Le fotografie in mostra fanno parte di un progetto realizzato in Israele nel 2002 durante la seconda Intifada, quando venne eretto il Muro per separare i Palestinesi dagli Israeliani. Per Kirch l'unica frontiera che rimaneva libera da muri o recinzioni elettriche era la spiaggia di Tel Aviv dove la vita scorreva nella sua quotidianita'.
a cura di Eleonora Lucangeli
Le fotografie in mostra fanno parte di un progetto realizzato in Israele nel 2002
durante la seconda Intifada, quando venne eretto il Muro per separare i Palestinesi
dagli Israeliani. Per Michel Kirch l'unica frontiera che rimaneva libera da muri o
recinzioni elettriche era la spiaggia di Tel Aviv dove la vita scorreva nella sua
quotidianità, le tensioni si perdevano nelle distanze, si rilassavano nel tramonto
che sembrava celebrare un'evasiva illusione di pace. Ma mentre lui fissava queste
pacifiche e paradossali immagini, su altre frontiere al di là del muro, l'Intifada
faceva strage.
La dimensione poetica ma anche il rigore, l'essenzialità e l'equilibrio delle
immagini fanno di questo lavoro una metafora della fragilità e solitudine
dell'essere umano perché, come scrive Roberto Mutti in uno dei testi che
accompagnano il catalogo della mostra, "questo non è un reportage sulla bellezza
della natura: il senso di spazialità che lo caratterizza ha un significato umano e
politico ben più profondo. Chiuso in se stesso da quel muro eretto come forma di
difesa ma diventato presto un paradossale segno di auto esclusione, lo stato di
Israele sembra immobilizzato nella contrapposizione con quanti sono destinati a
vivergli accanto. Ma la natura non si fa imbrigliare e la spiaggia di Tel Aviv
diventa il simbolo di una via d'uscita forse meno lontana di quanto si possa
immaginare.
Qui l'eco dell'Intifada, l'asprezza dello scontro, l'esasperazione delle
intransigenze religiose sembra non arrivare perché nessun muro può arrivare fino
alla spiaggia, nessun filo spinato può imbrigliare le nuvole, nessun ostacolo
catturare le onde. Michel Kirch non dimentica il Muro (quanti Muri ha conosciuto
l'umanità senza impararne l'inutilità?) ma vuole allargare lo sguardo per vedere
oltre. Così sa scorgere le onde che creano una sequenza di cerchi concentrici sulla
sabbia e sembrano inseguire la minuscola figura di un ragazzo che gioca con l'acqua,
sa cogliere un uomo che cammina sereno sul bagnasciuga seguito dal suo cane, sa
soffermarsi su un pontile in controluce da cui emergono le canne dei pescatori
mentre in cielo passa, compatto, uno stormo di uccelli".
A cent'anni dalla nascita della città di Tel Aviv ma purtroppo, anche in un momento
cosi difficile e dolente della storia dell'uomo, presentiamo "Al di là del muro" con
l'invito di Michel "a trovare sempre la forza di cercare una strada, a testimonianza
di una possibilità di pace, di un modo di intravedere al di là del muro..."
Mercoledì 28 gennaio 2009 dalle ore 18.00 Michel Kirch incontrerà il pubblico
presso l'Alliance Française Galliera de Genes, Via Garibaldi 20, Genova.
Inaugurazione giovedì 29 gennaio 2009 dalle ore 18 alle ore 21
Galleria Vision Quest Contemporary Photography
Piazza Invrea 4 r, Genova
Orario: mercoledì, giovedì, venerdì ore 15.30 - 19.30
sabato ore 10- 12.30 / 15.30 -19.30
e su appuntamento (tel. +39 3397534993)
ingresso libero