Quando un quadro non ha ne' la cornice ne' un muro bianco - Arte e/o pubblicita' nello spazio urbano. La conferenza e' organizzata nell'ambito del progetto pubblico Questions Questions pensato da Alfredo Jaar. Il titolo dell'incontro allude, ironicamente, alla condizione in un cui si trova un lavoro d'arte quando e' esposto al di fuori delle protettive pareti bianche di uno spazio espositivo.
Martedì 9 dicembre, presso lo Spazio Oberdan, nell’ambito del progetto pubblico Questions Questions pensato da Alfredo Jaar: incontro con Emanuela De Cecco dal titolo Quando un quadro non ha né la cornice né un muro bianco - Arte e/o pubblicità nello spazio urbano.
In occasione dell’incontro, verrà presentato il catalogo della mostra di Alfredo Jaar “It Is Difficult”, in corso allo Spazio Oberdan e all’Hangar Bicocca.
Presso lo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, martedì 9 dicembre alle ore 18: incontro con Emanuela De Cecco dal titolo Quando un quadro non ha né la cornice né un muro bianco – Arte e/o pubblicità nello spazio urbano, promosso dalla Provincia di Milano.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
L’incontro rientra nel progetto Questions Questions pensato da Alfredo Jaar, interrogativi sulla cultura posti attraverso un’affissione pubblica – con spazi forniti da IGP Decaux e da MBA Group, oltre all'affissione di manifesti negli appositi spazi comunali -, video-proiezioni sui megaschermi della città, box illuminati nelle stazioni della metropolitana milanese e autobus decorati. Il progetto comprende inoltre la distribuzione di materiali grafici come manifesti e cartoline. Presso l'info-point di Spazio Oberdan sono infatti a disposizione dei visitatori i poster relativi alle 15 domande e 150.000 cartoline promocard, ovvero 10.000 cartoline per ogni domanda, sono in distribuzione al pubblico in diversi luoghi cittadini.
Allo Spazio Oberdan è anche presente un contenitore per la raccolta delle cartoline compilate. I cittadini e gli interessati sono invitati in questo modo o attraverso il sito (www.alfredojaar.net/questions.questions) appositamente dedicato ad esprimere commenti, osservazioni, suggerimenti.
Il titolo dell’incontro allude, ironicamente, alla condizione in un cui si trova un lavoro d’arte quando è esposto al di fuori delle protettive pareti bianche di uno spazio espositivo. La neutralità – per quanto prodotta artificiosamente – viene a mancare e l’incontro con lo spazio esterno avviene senza mediazioni. La “cornice” non è intesa in senso letterale, ma è piuttosto la cornice discorsiva tramite la quale un’immagine dichiara il suo contesto di appartenenza, in questo caso all’arte. La prima evidente conseguenza è che, in assenza di cornice, quella stessa immagine ha molte probabilità di non essere immediatamente individuata come arte. La seconda è l’aumento degli spettatori: agli interessati si aggiungono, e sono la gran parte, coloro che per caso vi si trovano davanti. E ancora, a monte e a valle, cambiano il modo di lavorare dell’artista, i vincoli anche materiali e il diverso raggio di influenza di cui va tenuto conto, così come cambiano le finalità della committenza e, chiudendo il cerchio, per tutti cambiano le modalità di ricezione: un lavoro d’arte fuori casa si offre come segno tra i segni in un contesto carico di distrazioni.
Se però il “quadro” uscito dal museo senza cornice, ne assume temporaneamente un’altra trovando ospitalità in uno spazio solitamente dedicato alla pubblicità, agli aspetti già rilevati se ne aggiunge un altro. Si apre, infatti, un capitolo ulteriore che riguarda il confronto specifico tra due ambiti o meglio tra due linguaggi, l’arte e la comunicazione di massa, la cui relazione – dagli albori della modernità in poi – è stata reciprocamente interpretata in un arco assai ampio di configurazioni, dalla vicinanza prossima alla sovrapposizione ad una netta presa di distanza.
L’incontro si propone di riprendere, ampliare e precisare queste considerazioni in relazione ad alcuni lavori d’arte specifici di artisti ritenuti significativi che sono intervenuti in contesti differenti e in modi differenti. Il filo rosso che li unisce è la presenza temporanea in spazi solitamente occupati dalla pubblicità. Continuando a pensare che l’artista e il suo lavoro siano comunque il soggetto principale, si intende provare a rendere esplicita l’influenza che tutti gli altri attori in gioco esercitano, fino a determinare la presenza (o l’assenza) del lavoro stesso.
In occasione dell’incontro verrà presentato il catalogo della mostra It Is Difficult di Alfredo Jaar, in corso allo Spazio Oberdan e all’Hangar Bicocca fino al 25 gennaio 2009, edito da Edizioni Corraini, con saggi di Gabi Scardi, Bartolomeo Pietromarchi, Paul Gilroy, Paolo Fabbri, schede a cura di Nicole Schweizer. “Alfredo Jaar. It Is Difficult” si compone di due volumi: Vol.1 è un progetto d'artista e contiene immagini e materiali in gran parte inediti che si riferiscono alle opere in mostra e che provengono dall'archivio di Alfredo Jaar; Vol.2 è il vero e proprio catalogo della mostra e contiene le immagini di tutte le opere esposte presso Spazio Oberdan e Hangar Bicocca, le immagini del progetto pubblico Questions Questions. I volumi possono essere acquistati insieme al prezzo di 55 euro oppure separati al prezzo di 30 euro (prezzi speciali in mostra).
Uffici stampa :
Lucia Crespi, tel. 02 89415532/02 89401645; lucia@luciacrespi.it
Provincia di Milano/Cultura: p.merisio@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it; tel. 02 77406358/59/88
martedì 9 dicembre alle ore 18
Spazio Oberdan
viale Vittorio Veneto 2 - Milano