Il colore del silenzio. Nell'arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artiste differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualita' di lavoro, si confrontano sulla problematicita' dell'identita' femminile.
a cura di Loredana Rea
Martedì 3 febbraio 2009, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, diretto da Teresa Pollidori si inaugura la personale di Rita Mele. Il colore del silenzio, curata da Loredana Rea. L’esposizione rimarrà aperta fino al 20 febbraio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00. La mostra, è il primo appuntamento di Solo al femminile, ciclo tematico di approfondimento, ideato dai critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artiste – Rita Mele, Paola Babini, Anna Maria Gelmi, Gabriella Di Trani, Luisa Bergamini, Antonella Capponi – differenti per formazione, scelte operative, metodologie espressive e progettualità di lavoro, si confrontano sulla problematicità dell’identità femminile, che diventa il campo privilegiato di analisi, indagine ed espressione. L’attenzione si volge alle tematiche legate alla complessità dell’esistenza, filtrata attraverso una sensibilità squisitamente femminile, e l’arte diventa la possibilità di mettere a nudo se stesse, le inquietudini, le incertezze, le difficoltà di un quotidiano che si libera così da ogni prosaicità, da ogni tentazione retorica.
L’intento critico è quello di riflettere sull’importanza di temi considerati tradizionalmente femminili, quali la narrazione, l’intimità, lo sguardo soggettivo, l’esperienza del quotidiano, la contaminazione con pratiche cosiddette minori, ritenute ancora oggi troppo spesso secondarie all’interno del discorso sull’arte. Per questa esposizione Rita Mele, ha realizzato una serie di tele di formato quadrato (cm. 100x100), il cui leitmotiv è il peso dei silenzi e delle parole delle donne. Il linguaggio utilizzato, nonostante l’inevitabile curiosità verso le possibilità espressive di altri media, si sviluppa tutto a partire dalla pittura, scelta come mezzo privilegiato per sondare la profondità di esperienze e accadimenti che appartengono intrinsecamente alla dimensione dell’artista, ma che in definitiva diventano emblema di un sentire comune.
La pittura, infatti, è per Rita Mele mezzo privilegiato per esperire campi esistenziali e culturali spesso molto differenti tra loro, sia per presupposti teorici sia per soluzioni formali e a partire dagli anni ‘80 “le ha permesso – come scrive Loredana Rea in catalogo - di incamminarsi verso orizzonti di ricerca sempre nuovi, in cui gli stimoli si intrecciano e sovrappongono a definire altri punti di riferimento, provocare reazioni a catena, produrre risultati discordanti e delimitare un territorio di azione dai confini fluttuanti, entro cui i termini figurazione e astrazione non rappresentano più semplicemente i concetti di una costruttiva contrapposizione dialettica. Perdono la loro originaria univocità, per offrirsi come radice comune di una più ampia problematica connessa all’arte, nell’intento di legare strettamente le une alle altre le motivazioni di esiti diversi e di esperienze difformi, talvolta tangenti ma più spesso divergenti”.
Inaugurazione ore 18
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
Orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
Ingresso libero