Gli alfabeti del vento. L'esposizione si compone di una selezione di sculture e dipinti. Scrive dell'artista Martina Corgnati: "senza classificare in termini sistematici le lingue salvate dal suo lavoro, preserva dall'oblio ogni traccia, depositandola con cura nelle immagini che crea."
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare dal 2 al 23 dicembre 2008
una selezione di sculture e dipinti di
Luciana Matalon che interpretano Gli alfabeti del vento.
Lo scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges (1899 – 1986), nel racconto Funes,
o Della memoria, assimila la facoltà del
ricordo a una condanna ai danni dell’eroe, che inevitabilmente imprime in sé tutto
ciò che incontra nel suo cammino, dalle foglie
degli alberi splendenti alle pagine vergate dei libri. Ricorda inoltre il valore
dello sguardo inconsapevole, che diviene testimone
poetico dell’esistenza delle cose e delle rovine, ancor più significativo di un
impeccabile resoconto filologico.
La storica dell’arte Martina Corgnati vede questa figura nell’artista Luciana
Matalon, che senza classificare in termini sistematici
le lingue salvate dal suo lavoro, preserva dall’oblio ogni traccia, depositandola
con cura nelle immagini che crea. Corgnati ricorda che, secondo l’insegnamento di
Jung, il ricordo “non appartiene a noi soltanto ma si lascia condividere discendendo
lungo la
misteriosa via degli archetipi, all’improvviso riguardandoci, investendoci anche di
un senso che non sapevamo di avere, di poter
riconoscere così spontaneamente.
Appoggiandosi a Jung, Luciana Matalon ricorda con
facilità molto di più di quanto la sua
esperienza personale non le possa restituire, fa proprie le suggestioni e i simboli
di mondi e civiltà lontane e ricomprende tutto
in una tessitura di segno e di colori che la sua sensibilità, il suo gusto e la sua
cultura di volta in volta apprestano, con la pazienza
e l’amorevolezza di antiche tessitrici.”
Luciana Matalon, veneta di nascita, milanese di adozione, esordisce a Milano nel
1968. Artista poliedrica, si dedica a scultura, pittura e creazione di gioielli.
Espone in diverse città d’Italia e dal 1970 a New York, Miami, Washington, Parigi,
Bruxelles, Lugano, Zurigo, Colonia, Dusseldorf, Madrid,Amsterdam e Tokio.
Numerosi critici europei e americani si sono interessati alla sua produzione, e tra
le personalità della cultura italiana hanno scritto di lei: Vincenzo Accame, Martina
Corgnati, Giuseppe Curonici, Ferruccio De Bortoli, Armando Ginesi,Ermanno Krumm,
Alberico Sala, Roberto Sanesi, Arturo Schwarz, Vittorio Sgarbi, Leo Strozzieri,
Miklos N. Varga, Silvio Zanella.
Inaugurazione 2 dicembre 2008
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte, 67 - Milano
Dal martedì al sabato ore 10-19. Domenica e lunedì chiuso
La Fondazione rimarrà chiusa dal 24 dicembre al 6 gennaio compresi
Ingresso libero