Galleria D'Arte Comunale S. Maria al Rifugio
Cava de' Tirreni (SA)
piazza S. Francesco
800 016735
WEB
Ico Gasparri
dal 13/12/2008 al 17/1/2009
inaugurazione ore 19

Segnalato da

Mariella Sportiello




 
calendario eventi  :: 




13/12/2008

Ico Gasparri

Galleria D'Arte Comunale S. Maria al Rifugio, Cava de' Tirreni (SA)

Ri-Ciclo. Mostra fotografica con 49 scatti di grande formato e 2 lastre antisdrucciolo. Le immagini sono state realizzate all'interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, legno e vetro in Campania.


comunicato stampa

Mostra fotografica con quarantanove opere fotografiche di grande formato e due lastre antisdrucciolo dell’artista Ico Gasparri

Ri-Ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti è una mostra che nasce dall’intuizione di Ico Gasparri, fotografo sociale di professione, dedicata all’interpretazione artistica, attraverso il mezzo fotografico, dei rifiuti differenziati. La mostra presenta 49 opere fotografiche e due lastre antisdrucciolo in alluminio mandorlato con fotografia impressa, sono state scattate principalmente all’interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, carta/cartone, legno e vetro di varie aree della Campania, ma anche della Sicilia e del Veneto. E proprio nel segno della continuità e della coerenza, che la mostra viene ospitata a Cava de’Tirreni che, nella raccolta differenziata, è uno tra i comuni più virtuosi d'Italia.

La mostra si svolge nella ristrutturata Galleria Civica d'Arte Santa Maria del Rifugio di Cava de’Tirreni, inaugurata per l’occasione a una nuova vita culturale, dal 14 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, con inaugurazione il 14 dicembre alle ore 19.

Ri-Ciclo. – Uno sguardo oltre i rifiuti, nasce da un progetto di comunicazione artistica sulla tematica ecologica del riciclo dei rifiuti urbani sviluppato dal 2005 da Ico Gasparri, che da anni si occupa di tematiche legate al riciclo dei materiali. Dopo una prima fortunata edizione nel 2006 a Milano, la mostra in programma a Cava de’Tirreni, si arricchisce del lavoro degli ultimi due anni. Le stampe sono tutte a colori e di grandi dimensioni (125 x 100) e non si pongono l’obiettivo di descrivere i drammatici momenti della cronaca recente – che hanno proiettato un’immagine fortemente degradata di Napoli e della Campania in tutto il mondo – né vogliono illustrare le fasi tecniche del processo industriale.

Le stampe in mostra, invece, prediligono il racconto fortemente rielaborato, poetico, romantico, quasi affettuoso con il gesto civico che raccontano, che trasforma cumuli di rifiuti selezionati o in via di selezione in scene dai forti contenuti estetici, dove la materia martoriata dai percorsi d'utilizzazione e di scarto vive una specie di seconda vita generata casualmente dagli operatori e dalle loro potenti macchine. La sfida dell’artista è quella di portare il proprio contributo creativo per diffondere un’immagine nuova e diversa della propria terra, attraverso scatti in cui bottiglie di plastica, lattine, cartoni, schegge di vetro e trucioli di legno volano, cadono, tentano di liberarsi dal filo che li stringe, ansiosi di generare nuovi prodotti e nuova materia. Attraverso un linguaggio che si accosta più all’arte contemporanea che alla fotografia tradizionale, queste immagini invitano alla riflessione sulla tematica ecologista del riciclo dei rifiuti quotidiani, specialmente nelle regioni del Sud Italia che vantano punte di altissima qualità e comportamenti virtuosi. Due delle immagini relative al riciclo dell'alluminio sono stampate su alluminio mandorlato in una sorta di simbiosi tra contenuto della rappresentazione e supporto scelto.

Due edizioni recenti della mostra si sono svolte a Napoli, nelle sale di Santa Maria la Nova, sede della Provincia di Napoli e nel prestigioso Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, luogo per eccellenza di sviluppo ed elaborazione del pensiero contemporaneo internazionale, dove sono state avviate alcune importanti attività di monitoraggio e controllo sul territorio che hanno portato all'esplosione dello scandalo dei rifiuti tossici abbandonati nel sottosuolo della Campania. Le due edizioni hanno ricevuto il patrocinio morale della Provincia di Napoli, del Comune di Napoli e della Regione Campania, facendo si’ che rientrassero tra le iniziative che si schierano contro il “sistema della camorra”.

Ico Gasparri è nato nel 1959 a Cava de’ Tirreni (Salerno), archeologo di formazione e fotografo dal 1977. Partito da un lungo periodo di riprese sul patrimonio artistico del Mediterraneo e sulla conservazione dei beni culturali del territorio, sfociata nel 1986 nella prima mostra in bianco e nero Architetture disegnate, basata sull’astrazione architettonica, sull’esaltazione di volumi e della forte luce mediterranea. È poi approdato alle varie edizioni delle personali Bianco Mediterraneo, Marocco!, Capri!, Le dodici fatiche di Carrara, Odissea minima, I chiodi di Ulisse, di-segno, Ri-ciclo.

Parallelamente, ha sviluppato una ricerca incentrata sull’impatto devastante della pubblicità nel contesto urbano, affrontando ininterrottamente dal 1990 la tematica dell’utilizzo dell’immagine femminile in pubblicità per le strade di Milano. Il ricco archivio, unico nel suo genere, ha generato la mostra Chi è il maestro del lupo cattivo? giunta alla sua settima edizione e in programmazione in varie città italiane.

Ha all’attivo un libro fotografico Capri! La foglia e la pietra, Milano 2006 e numerose pubblicazioni di libri di comunicazione aziendale. Autore di testi poetici e teatrali scritti sulle sue fotografie, ha realizzato in questo campo gli spettacoli Odissea minima, La donna e l’uva e Il parco-non-giochi, dedicato al drammatico tema della perdita dello spazio di gioco per i bambini in guerra e per le migrazioni, in programma a Roma nel 2009.

ico.gasparri@fastwebnet.it http://www.icogasparri.net

RI-SORSO
l'arte del vino e l'arte del riciclo

Evento abbinato all’inaugurazione della mostra
con degustazione di vini Terra delle Ginestre
Vini nobili da materiali poveri: muffato e botti di castagno

Da un’idea di Maurizio Paolillo, agronomo e cultore delle tradizioni nobili

La tecnologia è l’arte mediante la quale l’uomo ottiene beni destinati a soddisfare i propri bisogni, partendo da materia grezza. È un modo per creare ricchezza, valore aggiunto. E questo vale per tutti i campi, enologia compresa; quando si parte da un’uva apparentemente inutilizzabile per ottenere un vino fine, di pregio, dai profumi e dagli aromi insospettati, il risultato riesce ad essere addirittura sorprendente… Sorprendente come la ricerca artistica di Ico Gasparri mirante a esaltare il comportamento virtuoso dei cittadini e dei comuni che riciclano, come avviene con successo a Cava de' Tirreni, trasformando rifiuti in energia e risorse.

Promessa è un vino muffato, ottenuto da uve Moscato di Terracina colpite dal “marciume nobile”. A provocarlo è un fungo che, in condizioni normali, determina la degradazione totale dell’uva, rendendola inutilizzabile, ma, opportunamente gestito, dà vini dai caratteri assolutamente originali, con profumi di inusuale intensità e gusto lungo e profondo. È alta tecnologia anche l’uso di un vitigno tradizionale poco considerato, da vigne vecchie quasi dimenticate, con l’ausilio di materiali reperiti in loco e comunemente ritenuti inadatti alla vinificazione. È il caso del Lentisco, un bianco da uve Bellone in purezza, antico vitigno autoctono laziale, ottenute da vigneti con oltre mezzo secolo di vita, vinificate in fusti di castagno, per un tempo lunghissimo (fino a 8 mesi). Anche in questo caso il risultato sorprende: un vino dai profumi opulenti di frutta matura e caratteristici sentori di affumicato.
Con preghiera di massima diffusione, invio cordiali saluti.

Inaugurazione ore 19

Galleria D'Arte Comunale S. Maria al Rifugio
P.zza S. Francesco - Cava de' Tirreni (SA)

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