Morandi. Elegia delle cose. La mostra si compone di 50 fotografie scattate dall'artista secondo un coinvolgente racconto che segna il percorso della poetica di Giorgio Morandi. Le immagini si sgranano lungo un periodo che dagli inizi degli anni '80 porta ai giorni nostri. La rassegna e' accompagnata dal volume "Repertorio dello sguardo" con oltre 80 immagini e testo di Franco Basile.
A cura di Franco Basile
La mostra si compone di 50 fotografie scattate da Paolo Ferrari secondo un coinvolgente racconto che segna il percorso della poetica di Giorgio Morandi. Le immagini si sgranano lungo un periodo che dagli inizi degli anni ‘80 porta ai giorni nostri. Tra i pochi ad aver varcato la soglia dello studio di via Fondazza, Ferrari ci ricorda il tempo morandiano cominciando proprio dalle visioni del vecchio atelier per passare a quelle di Grizzana, quindi dalle cose e dai luoghi di una volta, e come tutto appare oggi.
"La vita di Giorgio Morandi si è cristallizzata in pochi luoghi, quelli della consuetudine e quelli di una meditazione che trovava alimento tra le solitarie cose di sempre. L’artista sentiva la pittura in viaggi di pochi metri, spingendo lo sguardo da una parete all’altra della stanza dove, per cinquant’anni ha esplorato fiori di stoffa ingrigiti di polvere, scatole riverniciate, bottiglie e caraffe. Un piccolo esercito di modelli destinati ai componimenti delle nature morte. Quando voleva prendersi una vacanza da queste cose, socchiudeva la finestra per soppesare la luce e magari pensare alle visioni delle contrade dell’Appennino che avrebbe raggiunto durante l’estate. Ci sono momenti in cui i ricordi assomigliano a reliquie che si ostinano a respirare. I luoghi e le cose del pittore sono sogni scontornati se la memoria non viene mantenuta in circolo, se le antiche visioni non trovano riscontro in pensieri capaci di rinnovarsi nella poesia" (Franco Basile).
La rassegna è accompagnata da un volume con oltre 80 immagini a colori intitolato Repertorio dello sguardo, con testo di Franco Basile, edito da Minerva Edizioni. Photoeditor della mostra Gilberto Veronesi.
Paolo Ferrari - Dopo un’intensa parentesi dedicata al cinema come fotografo di scena su set di film di Pupi Avati, è passato al mondo dell’editoria. Bolognese, da sempre legato alle atmosfere della propria terra, ad una sorta di mitologia dell’età trascorsa, forse per questo si è molto interessato all’opera di autori locali. Tra i pochi a poter accedere allo studio di via Fondazza dopo la morte dell’artista, molte delle sue foto appaiono a corredo di diversi libri d’arte.
Franco Basile - Sulla poetica e sulla figura del Maestro bolognese, oltre a numerosi testi per giornali e riviste, di Basile si ricordano libri come Il laboratorio della solitudine; I giorni di Grizzana, un volume sui disegni scritto assieme a G.C. Argan; I luoghi, le cose; Minime grandezze; Morandi incisore (catalogo generale dell’opera grafica); Arte e poesia; Le temps et les choses per le edizioni GAM di Montecarlo; Cronache di un ricordo e Comparazioni/Grafica e pittura. La rassegna è accompagnata da un volume con oltre 80 immagini a colori intitolato Repertorio dello sguardo, con testo di Franco Basile, edito da Minerva Edizioni.
Immagine: Studio di via Fondazza - oggetti con fiori di stoffa, cm 30x40, stampa su carta fotografica
Opening sabato 17 gennaio ore 18.00
Galleria PivArte
via Azzo Gardino, 8
dal lunedì al venerdì ore 10.00-13.00 e 15.30-19.30 sabato ore 16.00-19.30