In occasione della sua prima personale italiana l'artista presenta una serie di opere e sculture intitolate 'Beijing Wawa' e 'Beijing Dolls'. Questi lavori sono il frutto di una ricerca che evidenzia i valori e gli interessi delle sue connazionali. Zhang Hui analizza le diverse rappresentazioni della donna riprendendo il simbolismo della rivoluzione culturale cinese, vecchi film, la pubblicita' e i magazines.
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Primo Marella Gallery ha il piacere di presentare la mostra dedicata all’artista cinese “Zhang Hui”, una delle esponenti più rappresentative così detta “cartoon generation”. In occasione della sua prima personale italiana, Zhang Hui presenterà una serie di opere e sculture intitolate “Beijing Wawa” e “Beijing Dolls”. Questi lavori sono il frutto di una ricerca che evidenzia i valori e gli interessi delle sue connazionali. Zhang Hui analizza le diverse rappresentazioni della donna riprendendo il simbolismo della rivoluzione culturale cinese, vecchi film, la pubblicità e i magazines.
L’artista si basa sulla sua esperienza personale per cercare di ritrarre la donna della Cina contemporanea. Le sue “Beijing Dolls” diventano quindi lo specchio di tutte quelle giovani ragazze alla ricerca di un’identità in un mondo in cui la cultura viene sempre più mercificata. I loro capelli corti, le alte sopracciglia, gli occhi chiusi, le ciglia messe in evidenza, le labbra a cuore e i nasi minuscoli ricordano quelli delle bambole. Il viso risulta poi sproporzionato rispetto alla parte inferiore del corpo esprimendo, in bilico tra immaginario e realtà, i pensieri dell’artista riguardanti la donna della Cina di oggi.
Gli abiti e gli atteggiamenti con i quali dipinge le sue protagoniste raccontano tutta una serie di attività e professioni del nostro tempo: dalla divisa scolastica, agli abiti casual. Donne emancipate che fumano sedute in modo scomposto, altre che ballano o leggono provocando nello spettatore un senso d’identificazione, ma allo stesso tempo di confusione.
Attraverso la rappresentazione caricaturiale l’artista evidenzia la perdita d’innocenza da parte della donna contemporanea a favore di valori meno solidi rispetto al passato, ricordando in tal modo un altro tipo di perdita diffusa sotto il governo di Mao: quella della giovinezza. Le “bamboline” dipinte dall’artista propongono una riflessione che si basa su polarità opposte: quali forza-vulnerabilità, bellezza-cicatrici, giovinezza-maturità. Contraddizioni con le quali ogni donna del XXI secolo deve prima o poi fare i conti.
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Primo Marella Gallery is pleased to present a solo show by “Zhang Hui” one of the most rappresentative artists of “Cartoon Generation”. On occasion of her first solo show in Italy, Zhang Hui will present her new series of paintings and sculptures named “Beijing Wawa” or “Beijing Dolls”, a very strong individualized series featuring cartoon-like caricature figures in conformance with life interest and value conceptions of her young co-nationals.
Analyzing different representations of women from sources such as Chinese old movies, propaganda imagery from the Cultural Revolution, advertisement and fashion magazines, Zhang Hui has been looking for a way to express modern day women based on her own personal experience and issues as contemporary Chinese female. Her “Beijing Dolls” have become thus cliqued young girls searching for identity within a society driven by the commoditization of culture. Their short and curly hair, high eyebrows and bedroom eyes with four eyelashes compose a unique portray of the human figure.
The lower part of Zhang Hui’s dolls’s visages is characterized by pulpy heart- shaped upper lips, a tiny nose slightly upturned and a peach-shaped baby face in imbalance with the body. The clothes they wear vary from dance skirts, to college uniforms, business suits and cat suits of total different periods if compared to the hairdos accompanying them as if they were to raise in the spectators a feeling of recognition and confusion at the same time. The exaggerated characteristics of these girls are to underline Zhang Hui’s perception of her own generation as a loss of innocence stolen by inane ideals and vacant dreams, just like the subject of lost childhoods diffused under Mao.
Portrayed together with objects taken from daily life, her dolls have often scars on their foreheads; they reflect a complex emotional landscape of power balanced with vulnerability, beauty with scars and youth with maturity. Zhang Hui’s paintings become thus a unique hybrid of modernity and tradition, of fantasy and reality; their sometimes cold and vibrant colors unfold an ever new story while convey the artist’s objective construction.
Opening December 18 6:30 p.m.
Primo Marella Gallery
Viale Stelvio 66 (angolo Via Valtellina) - 20159 Milano