Musei Universitari di Palazzo Poggi
Bologna
via Zamboni, 33
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Christian Leperino
dal 21/1/2009 al 21/2/2009

Segnalato da

Not Gallery




 
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21/1/2009

Christian Leperino

Musei Universitari di Palazzo Poggi, Bologna

Tactus intimus e' il titolo dell'installazione dell'artista napoletano che nasce nell'ambito del progetto "Anatomy. Human Urban Spaces". Con la sua opera scultorea, raffigurante il suo corpo a grandezza naturale, Leperino delinea un luogo emblematico, in cui avviene una "contrazione" fra il fuori e il dentro.


comunicato stampa

Tactus intimus è il titolo dell’installazione dell’artista Christian Leperino (Not Gallery, Napoli) per gli spazi dei Musei Universitari di Palazzo Poggi, nell’ambito della manifestazione “Art First/Arte Fiera Bologna 2009”

L’installazione nasce nell’ambito del progetto “Anatomy.Human Urban Spaces” – ideato e curato da Simona Chiapparo – con il patrocinio del Museo Anatomico di Napoli e della Regione Campania e il contributo di Finamca Spa.

Con la sua opera scultorea, raffigurante un corpo umano a grandezza naturale, Christian Leperino delinea un luogo emblematico, in cui accettare di confrontarsi con una sfida.
Cosa è l’umano nell’epoca contemporanea. Una sfida cruciale, perché impone una comprensione sincera dei processi di “virtualizzazione” – conseguenti al progresso tecnologico – accanto ad una riflessione, di matrice filosofica, sulla dimensione corporea, come unica via di accesso all’ordine simbolico.

La risposta di Leperino (la sua scultura) è un autentico dono. Un dono che diviene una contro-sfida, un atto seduttivo - “tactus intimus”- che attira a sé lo spettatore. La seduzione che solo un gesto verso il proprio corpo può offrire. E’ il suo stesso corpo - nell’atto di mostrarsi nella sua apertura al mondo - che l’artista rappresenta. Un corpo che seduce, fa avvicinare lo spettatore, fino ad una distanza così ravvicinata da respingerlo.
Una “contrazione” fra il fuori e il dentro, quello che l’installazione di Christian Leperino vuole generare nello spettatore. Contrazione che pulsa, nello spettatore, tra il suo essere - nel medesimo istante - se stesso e l’altro che ha di fronte.
Ed è in questa pulsazione che l’artista ci invita a rintracciare il cuore del nostro essere al mondo. Il senso, forse non del tutto perduto, dell’uomo e del suo destino. (Simona Chiapparo)

Catalogo Paparo Edizioni, Napoli
Contributi scientifici:
Alessandro Ruggeri, Vincenzo Esposito, Simona Chiapparo

Sponsor: Finamca Spa - Società finanziaria iscritta nell’elenco disciplinato dall’art.106 del Testo Unico Bancario e quindi sottoposta al controllo dalla Banca d’Italia. Da circa 20 anni opera come partner finanziario delle aziende di torrefazione del caffè distribuite sul territorio italiano.

Christian Leperino (Napoli, 1979), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, presso la Cattedra di Pittura del Prof. Gianni Pisani, è fin dagli esordi un artista versatile che riesce a spaziare dalle tecniche tradizionali alle sperimentazioni con i nuovi linguaggi dei media. Nel 2003 vince il premio “Arte Fiera Under 30” (Arte Fiera Bologna) grazie al quale ottiene una borsa di studio di tre mesi presso i Kunst Werke di Berlino. Nasce un sodalizio con la capitale tedesca che gli consente di assorbire lo spirito della cultura mitteleuropea, grazie al quale inizia un’indagine “filosofica” dei paesaggi umani/urbani contemporanei.
Indagine, significativamente espressa nell’opera City-Scape, realizzata in occasione della mostra Sistema Binario (2008), acquisita in comodato d’uso dalla società Centostazioni e collocata permanentemente nella lunetta dell’atrio di ingresso della Stazione di Mergellina (Napoli) Tra le numerose mostre nazionali ed internazionali di Christian Leperino, si segnalano l’installazione “Empty Lands of Desire” (Museum of Modern Art Saitama/Giappone, 2007) e l’ esposizione, attualmente in corso, “Have fun”(Lorch +Seidel, Berlin).
Con l’installazione “Tactus intimus” torna a Bologna, per un nuovo percorso di ricerca in collaborazione con il progetto “Anatomy. Human Urban Spaces”
(Dal catalogo “Tactus intimus” a cura di Simona Chiapparo, Paparo Edizioni/Napoli)

NOTgallery è un centro di ricerca nel quale si sperimentano prodotti e percorsi di apprendimento innovativi, capaci di diffondere al più ampio pubblico possibile, la conoscenza delle possibilità offerte dalle nuove forme di comunicazione.
 
NOTgallery studia ed interpreta il passaggio in atto da una forma di comunicazione linguistica, trasmessa fondamentalmente attraverso supporti cartacei, ad una forma di comunicazione per immagini, trasmessa anche attraverso supporti digitali.

Convinzione di Ng è che l’espressione artistica e creativa sia necessaria al miglioramento della qualità della vita collettiva. Il processo di evoluzione culturale in atto nella produzione e percezione visiva -di cui sono protagoniste le nuove generazioni- si manifesta maggiormente nell’emergere della percezione digitale a discapito di quella analogica.
Gli artisti che Ng ha scelto intrecciano la produzione analogica con quella digitale, contribuendo a creare degli effetti visivi che determinano negli osservatori un particolare effetto psicologico ed emotivo, dovuto alla inversione delle abitudini percettive.

In occasione della mostra” Human Project . Analysis of the Human Behavior in the City” la linea di ricerca di Ng ha incontrato il percorso di studi di Christian Leperino. “

“L’originaria realtà naturale è ormai scomparsa e irrecuperabile; gli antichi equilibri sociali dei piccoli nuclei urbani sui quali le grandi industrie si sono insediate sono stati sconvolti dall’organizzazione lavorativa industriale. Agli estesi spazi naturali si sono sostituiti enormi contenitori vuoti... spazi enormi, spazi dell’abbandono, ma anche spazi della possibilità: con una bella parola le industrie dismesse vengono definiti impianti di “archeologia industriale” a rimarcare la loro appartenenza ad un epoca lontana, ma anche la loro importanza e potenzialità simbolica.

L’uomo.
La tecnologia (informatica) è entrata in così stretto rapporto con la nostra vita, che noi uomini siamo ormai totalmente dipendenti dalle macchine che abbiamo creato, in un passato — cosa da non sottovalutare — che si allontana sempre più. Negli ultimi due decenni l'uomo ha per cosi dire accelerato un processo di mutazione che da sapiens sapiens lo condurrà inevitabilmente a diventare cyborg. Da un punto di vista fisico non vi sono e probabilmente non vi saranno cambiamenti di rilievo, è da un punto di vista psicologico, e di conseguenza sociale, che la simbiosi con la macchina/computer determina i maggiori effetti. “(estratto dal comunicato stampa della mostra. http://www.notgallery.com/it/archive/human-project.html)

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