ExMu
Jesi (AN)
via Setificio, 16
0731 71028
WEB
Bruno Del Gaizo
dal 26/12/2008 al 23/1/2009
lunedi' - venerdi' 16-19 o su appuntamento
0731 71028, 393 0248404

Segnalato da

Roberto Gigli



approfondimenti

Bruno Del Gaizo



 
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26/12/2008

Bruno Del Gaizo

ExMu, Jesi (AN)

Costruzioni e Strutture. La mostra raccoglie 25 grandi sculture, tutti i pezzi sono ricoperti da una "pelle" realizzata con pagine di riviste d'arte o di riproduzioni di opere del passato che l'artista ha schiacciato, incollato, decolorato. Esposizione curata dal gallerista Alessandro Leanza, presentata dall'architetto Giorgio Balestra.


comunicato stampa

Inaugura a Jesi (An) il 27 dicembre, vernissage ore 20,00 all’EXMU spazio, in via Setificio 16, la mostra dedicata allo scultore romano Bruno Del Gaizo scomparso nel 2005. L’evento dal titolo “Costruzioni e Strutture”, curato dal gallerista Alessandro Leanza, sarà presentato dall’architetto Giorgio Balestra. La mostra visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 16,00 alle 19,00 (su appuntamento anche il sabato e la domenica - 3930248404) raccoglie 25 grandi opere, è a ingresso libero e sarà aperta al pubblico fino al prossimo 24 gennaio.

Artefice di un’originalissima poetica, espressa in scrittura, pittura e scultura, quella di Del Gaizo è una maturazione e una genesi durata quaranta anni. L’esito è una produzione di purissimo valore artistico. Le sculture di Bruno Del Gaizo, pur inquadrabili nella tradizione dell’astrattivismo costruttivo, rimettono in discussione la percezione stessa del soggetto d’arte. Non a caso tutti i pezzi sono ricoperti da una ”pelle” realizzata con pagine di riviste d’arte o di riproduzioni di opere del passato che l’artista ha schiacciato – incollato – decolorato. Ha ottenuto così un effetto estetico di grande rilievo e messo in discussione certi conformismi nel divulgare l’arte con mezzi e modi di fatto discutibili. Coerente alla sua idea e per nulla indulgente verso un mondo pseudo culturale che l’artista ha sempre sentito lontano da sé, Del Gaizo ha rielaborato, con lunga e faticosa ricerca, la percezione di opprimente incomunicabilità sublimata in opere di fortissimo impatto spaziale. E’ la trasformazione alchemica della corrugata superficie, la tecnica raffinatissima piegata all’arte, la materia rigenerata a nuovo significato in una produzione unica, a rendere la mostra “Costruzioni e Strutture” un evento imperdibile.

Depositario e tramite di una poetica unica, tra architettura strutturale e architettura dell’anima, ricca di infinite facce, sfumature, texture accennate o dilavate dagli eventi, del Gaizo ha stemperato e trasformato con le sue opere le rughe del tempo, teso in uno spirituale anelito alla ricerca del proprio spazio.
E’ lo spazio culturale, quello di Bruno Del Gaizo, che rimette in gioco come materiali, le pagine di pubblicazioni d’arte di basso valore denunciando in qualche modo il rischio di una banalizzazione e di uno scadimento del significato del fare arte. Trasformazione e “trattamento”, pagine tagliate, appiattite, incollate, scolorate che diventano pelle, copertura serpentina di forme altrimenti essenziali di sovrapposizioni semplici. Strutture regolari si accostano e si sostengono, le pagine piegate di una rivista o di un libro d’arte si ritrovano, in una funzione nuova, spaiate e indefinite nell’equilibrio razionale della forma. L’architettura delle sculture di Del Gaizo stupisce e affascina perché non definisce se stessa ma cerca spazio, come la tessera mancante, nel puzzle della propria esistenza. Denunciando l’assenza, la sottrazione della materia dalla materia, l’opera di Del Gaizo porta attaccati - rosi, maltrattati, smussati - i segni scolpiti e istoriati dello strappo da un antico Uno (Dio?). Si percepisce, necessariamente indefinita, la presenza verso cui l’artista ha teso il suo sforzo espressivo. Nelle originali opere in mostra il lascito straordinario di un’unità possibile o forse persa per sempre. L’interminata, commovente ricerca che la vita dell’uomo comprende nel tempo finito della sua esistenza.

“Principi architettonici nell’opera di Bruno del Gaizo”

Mi avvicino, di là del vetro le opere. Nasce in me l’impazienza di analizzare da vicino ciò che mi attrae. L’opera diventa visione: ad un primo istante vedo carte topografiche d’antiche “medine”, totem di civiltà primordiali ed oggetti frutto di trafilature cadenzate. Passo dopo passo, come in un atterraggio aereo, lo sguardo penetra sempre più all’interno delle linee, salto di tassello in tassello rapito dagli infiniti particolari. Si svela la tecnica, l’essenza dell’opera. Penso allora al paziente reperimento della materia prima, allo studio del supporto ed alla sua realizzazione, alle infinite operazioni di taglio, piegatura e collage che porteranno ad una prima opera “esplosiva” per colore e composizione. M’immedesimo nella sfida dell’artista intento a ridare ordine al caos e ricondurre l’opera verso l’armonia del risultato finale attraverso lunga e paziente decolorazione. Come in uno strumento musicale, vedo l’artista procedere all’accordatura affinché ogni tassello “vibri” correttamente fino a raggiungere un accordo armonico elevando così l’arte da un livello prettamente meccanico e manuale ad uno “liberale” attraverso un saldo fondamento tecnico-teorico. L’analogia tra musica e arti visive mi spinge ad accostare l’opera di Del Gaizo all’architettura classica o Palladiana, fino a Le Corbusier e Carlo Scarpa. Ritmi, partiture e modulazioni, la scomposizione in unità minori dell’unità che le contiene, riportano ad una logica che è tipica della progettazione architettonica. Equilibri volumetrici, geometrici e cromatici si rivelano a pieno seguendo una successione cronologica d’interventi, sovrapposizioni di materiali e procedimenti che lasciano la propria traccia per raggiungere l’equilibrio finale, quello formale. Pensieri, analogie o semplici coincidenze? Rappresentazioni di se stesso.

Giorgio Balestra

Direzione artistica
Exmu Arte

Ufficio stampa: Roberto Gigli - +393939438424 – rogigli@gmail.com

Inaugurazione 27 dicembre, vernissage ore 20,00

EXMU spazio, in via Setificio 16 a Jesi
La mostra rimarrà aperta con gli orari 16.00-19.00
Giorni festivi su appuntamento

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Francesca Tilio
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