"Visioni malinconiche ed emozioni estatiche nelle tele di Silvia Argiolas. Nell'immaginario di Silvia Idili si verifica una crasi carnale tra la dimensione infantile e il regno animale. I personaggi disegnati da Michela Muserra incarnano un nuovo tipo di bellezza ipertrofica, derivata dai cartoni animati giapponesi e dalle sproporzioni strutturali delle bambole."
a cura di Ivan Quaroni
OUVERTURE ci restituisce l'immagine di una pittura che esprime qualità specifiche legate come non mai ad un modo di guardare la realtà che attraversa tutti i linguaggi della figurazione (dall’illustrazione alla computer grafica, dai cartoni animati alla storia dell’arte) per restituirci opere surreali e dissacranti. Nel testo critico che accompagna la mostra Ivan Quaroni evidenzia la presenza di una sensibilità neogotica anzi di “un’estetica neogotica che indaga il subconscio, il mistero e il lato più oscuro e sconosciuto dell’uomo.” (…)
“Visioni malinconiche ed emozioni estatiche si allignano, come vespertine apparizioni, nelle tele di Silvia Argiolas. L’artista indaga l’adolescenza come paradigma dell’incertezza e zona fluida di conflitti e tensioni che contrappone alle calcificazioni dell’età adulta l’idea di un utopico, quanto impossibile, stato di potenzialità permanente. Alle sue pubescenti fanciulle fanno da sfondo paesaggi naturali di sapore elegiaco, in cui paiono fondersi impulsi romantici e derive neofolk. Qui, tra boschi ombrosi e verdi pianori si liberano, come ectoplasmatiche proiezioni, i fantasmi e gli spettri di una generazione inquieta.
Nell’immaginario di Silvia Idili si verifica una crasi carnale tra la dimensione infantile e il regno animale. Bambini e animali condividono, infatti, una primigenia innocenza, una qualità insieme selvaggia e temibile, che si dispiega in misteriosi e rituali coreografici. L’artista dipinge i suoi ibridi con minuzia calligrafica, sottomettendo l’acribia alla descrizione di piccoli eventi fulminei, brevi spaccati di un enigmatico epos, che si dipana in uno spazio astratto, del tutto priva di connotazioni paesaggistiche.
I personaggi disegnati da Michela Muserra incarnano un nuovo tipo di bellezza ipertrofica, derivata tanto dallo stile dei cartoni animati giapponesi, quanto dalle sproporzioni strutturali delle bambole. Teste grandi, occhi sognanti e bocche smisurate sono attributi anatomici dell’infanzia, così come i vestiti di bambole applicati su corpi filiformi ed i riferimenti all’universo dei cartoon disneyani. Le lolite dell’artista incarnano le caratteristiche tipiche dell’estetica kawaii, termine giapponese corrispondente all’aggettivo inglese cute, che indica tutto ciò che è grazioso, carino, tenero, ma anche estremamente vulnerabile.” (Ivan Quaroni)
Inaugurazione 17 gennaio 2009
Galleria San Salvatore
via Canalino, 31 - Modena
Ingresso libero