Claudio Carotenuto
Riccardo Chirici
Raffaele De Rosa
Bruno Di Maio
Antonio Fiengo
Alberto Fremura
Renzo Galardini
David Giroldini
Mario Madiai
Gian Franco Pogni
Antonio Possenti
Marc Sardelli
Mariella Valori
I percorsi espressivi si aprono sulle frontiere contemporanee della pittura surrealista e del simbolismo, sul filo conduttore del realismo-figurativo dei 13 artisti partecipanti a questa 17ma edizione della Rassegna, Importante e sentito omaggio anche agli autori scomparsi; a cura di Claudio Carotenuto.
Maestri artisti figurativi, nel realismo simbolico-esistenziale della Diciassettesima edizione della collettiva organizzata da Claudio Carotenuto
I percorsi espressivi si aprono sulle frontiere contemporanee del surrealismo e del simbolismo sul filo conduttore del realismo-figurativo dei maestri artisti selezionati per la Diciassettesima edizione della Rassegna d’Arte della Costa Etrusca, organizzata a Cecina (LI), nelle sale del Centro Espositivo “Il Palazzetto”, in Piazza Guerrazzi, dal circolo culturale “La Saletta” diretto dal pittore Claudio Carotenuto, con inaugurazione mercoledì 17 dicembre, dalle ore 19.
Introducono già a contenuti surreali le ampie tele di Raffaele De Rosa, dove archetipici cavalieri di datazione sfuggevole, disegnano in andamento orizzontale-bidimensionale, vagamente disorientato, il determinismo di in ambiente insieme antichissimo e futuristico-fantascientifico, testimoniato dalle costruzioni sfumate su più livelli di senso storico-temporale di sottofondo, in fiabe eterne e vitali, nelle scompaginazione creativa e contemporanea, ispirata da fantasie ancestrali e visionarie.
Il maestro del surrealismo Renzo Galardini, ridisegna, con dirompente nitidezza in tonalità oscurate oniriche, un irreale sogno infantile ottocentesco, abitato da lillipuziani che animano il palcoscenico di un teatro aperto sulle ricostruzioni oscillanti della memoria dell’Io, fra enigmi aperti o camuffati, nelle trasformazioni multilivello del rimosso in sogno: un mondo parallelo, allegoria del cambiamento sociale, insieme inquietante e rassicurante, abitato da insondate presenze.
Surreale e metafisica la ricerca espressiva di Bruno Di Maio, artista internazionale dalle eccellenti competenze tecniche, autore di quadri visionari e fantastici sugli enigmi della modernità, di “still life” simboliche, fino ai nudi sensuali ed autoriflessivi che si spettacolarizzano in virtù della luce, in un omaggio implicito ed in continuità con la magnificenza del Rinascimento e del Seicento, ma che però scambia ritmi, contenuti, urgenze e suggestioni, con gli scenari esistenziali dei tempi moderni, futuribili e contemporanei.
Cristallizzazione della luce, nella linearità con tendenza bidimensionale che delinea elementi del reale ‘soffocati’ da una luminescenza innaturale e atemporale, appena percettibile, ma persistente, e che ricostruisce misteri aperti sul moderno alle porte del contemporaneo, indagando la magia visionaria della realtà immediata e sensibile, nell’opera di Gian Franco Pogni.
Filosofico ed evocativo anche il messaggio di Mario Madiai, nelle apparizioni sugli assi dell’infinito, di precipitati mnestici di oggettualità che ricostruiscono il rebus eterno esistenziale, nelle sembianze di una natura morta o di un paesaggio atipico, dove il figurativo delinea i contorni sbilanciati e asimmetrici di uno spazio simbolico-minimalista.
Chiude il ciclo dei contenuti delle varianti e correnti vicine al surrealismo, la ricerca onirica del maestro Antonio Possenti: nel neo-animismo marino, l’Uomo è a confronto con i quesiti aperti suggeriti dal mare. Pesci e conchiglie portatori di messaggi, ammonitori e confortanti, nella bidimensionalità infantile-arcaica, spesso su tre livelli concettuali di costruzione dell’opera, alla ricerca dell’enigma suggerito dai ritmi rallentati di una natura ancora insondata e atemporale.
Il realismo figurativo, nell’eleganza di un ambiente incontaminato o nell’armonia di borghi rurali, nell’azione congiunta della natura e dell’uomo, fino all’eleganza di nature morte testimoni di una antica villa agreste epocale, nelle tele romantiche ed intimistiche di Claudio Carotenuto, pittore, promotore della rassegna ventennale, ed ispirato all’autenticità di un realismo memore delle atmosfere più autentiche del Sud Italia, e degli ambienti della classicità scarna toscana.
È un figurativo ridotto all’essenza, spesso in colori di contrasto che ricordano le foto d’epoca, in colori tenui e pastelli su fondi neri, a creare un rassicurante effetto di ambienti riconcilianti, ma anche un po’ misteriosi, simbolico-romantici o ironici e ritmati, nei lavori di Alberto Fremura.
Evocative, dai timbri espressionisti e di forza materica macchiaiola, le nature morte del livornese Riccardo Chirici, classe 1959, erede della scuola labronica, nel genere classico dove la fissità temporale di Morandi si tinge di cromie calde ed innaturali, rusticità moderna in un nuovo ambiente simbolico, custode e testimone di tramandati significati.
Vortici passionali e luce impressionista nelle opere di Mariella Valori, pittrice formatasi nella città di Firenze, con predilezione per il paesaggio boschivo, le città romantiche, le nature morte, i nudi, gli abbracci e i musicisti, nella figura umana che si delinea in soggetti archetipici della pittura moderna, fra Turner e Renoir, ma con uno sguardo inedito ed incerto, rivolto alla contemporaneità.
Il gioco e la ludicità pre-tecnologica domina i contenuti dei dipinti di David Giroldini, omaggio all’infanzia “che fu”, in atmosfere elegantemente nostalgiche.
L’allestimento delle sculture in bronzo di Antonio Fiengo, professore di Venezia, scandisce nei busti e statue fra essenzialità moderne e sensualità latine, memori di un passato storico e artistico fra dolore e magnificenza, un ritratto espressivo-espressionista sulla tensione psicologica della condizione attuale.
La forza delle indagini psicologiche ed etiche, alla luce di ampie vedute veriste urbane e paesaggistiche, anche nell’opera di Marc Sardelli, maestro indiscusso dell’acquerello e pittore ufficiale dell’Accademia di Livorno, la cui presenza sottolinea ulteriormente la partecipazione della scuola livornese nel delinearsi dei contorni identitari complessivi della Rassegna.
Importante e sentito omaggio anche a significativi autori scomparsi, con una sezione di opere di Ciampolini, Domenici, Ghiglia, Fontani, Bruschi, Marc, Michelotti, Nichetti, Ragni, Renucci, Romiti.
Immagine: Mario Madiai
Inaugurazione mercoledì 17 dicembre ore 19
Centro Espositivo Il Palazzetto
Piazza Guerrazzi Cecina (LI)
ore 16-20
Ingresso libero