Nord fino al centro storico di Cinisello Balsamo.
La prima e più intensa attenzione dell’autore è andata, come è tipico del suo lavoro, alle vere e proprie materie in trasformazione durante gli scavi, la definizione del percorso, la posa dei binari e dei pali, la pavimentazione: terra, cavi, tubature, pietra, cemento, reticolati, metallo, transenne, mescolati a foglie, rami, elementi della natura nelle diverse stagioni. Per Radino ogni tipo di materia è interessante ed esteticamente importante e si organizza nel campo visivo attraverso texture evidenti oppure delicate, rilievi, ritmi, forme, gradazioni del bianco e nero, colori, spesso costituendo singolari nature morte a cavallo tra mondo dell’industria e mondo della natura. Ogni tipo di materia possiede una sorta di anima, di personalità, talvolta un vero e proprio volto, che la rende viva e diversa da tutte le altre.
Accanto a questo discorso sulla materia, i momenti del lavoro degli operai, raccontato non secondo gli schemi del reportage tradizionale, ma visto in scene ravvicinate e molto spesso attraverso particolari: gli strumenti di lavoro, i volti, le mani, le braccia, le gambe, il gesto che esprimono il rapporto tra l’uomo e il prodotto del suo lavoro.
Infine, le riprese di veri e propri tratti del percorso dei binari, che mettono in evidenza il paesaggio urbano nel quale si è andata costruendo la metrotranvia: si tratta in questo caso di vedute che raccontano il territorio metropolitano.
La trasformazione non riguarda soltanto le materie che via via passano dall’informe alla forma definitiva della metrotranvia ma anche il bianco e nero che piano piano, nella ricerca di Radino, si tramuta simbolicamente in colore.
Il Museo di Fotografia Contemporanea è oggi doppiamente felice nel presentare il lavoro di Radino nello spazio della collezione permanente e nell’annunciare finalmente al suo pubblico l’apertura della metrotranvia che renderà più veloce, agevole, simpatico il collegamento tra il Museo e Milano.
Immagine: Milano S. Siro 1989
Museo di Fotografia Contemporanea
Sala della collezione permanente
via G. Frova 10 Cinisello Balsamo (MI)
Orari: martedì-domenica 10-19; giovedì 10-23. Chiuso lunedì
Ingresso libero