Art20. La rassegna Drill Down si propone di presentare progetti artistici che meritano di essere fruiti con un grado maggiore di specificita' rispetto a quello che le consuete mostre permettono. L'artista presenta per questa occasione due installazioni rappresentative del suo operato.
A cura di Stefano Monti e Anais Prebel Nuicci.
Drill Down, alla lettera, significa perforazione del terreno, del suolo, dal verbo to drill: trapanare, perforare, sondare. Questo è ciò che avviene, a livello metaforico, anche nel linguaggio informatico, da cui il titolo della rassegna prende a prestito il termine. La Drill Down Technology è infatti una tecnica che permette la visualizzazione o la ricerca di informazioni gerarchizzate. Ed è seguendo lo stesso principio che la rassegna Drill Down si propone di presentare progetti artistici che meritano di essere fruiti con un grado maggiore di specificità rispetto a quello che le consuete mostre permettono. Si tratta sempre di una, al massimo due opere che necessitano di essere isolate dal contesto dell’esibizione per poterne evidenziare al meglio le caratteristiche, con un maggior livello di dettaglio, approfondendone la riflessione secondo l’andamento a cascata del Drill Down.
La rassegna s’inaugura giovedì 22 gennaio alle ore 18.oo con mauro ceolin_art2.0,
progetto che prevede l’esposizione di due installazioni fortemente rappresentative del lavoro dell’artista.
Riguardo a RGBwebroids2, salta subito all’occhio che si tratti di un “paint game”. La definizione, coniata dall’artista stesso, evidenzia l’aspetto ludico della sua ricerca, indicando il grande interesse che riveste nel suo lavoro la visione del mondo dei videogame come espressione di una ben definita area della cultura popolare. L’aspetto lusorio del gioco diviene pretesto per una riflessione approfondita sul senso estetico proprio del gameplay. Rifacendosi ad una tradizione grafica tipicamente arcade ci rendiamo conto di come tale estetica si trovi a convergere con un ben delineato modo di costruire il logo nella rete e di come questo influenzi la percezione dell’internauta nel mondo reale. Nel caso di RGBwebroids2 siamo di fronte ad un classico sparatutto che però differisce dalla modalità standard in quanto privo punteggio, e pertanto, alieno dalla possibilità di giudizio della prestazione del giocatore se non in termini di tempo. Questa installazione è composta da un computer, una tastiera, un proiettore e una videoanimazione sonora che viene proiettata. Ceolin traduce la struttura dell’opera in un unico corpus definendola addirittura come scultura. L’opera si compie pertanto solo se composta di ogni sua parte ed è proprio nell’equilibrio e nell’accordo di queste che risiede il carattere scultoreo dell’installazione, che non si manifesta solo nella pura e semplice proiezione del videogioco. Questo “paint game” permette all’internauta di prendersi una rivincita sui grandi motori di ricerca, sui più popolari social network, sui programmi di maggior diffusione della rete Internet. La possibilità di annientarli diviene una riflessione duplice sul potere che è possibile acquisire rispetto ad un sistema ma anche su quanto potere lo stesso sistema eserciti su ognuno di noi.
La seconda installazione-scultura si intitola earlyLandscape e pone nuovamente l’accento sullo sfasamento della nostra dinamica percettiva rispetto alla dimensione temporale nell’era dell’informazione simultanea. Si tratta di una situazione costruita in modo da presentarci un vero e proprio “ambiente a dimensione variabile”, come ci illustra lo stesso artista. L’opera si compone in questo caso di dieci sedie a sdraio posizionate su di un manto erboso, di un diffusore di profumo, di un computer, di un proiettore e di una videoanimazione. La scelta della riproduzione in loop è parte integrante della poetica dell’opera, in quanto l’evoluzione temporale che ci troviamo ad osservare ci appare assolutamente normale per quanto molto accelerata rispetto al consueto svolgersi di una giornata. Le ventiquattro ore vengono condensate in una manciata di secondi, quindi nell’arco di pochi minuti ci troveremo ad aver trascorso qualche settimana e nell’arco di tre ore avremo visto trascorrere circa un anno. Stare seduti in un contesto che molto facilmente ci rimanda a quello della “veranda” - che sostituisce quello rinascimentale di opera come “finestra sul mondo” - pone l’interrogativo sul web come acceleratore di vissuti. I suoni, accuratamente selezionati e ricercati in Internet, sono coordinati con le diverse ore del giorno a cui fanno riferimento. Il loop per sua natura induce una sensazione di relax che mal si sposa con la velocità della riproduzione video. Il tempo scandito dall’orologio viene scardinato rispetto alle sue coordinate fisiche per diventare una nuova dimensione soggettiva a sé stante. Il concetto stesso ne risulta modificato; la velocità con cui la rete ci impone di convivere diviene quindi un dato misurabile solo in base alla nostra capacità personale di attenzione e relativizza la tolleranza con cui riusciamo a incamerare informazioni.
Entrambe le installazioni sono prodotte in tre esemplari.
Mauro Ceolin è nato nel 1963 a Milano, città dove vive e lavora.
Nt Art Gallery
via dal Luzzo 6/c - Bologna
Orario: martedi' - sabato 11-13 e 16-20, domenica e lunedi' su appuntamento, in occasione di questo evento la galleria rimarrà eccezionalmente aperta anche sabato e domenica dalle 14.00 alla 20.00
Ingresso libero