Simone Boscolo
Valentina Carrera
Giacobino
Davide Corsetti
Virgilio Patarini
Luigi Profeta
Fabio Cuman
Emanuele Racca
Polo Positivo
Simona Corbetta
Paolo Negretti
Elena Redaelli
Stefano Quattrini
Attraverso opere che recuperano la difficile eredita' del 900, contaminando stili, tecniche ed approcci teorici, i giovani artisti in permanenza della galleria presentano la loro interpretazione, consapevole e programmatica, dell'ineludibile deriva post-moderna dell'arte contemporanea. Mostra a cura di Stefano Quattrini.
A cura di Stefano Quattrini
Attraverso opere che recuperano la difficile eredità del '900, contaminando stili, tecniche ed approcci teorici, i giovani artisti in permanenza della galleria Zamenhof ci presentano la loro interpretazione, consapevole e programmatica, dell'ineludibile deriva post-moderna dell'arte contemporanea.
A cavallo delle feste natalizie, negli ampi e suggestivi spazi della galleria Zamenhof, sarà dedicato ampio spazio al primo nucleo di artisti trattati in permanenza a partire dal settembre 2008: si tratta di giovani emergenti, per lo più trentenni, presenti con istallazioni ed opere di grande formato, tra cui segnaliamo: Valentina Carrera (Milano, 1975), Simone Boscolo (Milano, 1977), Davide Corsetti (Milano, 1976), Giacobino (Napoli, 1971) ed inoltre, per l’occasione saranno anche presenti opere di Luigi Profeta, di Fabio Cuman, di Emanuele Racca e del gruppo "Polo Positivo" (Simona Corbetta, Paolo Negretti, Elena Redaelli). Tutti autori che, pur nelle diversità di stili e poetiche hanno in comune un analogo atteggiamento nei confronti della storia dell'Arte del '900, atteggiamento teorizzato dal critico-artista Virgilio Patarini (Breno, Brescia, 1967): non più di rifiuto del retaggio delle generazioni precedenti, ma al contrario di sapiente recupero dell’esperienza delle grandi Avanguardie, specie quelle della seconda meta’ del ‘900, specie nella loro declinazione italiana (Fontana, Burri, Vedova, Afro, Rotella, l’Arte Povera, la TransAvanguardia), a cui costoro attingono a piene mani citando, rielaborando, contaminando stili, tecniche, approcci teorici, con perizia tecnica e raffinatezza intellettuale.
Tra i numi tutelari più gettonati Alberto Burri vince su tutti: al Burri dei sacchi si ispira la Carrera; gestualità alla Vedova e materia alla Fautrier compaiono in Corsetti. Santomaso ispira esplicitamente Giacobino, Patarini si rifà a Uncini, Manzoni e Isgrò in un colpo solo. Il recupero della figurazione attuato da Boscolo, non solo riecheggia le poetiche di "Novecento" e di Ritorno all'Ordine degli anni Trenta, ma è anche decisamente immerso in atmosfere da Day-After.
Tutti costoro insomma si esibiscono in una peculiare interpretazione, spesso consapevole e programmatica, dell’ineludibile deriva post-moderna dell’arte contemporanea. Con umiltà e rigore. Senza nessuna concessione a facili sensazionalismi o inutili, vacue provocazioni. Senza nessuna volontà di stupire o di fare qualcosa di nuovo. Magari, piuttosto, qualcosa di bello. Perché la bellezza esiste ancora. Solo ha cambiato abito (e forse anche habitat).
Giovanni Drogo Artista: Simone Boscolo, Valentina Carrera, Davide Corsetti, Giacobino, Virgilio Patarini
Immagine: Virgilio Patarini, La sposa, t.m. su tela 60x60cm, 2007
Inaugurazione: martedì 16 dicembre ore 18.30
Galleria Zamenhof
via Zamenhof, 11 Milano
Orari: dal mercoledì alla domenica ore 15-19