Eclissi. L'artista, da oltre vent'anni, indaga le iconografie che dal Seicento hanno condotto alle attuali identita' dell'immagine figurativa, filtrando la sua cultura di storico dell'arte in una continua ricerca tra memoria e rinnovamento filologico. A cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani.
a cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
Artista ma anche storico del Seicento, protagonista di grandi progetti a Villa Adriana e Palazzo della Pilotta a Parma, presente in eventi significativi come “Novecento” alle Scuderie del Quirinale, torna a Roma Massimo Pulini con una mostra dalla magistrale orchestrazione
Massimo Pulini è artista sapiente e meticoloso, concentrato sulla forma metastorica della figurazione pittorica. Da oltre vent’anni indaga le iconografie che dal Seicento hanno condotto alle attuali identità dell’immagine figurativa, filtrando la sua cultura di storico dell’arte in una continua ricerca tra memoria e rinnovamento filologico.
Scriveva così Gianluca Marziani, curatore del progetto: “I corpi senza tempo mostrano un’apparenza tecnologica che si fonde con la loro atemporalità naturale. Si scorre dentro la manualità affinché l’umanesimo contemporaneo, fatto di contenuti e intuizioni tecniche, amplifichi i rapporti tra uomo e progresso. Citazione e scienza, pittura e apparenza elettronica, incastri e contaminazioni: attraverso gli spostamenti formali cresce il pensiero complesso dell’artista. Da sempre le figure di Pulini tendono a svincolarsi dal concetto di pura citazione. Vengono da lontano ma sembrano andare ancor più lontano. Usano la memoria del passato per aprire vie ai progressi individuali. A conferma che alcuni fattori, oggi come ieri, determinano i caratteri dello sguardo profondo, della cultura reale, della vita oltre le apparenze”.
Roma. Dicembre 2008. Eclissi
La nuova personale di Massimo Pulini si sviluppa in stretta connessione con la struttura della galleria romana. Al piano superiore abbiamo lavori su forme circolari di svariata natura, una serie di dischi visionari che raffigurano volti, angeli, prismi, scritte… Al piano inferiore tutto si svolge attorno ad un centinaio di lastre (cm18x24) dal contenuto storico. Si tratta, infatti, di negativi in vetro che appartenevano all’Archivio Villani di Bologna, famoso nel mondo per la documentazione di opere, reperti e momenti di vita bolognese. Le lastre facevano parte, in realà, del meno noto archivio privato e raffigurano fotografie di antichi dipinti ma anche oggetti, ritratti e altre cose più quotidiane. Pulini ha dipinto sopra quelle lastre diaristiche, riprendendo le sue pitture su radiografia ma in questo caso sopra una memoria che già ingloba i misteri alchemici dell’arte. Sul vetro l’artista romagnolo ha dipinto con la sua consueta sintesi postcitazionista, giocando su un bianco che diviene il positivo della lastra, il contrasto concettuale, la sua natura ambigua e complessa. Tutte le lastre sono infine incastonate dentro cornici rovesciate in alluminio, a sottolineare il gioco di ribaltamenti che riguarda le tensioni estetiche ma anche le modalità concettuali di Pulini.
Eclissi conferma il rigore ossessivo, la cultura vigile, la limpidezza etica dell’artista. Rivediamo la curiosità motivata per le superfici anomale, oggetto di ulteriori cortocircuiti tra la tenacia prosaica di certi materiali e la morbidezza mai nevrotica del tratto. Rivediamo la simbologia delle superfici, la doppia natura dei materiali e dei soggetti narrati. Rivediamo la personalità di un progetto che lega idee e metodo stilistico, forza comunicativa e mistero dietro la pura forma.
Perché l’arte, oggi come ieri, rimane un infallibile mistero che rivela l’interrogativo.
Didascalia immagine: Massimo Pulini, olio su negativo fotografico in vetro di cm 24x18, courtesy Romberg, Roma.
Inaugurazione Venerdì 5 dicembre 2008 ore 18:30
Romberg Arte Contemporanea
Piazza de' Ricci, 126 - Roma
Orari: da martedì a sabato 14:00-19:30 (lunedì e mattine solo su appuntamento)
ingresso libero