In mostra 80 disegni. Tutta la sua ricerca si rispecchia nell'opera grafica, dalla figurazione all'astrazione. Il disegno ha infatti accompagnato il suo lavoro come indagine sulle forme plastiche, sullo spazio e sul segno.
a cura di Enza Coratolo Riva
Una scelta di ottanta disegni dell’artista comasco Eli Riva (scomparso nel febbraio 2007) sarà esposta nel “Salone Civico del Torchio” a Carimate (Como) dal 16 gennaio al 1 febbraio. (foto 1-6)
Scultore per vocazione, Eli Riva, nato a Rovenna di Cernobbio (Como) nel 1921, ha operato con un’arte matura già a partire dal 1950 (vedi foto allegate 7,8 : “Due teste”, porfido,1950) e fino ai primi anni del nuovo secolo, portando la scultura da un’impostazione “di massa” degna del migliore Novecento storico ad un’arte spaziale ed aerea; e dal “figurativo” all’ ”astratto”.
Dotato di una eccezionale manualità, Riva si sentiva erede dei “Maestri Comacini” poiché eseguiva le sue opere “a taglio diretto” nel marmo.
Di formazione artigianale, si espresse dapprima con notevoli opere nello sbalzo e cesello, portando tale tecnica anche a grandi dimensioni, come nella realizzazione di portali di Chiese a Diano Marina (Imperia) - la Parrocchiale e il Santuario di Nostra Signora della Rovere (1956) – e nella “Via Crucis” di Madrona (Como) del 1953.
Passato alla scultura vera e propria, e culturalmente informato, fu sensibile a tutte le istanze dell’arte contemporanea della seconda metà del secolo scorso, talvolta anticipandole, come ad esempio nelle “Piastre” del 1956 (vedi foto 9).
Molta e intimamente vissuta con spirito profondamente religioso la sua produzione nell’arte sacra, con opere di ispirazione personale, con opere di committenza (fra le piú significative il Portale in bronzo della Parrocchiale di Chiasso - Svizzera - del 1967, il monumento a Papa Innocenzo XI sulla via Odescalchi in Como del 1994, alcune “Vie Crucis” – ad ex Campobasso, in marmo, 1953 - e numerose cappelle cimiteriali), ma soprattutto è interessante e specifico il suo intervento nelle soluzioni presbiteriali nelle nuove Chiese post-conciliari: S. Agata (Como) e Chiesa di Lipomo (Como).
Tutta la sua ricerca estetica si rispecchia nell’opera grafica, dalla “figurazione” all’”astrazione”.
Il disegno ha infatti accompagnato tutto il suo lavoro, come ricerca di nuove forme plastiche, come indagine spaziale, ma anche come ricerca del “segno”: un segno particolare, a punta di pennino ed inchiostro, non a tratteggio incrociato, ma sottile, ravvicinato, a creare plasticamente “chiari” e “scuri”, forma e volume. (foto 1-6)
Per eventuali altre informazioni:
Enza Coratolo Riva, curatrice della mostra: 031 27 35 72
giovanna.riva@rtsi.ch
+ 39 393 751 33 80
Inaugurazione 16 gennaio, ore 18
Salone Civico del Torchio
Carimate (Como)
Lunedi- Sabato: 10 - 12,30 / 15 - 19
Domenica 9 - 19
ingresso libero