La mostra, ideata da Marco Condotti con la cura di Piero Donati, e' un affascinante percorso nei luoghi del pittore ligure, che si articola in tre sedi: una, la piu' corposa, alla Spezia presso la Fondazione Cassa di Risparmio, le altre a Sarzana presso la Fortezza Firmafede e il Museo Diocesano, con un percorso attraverso le chiese della citta' dove e' visibile una cospicua raccolta di opere fiasellesche.
Le città della Spezia e di Sarzana, a diciotto anni dalla mostra monografica del 1990 (Genova-Roma), dedicano una rassegna al pittore sarzanese dal titolo “Domenico Fiasella 1589-1669”.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e organizzata in collaborazione con il Comune di Sarzana, con la Diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato e con la Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova, la mostra – ideata da Marco Condotti e curata da Piero Donati – si articola su più sedi: dal Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia – dove è esposta la parte più consistente della rassegna – a Sarzana presso la Fortezza Firmafede e il Museo Diocesano. La scelta di questo itinerario artistico discende anche dall’opportunità di segnalare l’importanza, accanto ai dipinti di destinazione chiesastica, di quelli “da stanza”, destinati cioè alle dimore dei ricchi committenti.
Una delle caratteristiche della mostra è che molte opere, appartenenti a collezionisti privati, sono visibili per la prima volta al grande pubblico.
Un’altra “anteprima” può inoltre essere considerata l’eccezionale esposizione di due lunettoni di 4 metri di lunghezza per 2 metri di altezza raffiguranti il Martirio di S. Andrea e la Strage degli Innocenti, appositamente smontati per l’occasione dalla Cappella del Preziosissimo Sangue della Cattedrale di Santa Maria Assunta in Sarzana. Le opere, situate ad un’altezza di circa dieci metri che non consentiva di apprezzarne appieno il valore artistico e il pregio estetico, saranno esposte al Museo Diocesano di Sarzana. Nel Martirio di S. Andrea compare anche l’autoritratto di Domenico Fiasella.
Un artista, il Fiasella, dalla produzione cospicua: recano infatti la data 1608 e 1667 la più precoce e la più tarda delle opere oggi conosciute, la seconda delle quali (Santa Chiara scaccia i saraceni) presente in mostra.
Tra i dipinti della rassegna merita senz’altro di essere ricordata l'Annunciazione di Roccasecca dei Volsci (Latina), eseguita per incarico di Valerio Massimo e restaurata da Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia appositamente per la mostra.
La presenza di questa tela vuole sottolineare l'importanza degli anni romani (1607-1615), ai quali appartiene anche il San Gerolamo e le discepole, oggi appartenente ad una collezione privata milanese.
Fra i punti di forza della mostra si pone senz'altro anche la Barca di San Pietro di Sestri Ponente, pala d'altare firmata e datata 1621, la quale costituisce uno dei vertici
dell'intera produzione del Sarzana e, ad un tempo, dell'intera pittura genovese
della prima metà del secolo XVII.
La presenza del Sansone e Dalila di G.D. Capellino (1624), tela eseguita per G.A. Sauli ed attribuita in passato al Fiasella, ha l’intento di attestare la capacità del maestro di attrarre nella propria orbita, in questa fase, anche personalità già formate.
La mostra si propone inoltre di fornire elementi certi di giudizio sulla sfuggente
personalità di Giovanni Battista Casoni, battezzato a Lerici nel 1610 e morto nel
1686, vero alter ego del Fiasella nel quinto decennio e corresponsabile dell'impresa delle Vite del Soprani, edite nel 1674; del Casoni viene proposto un piccolo nucleo di opere, fra le quali spicca la Crocifissione di Riccò del Golfo (firmata e datata 1666), alle quali il visitatore dovrà affiancare mentalmente le due grandi tele di Levanto e della Spezia, entrambe, per ragioni diverse, non trasportabili in mostra.
Del prolungato ed esclusivo rapporto del Sarzana con la città natale sono efficaci
testimonianze l'ammirevole pala del lazzaretto, eseguita nel 1616, i due pannelli
destinati ad affiancare la croce dipinta di Guglielmo e, per gli anni della piena
maturità, la pala d'altare della chiesa dei Cappuccini; del tentativo, peraltro non
riuscito, di passare le redini della bottega al nipote Giovanni Battista, morto nel
1670, è invece testimonianza il Miracolo della mula (1650) della chiesa di San
Francesco di Sarzana.
Le due pale d'altare eseguite per altrettante chiese di Massa attestano inoltre il
favore del quale il Fiasella godette presso i Cybo Malaspina.
Due delle opere esposte a Sarzana – I Santi Francesco e Stefano e I Santi Giovanni Battista e Maddalena – sono state restaurate grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia.
Il volume della mostra è edito da Fondazione Eventi, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia ed è stato realizzato in collaborazione con Cassa di Risparmio della Spezia.
La mostra è ideata da Marco Condotti con la cura scientifica di Piero Donati.
Sedi espositive
La Spezia – Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia
Sarzana – Fortezza Firmafede e Museo Diocesano
Orario
- La Spezia – Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia
15.30 – 19.00 tutti i giorni
10.30 – 13.00 / 15.30 – 19.00 festivi e prefestivi
chiuso il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio
- Sarzana – Fortezza Firmafede e Museo Diocesano
15.00 – 18.00 tutti i giorni escluso il lunedì
L’ingresso alla mostra dà diritto anche alla visita gratuita del Museo Diocesano
Biglietto
Ingresso gratuito