Galleria Silvy Bassanese
Biella
via Galilei, 45
015 355414 FAX 015 355414

Daniela Monaci
dal 22/2/2002 al 6/4/2002
015 355414

Segnalato da

Silvy Bassanese




 
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22/2/2002

Daniela Monaci

Galleria Silvy Bassanese, Biella

L'artista lavora soprattutto con la fotografia, che sottopone poi ad un lento lavoro di rielaborazione e trasformazione pittorica con il computer.


comunicato stampa

Presso la Galleria Silvy Bassanese di Biella si è inaugurata la personale dell'artista piemontese Daniela Monaci, che vive e lavora a Roma.
L'artista lavora soprattutto con la fotografia, che sottopone poi ad un lento lavoro di rielaborazione e trasformazione pittorica con il computer.

Le sue "fotopitture" parlano dell'identità umana: sono corpi visti con uno sguardo ravvicinato e frammentato, che spesso si ferma solo su di un particolare; intorno nessun riferimento ambientale o temporale che ci parli di una storia specifica e quotidiana. Sono le modulazioni cromatiche e luministiche e il taglio compositivo a generare l'atmosfera emozionale entro la quale i corpi raffigurati ci parlano dell'essere umano , del suo esistere , del suo cercare relazione.
L'artista usa il mezzo digitale, con le sue possibilità di intervento sull'immagine fotografica, per portare l'iniziale scatto fotografico all'interno del linguaggio della pittura e dopo un lungo lavoro di trasformazione pittorica ce lo riconsegna sublimato

Qui l'artista presenta tre serie fotografiche e un video.
La prima serie di lavori è composta da immagini di corpi che emergono dal buio e nello stesso tempo sembrano di nuovo esserne inghiottiti; sorrisi, respiri, gesti appaiono su quella soglia tra la luce e il buio e cercano l'incontro con l'altro, tra desiderio e paura, sull'abisso del nulla.
La seconda serie corpi si distendono nella luce ,sereni in se stessi, in un abbandono calmo e silenzioso , assorti in una impalpabile relazione con lo spazio e la luce. Le immagini si dilatano in un lavoro a terra in cui 90 colombe in creta bianca smaltata beccano perle. Sono fatte a mano, una per una, una diversa dall'altra, ma tutte egualmente candide ed eteree, esattamente come i corpi femminili delle foto, assorti in un silenzio contemplativo,nella circolarità perlacea dello spazio e del tempo.
Nella terza serie, il soggetto è un bimbo carezzevolmente trattenuto da un gesto adulto e dalla forza simbolica di un rosso infuocato. Nel rapporto di quei gesti tra il bambino e l'adulto è condensato il mistero dello sgomento dell' entrare nel mondo da un lato e dell'accogliere dall'altro

Tutte le "stanze" di Daniela Monaci sono stanze dell'incontro, con il sé e con l'altro da sé, in cui la partecipazione e l'emozionalità trovano nel video in mostra il lungo respiro di una piccola storia vissuta.
Una storia semplice, fatta di finestre che si aprono, di sguardi e di sorrisi che s'incontrano nelle trasparenze delle bolle di sapone.Una storia di emozioni sentite e condivise, di emozioni non dette. Qui, diversamente da prima, tutto si svolge nello spazio e nel tempo del vivere quotidiano, virato poi in stra-ordinarietà entro i suggestivi anfratti delle emozionalità sottese.
E così il video ridefinisce la levità e, al contempo, la profondità che caratterizzano le modalità narrativo-evocative di tutto il lavoro.

Testo di Sabrina Zannier

Silvy Bassanese Arte Contemporanea, via G. Galilei 45, Biella.

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